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La MotoGP si interroga: questo Marquez è ancora lo stesso di prima?

La voglia di strafare ha punito ancora una volta le ambizioni dello spagnolo, che in questo senso non è cambiato. Per ora però il fisico non permette a Marc di spingere come vuole sull'asciutto, e la frustrazione rischia di giocargli brutti scherzi
“Quando nasci campione, rimani un campione per sempre. Marquez a Le Mans ha visto la possibilità di vincere e ci ha provato”. L'assoluzione a Marc per la doppia caduta al gp di Francia è arrivata niente meno che da Alberto Puig. Il boss del team HRC è stato chiaro e in linea con il suo pensiero di sempre: chi ha davvero le qualità del numero uno ha il dovere di non accontentarsi. Ma davvero Marquez ha fatto bene a puntare sull'all-in domenica?

Una scommessa rischiosa
5-6-7: è il cronologico dei giri che MM93 ha fatto davanti a tutti, un avvenimento che non accadeva dal gp di Spagna del luglio scorso. È stata sicuramente un'astinenza lunghissima per lui, abituato a dominare la MotoGP, e a dire il vero sembrava davvero che potesse essere la domenica giusta per il fenomeno di Cervera. Dopo prove libere in gran spolvero e una pole position sfumata a meno di due minuti dalla fine, Marquez aveva probabilmente fatto la bocca a un risultato clamoroso, che in questo momento per lui può arrivare solo sul bagnato. D'altronde il tono muscolare del braccio non è ancora perfetto: “siamo intorno al 50%” ha spiegato Marc, e i problemi alla spalla conseguenti l'ultima operazione concorrono a non farlo sentire al meglio in sella. Ma allora perché forzare?

Il bagnato confonde
Correre sotto la pioggia aiuta a portare la moto con meno fisicità: impegna meno la muscolatura e aumenta l'importanza della sensibilità del pilota. Non bisogna però strafare e Marc, che pure sul bagnato ha pochi rivali, non si è accontentato di andare al ritmo degli avversari. Nei quattro giri che lo hanno visto andare in testa ha guadagnato 4 secondi su Quartararo, quasi 6 su Miller. La prima caduta è arrivata alla curva 14, la più insidiosa di tutte e che aveva già fatto diverse vittime nel corso del weekend. Marc è riuscito a ripartire, e ancora una volta la sua rimonta è stata furiosa: dal 17esimo all'11esimo posto in 9 giri, salvo poi perdere l'anteriore quando stava girando due secondi più rapido di quasi tutti, con le importanti eccezioni di Zarco e Miller.

Rammarico e prospettive
Marquez ha fatto ammenda per il doppio ko, che ricorda in un certo senso la doppia caduta che portò al suo infortunio dell'anno scorso. Marc ha ricordato che al momento il campionato non è un suo pensiero, ma la matematica non lo condanna ancora: 64 punti non sono certamente pochi da recuperare su Quartararo, ma tra solo un mese il calendario propone la doppietta Sachsenring-Assen, due gare che sono alla portata di un Marquez di nuovo al cento per cento della condizione.
D'altronde, come dice Puig, se nasci campione sei campione per sempre: ogni tanto però anche i campioni devono trovare il modo di portare pazienza e scendere a patti con la realtà del momento.
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