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Intervista esclusiva a Maria Herrera: “Stravedo per la Ducati e punto su Pecco Bagnaia”

MotoE news – Per il quarto anno consecutivo Maria Herrera rappresenterà la quota rosa nella coppia elettrica iridata e mentre il Mondiale parte dal Qatar, ci ha raccontato come vive questa stagione, il suo duplice impegno anche nel CEV e cosa si aspetta dal suo grande amico Alvaro Bautista
"Amo la sensazione di velocità, adrenalina e libertà che dà la moto"
Non è stato un inverno facile quello appena passato per Maria Herrera, che ha dovuto avere pazienza per riprendersi dall’infortunio, ma che è ora pronta per affrontare un nuovo 2022. La spagnola ha fatto una lunga chiacchierata con la nostra Serena Zunino, in cui ha parlato dei suoi progetti attuali, di quelli futuri e ha detto la sua MotoGP e Superbike.

Maria, quali saranno i tuoi programmi per il 2022?
Continuo a correre con il team Aspar, con cui faccio coppia già da tre anni, in MotoE. Sono molto contenta perché si avvicina il momento di provare una moto nuova, nel 2023, la Ducati, e quest’anno per me è importante lavorare duramente per provare ad avere questa possibilità.

Oltre a questo il tuo nome è legato a MV Agusta.
Sì, quest’anno sarò anche nel CEV con il team Forward. La moto l’avevo già provata nel 2018 in un test privato e mi piace molto. In quell’occasione fui molto veloce e per questo ho molta voglia di guidarla di nuovo, e anche con la gioia di entrare nel team di Moto2 nel FIM e avere magari l’opportunità di arrivare nella Moto2 mondiale. Questo è il mio obiettivo.

Parlando della MotoE, cosa ti piace di più?
L’accelerazione, è molto forte, se pesasse meno la moto sarebbe molto potente, e soprattutto la stabilità in curva è incredibile. In curva si raggiunge una buona velocità e nonostante i tanti chili è molto stabile.

Qual è invece l’aspetto più difficile?
In questi anni è stato il cambio avvenuto con le gomme e i cambi di direzione. Se si guarda la classifica, siamo tutti molto vicini a livello di crono e con tempi buoni. La cosa più difficile è fare la differenza e poter muovere meglio la moto.

Quest’anno in MotoE ci saranno diverse novità, intanto il calendario sarà composto da 14 gare.
Per questo bisognerà essere molto preparati fisicamente, per correre due gare nello stesso weekend. È vero che sono corte, ma sono molto intense. Si muove una moto di 260 kg e mi piace perché ci sono poche prove libere: le gare potranno essere più interessanti.

E c’è anche un nuovo format di qualifiche: non avrete più a disposizione solo un giro.
In realtà con questa moto fare il tempo solo in un giro era pericoloso. Logicamente preferiamo avere più tempo a disposizione, ma mi piaceva anche ottenere il tempo in un solo giro perché in quel modo si mette in mostra il valore del pilota. Così invece ci sarà il gioco delle scie, alcune strategie e questo non mi piace.

Qual è il tuo obiettivo della stagione?
Essere nella top 5. Voglio lottare nel gruppo di testa. L’anno scorso ci sono andata vicina in alcune gare, ma a metà stagione con l’infortunio poi non è stato possibile. Ho il potenziale per farcela, ma devo tirarlo fuori anche con l’aiuto della squadra.

Com’è andato l’inverno?
È stato un po’ duro, perché avevo due vertebre rotte, e quindi non ho potuto guidare per molto tempo. Ora pian piano recupero le sensazioni in pista. È stato uno dei peggiori inverni a livello psicologico, ho dovuto lottare molto.

Ana Carrasco torna in Moto3, per alcuni anni siete state le uniche donne in quella classe, come commenti la notizia?
Le è andata bene così. Ha dietro di sé un gruppo di persone che l’hanno consigliata, per questo penso abbia preferito la Moto3 alla WorldSSP 600. Quella moto penso sia grande per lei. La Moto3 forse è la sua categoria, ma oggi c’è un livello molto alto. Bisogna spingere molto per essere veloce.

Qual è il tuo sogno?
Arrivare in MotoGP, passando anche per la Moto2. Il sogno è quello di guidare una MotoGP e che mi diano la possibilità di arrivarci.

Nel 2023 Energica sarà sostituita da Ducati, ti piace l’idea?
Sì, io sogno la Ducati. Non vedo l’ora di provarla. Dopo tutti questi anni con una moto con cui ho faticato, credo di meritarmelo. Arriva una moto più agile, che assomiglia un po’ ad una MotoGP. In più mio padre ha sempre avuto una Ducati, mi piace molto il marchio.

E anche il tuo amico Alvaro Bautista tornerà a essere un pilota Ducati in Superbike, cosa ti aspetti?
Tutto va in quella direzione! (ride) Alvaro vincerà, almeno spero. Ho molta fiducia in lui perché fa un duro lavoro tutti i giorni e ha molta fiducia in sé stesso e questo fa la differenza.

Continuate ad allenarvi insieme?
Quando possiamo, sì, perché i calendari sono diversi. Ma se siamo a casa tutti i sabato ci sfidiamo a flat track.

Ti ha dato qualche consiglio in vista della nuova stagione?
Di credere in me stessa, che forse il non averlo fatto abbastanza è stato l’errore che a volte ho commesso. Lui mi ha sempre incoraggiato, dicendomi che ho molto talento e che devo solo credere in me.

Cosa vuol dire per te andare in moto?
Quest’inverno non ho guidato per tre mesi. Amo sentire la sensazione di velocità, adrenalina e libertà. Ogni volta che salgo in moto mi ricordo perché lotto per questo. Iniziai che avevo 6 anni.

Chiudiamo parlando di MotoGP, tifi per qualcuno?
Sono tra Marc Marquez e Pecco Bagnaia. Pecco mi piace molto, l'ho incontrato e a parte essere un buon pilota è anche una buona persona. Sarà forte, ha molte possibilità di vincere il titolo.

E guarda caso è un pilota Ducati...
Sì! (ride)
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