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MotoGP, Rivola: “Se lo sviluppo continua così, nel 2026 i circuiti non andranno più bene”

MotoGP news – Negli ultimi anni le moto della categoria regina hanno avuto uno sviluppo importante su diverse aree, soprattutto sull’aerodinamica, le prestazioni sono arrivate a livelli piuttosto elevati. L’amministratore delegato di Aprilia Racing, Massimo Rivola, ha detto la sua sul tema, considerando le nuove proposte fatte da Dorna

Le possibili novità future
Le MotoGP attuali sono molto diverse da quelle con si correva pochi anni fa. La modifica più importante riguarda l’aerodinamica, che ha portato le prestazioni a un livello ancora più alto e l’amministratore delegato di Aprilia Racing, Massimo Rivola, ha ammesso al sito tedesco Speedweek: “Siamo d'accordo che dovremmo ridurre le prestazioni delle moto. E non dovremmo aspettare quattro anni per questo”. Dorna, la società che organizza il Mondiale, sta lavorando al regolamento tecnico MotoGP per il 2026 e tra le varie decisioni c’è l’introduzione del carburante sintetico al 100% (per tutte le classi) nel 2027. Inoltre la velocità massima e i costi dovrebbero diminuire e dovrebbero esserci restrizioni sullo sviluppo aerodinamico per ridurre appunto i costi. A questo si va ad aggiungere il tema dei vari dispositivi: da quello holeshot (di partenza) che potrebbe essere bandito, a quello sia all’anteriore sia al posteriore. E tra le altre cose, potrebbe anche esserci una riduzione della cilindrata, che ormai dal 2012 è a 1000cc.

Il punto di vista di Rivola
Rivola ha commentato: “In generale le proposte di Dorna sono una buona base di discussione. Al momento c'è l'idea di togliere tutti i dispositivi e siamo anche d'accordo sul fatto che si parli di limiti nello sviluppo aerodinamico”. Inoltre c’è l’idea che valga di più l’aspetto umano: “Il punto più importante sarà dare ancora più libertà di manovra ai piloti e ridurre gli interventi dei sistemi elettronici. Penso che il consumo di carburante diminuirà perché ci aspettiamo che la potenza del motore diminuisca. Nel complesso siamo d'accordo che dovremmo ridurre le prestazioni delle moto”. Anche per un altro tipo di problema che svela lui stesso: “Se lo sviluppo della MotoGP continua al ritmo attuale nei prossimi quattro anni fino alla fine del 2026, i circuiti non saranno abbastanza grandi per le nostre moto”.

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