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MotoGP 2018, intervista Morbidelli: “Con la VR46 Riders Academy il livello è sempre più alto”

MotoGP news – Sul circuito di Valencia Franco Morbidelli si gioca il titolo di miglior debuttante della MotoGP. Lo abbiamo intervistato poco prima dell'inizio di quest'ultimo weekend di gare, per fare un bilancio della sua prima stagione nella classe regina
Eccellenza
Lo scorso anno Franco Morbidelli aveva trionfato in Moto2, dominando la stagione e portando a casa il primo titolo per la VR46 Riders Academy. In questo 2018 ha debuttato nella categoria regina con il team Marc VDS, per lui una stagione difficile ma positiva, che lo ha portato in quest’ultimo appuntamento stagionale di Valencia, a lottare per il titolo di “rookie of the year”, ovvero miglior debuttante della stagione. Poco prima dell'inizio del weekend di gare Serena Zunino lo ha intervistato, ecco cosa ci ha raccontato.

Cosa significherebbe per te chiudere l’anno come il miglior debuttante della stagione?
Vincere un titolo è sempre importante, significherebbe andare al gala di fine anno e avere un riconoscimento per quello che si è fatto durante tutta la stagione. 

Com’è andata questa prima stagione in MotoGP?
Bene, è stata una stagione difficile perché secondo me non eravamo all’altezza di entrare nella top 7 costantemente. Difficile da quel punto di vista, ma è stata positiva perché ho imparato tanto, ho incontrato alcune difficoltà, ma le ho affrontate in maniera corretta, secondo me. Se dopo un anno, dopo le difficoltà avute e l’infortunio alla mano rimediato, sono ancora qui a lottare per il titolo “rookie of the year”, vuol dire che è andata bene.

La MotoGP è come te l’aspettavi?
No, è ancora più bella. Non sapevo cosa aspettarmi, ho deciso di "tuffarmi" e basta e che avrei preso quello che arrivava. Effettivamente è la categoria più bella del mondo, ci sono delle moto fantastiche. È divertentissimo lavorare a questo livello e avere a che fare con tutte le persone che lavorano qui.

Com’è portare in pista una MotoGP?
La moto è un concentrato di tecnologia e performance incredibile. Dal primo momento in cui sali capisci che è tutta un’altra cosa rispetto alla Moto2 e a qualsiasi altra moto. Io avevo anche provato la Superpsort, ma non ha niente a che fare con la potenza e il controllo della potenza che ha una MotoGP. Queste moto sono veramente impressionanti. È un onore, è una fortuna ed è bellissimo lavorarci.

In una parola come la descrivi la MotoGP?
La MotoGP è eccellenza.

Che consiglio ti senti di dare a Pecco Bagnaia che debutterà in MotoGP nel 2019?
Gli posso consigliare di affrontarla per gradi, step by step. Sono convinto che farà un ottimo lavoro senza esagerare e bruciare le tappe, perché è un bravo pilota.

Il prossimo anno ti aspetta una nuova sfida, e avrai già un anno di esperienza alle spalle. Come la vivrai?
Molto bene, spero. Aver affrontato le difficoltà di quest’anno mi servirà negli anni a venire. Non so cosa aspettarmi sinceramente, perché sono una persona a cui piace reagire in base alle situazioni che incontra. Non mi piace fare dei piani prima. Ovviamente la filosofia è quella di fare bene, però il modo in cui lo farò ancora non lo conosco.

Qual è il valore aggiunto della VR46 Riders Academy?
Ce ne sono tanti. Una delle forze della VR46 Riders Academy è che si tratta di un ambiente di piloti fantastici, che si allenano insieme. Questo aiuta ad alzare il livello sempre di più, sempre di più.

Qual è la cosa più bella del poter lavorare con Rossi?
Si ha l’opportunità di imparare dal migliore. Io faccio il motociclista e ho l’opportunità di imparare dal miglior motociclista di sempre, a livello professionale non c’è nulla di meglio.
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