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MotoGP, Domenicali: “Il ritiro di Suzuki? Sembra quasi incomprensibile”

MotoGP news – Finalmente Francesco Bagnaia è tornato a vincere nella categoria regina e l'ad Ducati Claudio Domenicali ha parlato di questa grande soddisfazione, ha raccontato il dietro le quinte e ha poi commentato la notizia bomba che riguarda la Casa di Hamamatsu, dandone una lettura in chiave dirigenziale
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MotoGP
Quella domenica speciale
Enea Bastianini ha vinto due delle sei gare finora disputate, ma nell’ultima ha trionfato il pilota ufficiale Ducati Francesco Bagnaia. Un risultato importante, arrivato dopo un inizio molto difficile e la fiducia che la Casa gli ha già dato per le prossime due stagioni. Claudio Domenicali, ad di Ducati, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport: “Già sabato era stata una giornata straordinaria (con la conquista della pole position, ndr) ma tenevamo le dita incrociate. Però avevamo visto girare Pecco con una fluidità e una precisione che ci avevano fatto capire che aveva ritrovato le sensazioni che aveva sulla moto alla fine dell’anno scorso. Però la gara è sempre la gara. È andato subito davanti, è restato costante fino alla fine, non ha sbagliato una curva”.

"Il lavoro sta iniziando a pagare"
Un risultato importante anche per il morale e che ora potrebbe servire per dare la fiducia necessaria a Pecco per cambiare le sorti del campionato. Domenicali racconta: “Siamo appena all’inizio, ci sono 33 punti da recuperare, però la strada è chiara. È normale che quando arrivi a un certo livello di prestazione, come era stato con la GP21 nelle ultime gare dello scorso anno, la tentazione di non cambiare niente è forte. Ma oggettivamente sapevamo che quella moto aveva dei limiti, che ci hanno fatto fare molta fatica su certe piste come per esempio ad Assen”.
Per questo si è lavorato su qualcosa di nuovo, la GP22: “È sempre un equilibrio molto difficile tra cambiare e innovare o rimanere più tradizionalisti, noi abbiamo sempre scelto la strada dell’innovazione, anche se questo inverno è stato più difficile del previsto, con cose che abbiamo pensato che hanno avuto più tempo di sviluppo di quello che avevamo previsto, e questo ha anche influito, credo, sullo stato mentale dei piloti e della loro preparazione, potendosi concentrare poco sulla prestazione. Questo è uno scotto che abbiamo pagato, ma credo che quello di domenica sia un risultato che non avremmo ottenuto a Jerez con la moto dell’anno scorso. Il lavoro sta iniziando a pagare”. E per il piemontese ha solo buone parole da spendere: “Le difficoltà di fortificano nella vita, credo che sia lui sia noi adesso siamo più forti di quanto non fossimo l’anno scorso. Pecco è un pilota estremamente sensibile e capace di identificare delle difficoltà dove magari altri non le hanno capite così a fondo”.

Il suo punto di vista sul caso Suzuki
Subito dopo il sesto appuntamento stagionale è iniziata la notizia shock della Suzuki che a fine anno lascerà la MotoGP: “Vista da fuori questa sembra una cosa quasi incomprensibile, ma chi sta al mio posto affronta le problematiche pensando da manager e non da appassionato. Per alcune aziende e alcune marche, e la Ducati è sicuramente tra queste, le corse sono l’essenza stessa dell’azienda. La Suzuki non è nuova, lo aveva già fatto, nelle auto succede uguale, ma la Ferrari c’è sempre stata. In questo momento la situazione globale dal punto di vista economica è molto complessa, con anche una guerra a 1500 chilometri da noi”. Così ha provato a darne una spiegazione: “Ogni azienda, quando le corse sono uno degli strumenti di marketing che usa, e non lo strumento principale, decide sulla base delle proiezioni future se questo investimento è ancora sensato o no. Capisco che lo sportivo non possa comprendere fino in fondo, ma immagino che anche per i dirigenti Suzuki sia stata una decisione presa a malincuore”.

Ecco il calendario 2022 della top class e la classifica del campionato.

 
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