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MotoGP 2019, Aprilia protagonista a Phillip Island

MotoGP news – La pista australiana è stato teatro del miglior fine settimana di Aprilia, dove ha ottenuto il sesto posto con un ottimo Andrea Iannone e la decima posizione con Aleix Espargaro. L'italiano ha anche dominato la corsa al terzi giro, in un GP che verrà ricordato dalla casa di Noale
Iannone davanti a tutti!
Nella gara disputata sul circuito di Phillip Island l'Aprilia RS-GP numero 29 di Andrea Iannone ha avuto un fantastico inizio ed è stata nelle prime posizioni, tra Marquez, Rossi e Crutchlow, prendendo addirittura anche la testa della corsa al terzo giro. Un'impresa speciale per il pilota di Vasto, che dopo aver fatto fronte al naturale calo della gomma, ha tagliato il traguardo con un eccezionale sesto posto, a soli 7.8 secondi dal podio. Iannone ha poi raccontato: “È stata una gara positiva per noi ma abbiamo lavorato bene durante tutto il weekend, ho subito avuto un buon feeling e ho capito dal primo turno di prove che sarebbe stata una buona occasione per noi. Ovviamente tanti dettagli ci hanno aiutato, a partire dalle caratteristiche di questa pista e peccato per un contatto nel finale, ho perso una ala e la moto non era più perfettamente bilanciata. Ma è stato emozionante portare l'Aprilia lì davanti, di questo voglio ringraziare tutti i ragazzi che qui e a Noale stanno lavorando al massimo e il Presidente che ci sostiene nella nostra crescita. Mi auguro di poter regalare loro altre soddisfazioni, è solo la mia prima stagione in Aprilia e non è stata delle più semplici ma non sono mai mancati determinazione e impegno”. Molto bene anche Aleix Espargaro che dopo esser arrivato a stare in quinta posizione, ha completato la top 10, portando a casa con Andrea il miglior risultato di un fine settimana per la casa di Noale. Lo spagnolo ha ammesso: “Questa per noi è una pista speciale, diversa dagli altri circuiti, e mi sono divertito fin da subito. Siamo rimasti sempre agganciati al gruppo dei migliori che lottavano per il podio, in una gara divertente con molti sorpassi. Sembrava la Moto3, ma con moto molto più veloci e pesanti! Per essere ancora più competitivo mi è mancato avere più aderenza al posteriore e così non sono riuscito a guidare proprio come mi aspettavo dovendo recuperare tanto in frenata”.
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