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Il vivaio Ducati non smette di stupire: Bagnaia e Bastianini guidano la nuova "armata rossa"

Il podio di Misano è una bellissima notizia, e oltre ai due talenti più in vista ci sono da valorizzare Marini, Di Giannantonio e Bezzecchi. Momento d'oro anche in superbike: Micheal Ruben Rinaldi ha vinto al Montmelò, Axel Bassani non smette di stupire
Ducati non solo sta vivendo un momento di grande esaltazione tecnica per un progetto vincente – in Superbike e soprattutto in MotoGP- ma anche l'esplosione dei suoi talenti, con un parco piloti che si è ringiovanito, beneficiando di una iniezione incredibile di entusiasmo e velocità. Ora ci sono davvero tanti rider azzurri che possono scrivere pagine di storia bellissime del made in Italy a due ruote.

Bagnaia&Friends
Pecco Bagnaia è il simbolo di questo nuovo corso sportivo: il torinese aveva provato la Desmosedici già a Valencia nel 2016, quando ancora correva in Moto3. Si tratta di un amore che viene da lontano e Francesco ci ha messo molto per concretizzare il proprio talento al massimo livello, ma al terzo anno con Borgo Panigale l'esplosione è stata dirompente. Bagnaia è un classe 1997, come Enea Bastianini. Il riminese è un altro talento che negli ultimi due anni si è preso diverse rivincite: prima vittoria e titolo mondiale in Moto2 nel 2020, primo podio e primo giro veloce ieri a Misano in MotoGP. Entrambi hanno 24 anni (Enea non ancora compiuti), non sono stati precoci come alcuni pilotini spagnoli, ma ora possono rispondere presente quando si tratta di essere competitivi al massimo livello.

Cantera bolognese
Rimanendo in tema di italiani, ce ne sono altri nell'orbita Ducati: Luca Marini (classe 1997) ha già debuttato quest'anno sulla Desmosedici, l'anno prossimo sarà la volta di Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi (classe 1998). Sembrano tutti ancora un po' acerbi, ma a volte basta poco per fare un passo in avanti: l'ambiente giusto c'è, visto che correranno nel team Gresini e nel VR46. Ora si tratta solo di lavorare duro, perché una volta che si arriva in MotoGP il tempo per dimostrare il proprio valore non è infinito.

Sorpresa superbike
Tra le derivate di serie Ducati puntava forte su Scott Redding e anche l'anno prossimo il team Aruba si affiderà a un usato sicuro come Alvaro Bautista per puntare al titolo. Dietro però non manca il ricambio: Michael Ruben Rinaldi ha vinto ieri la sua terza gare stagionale, anche se i suoi podi da ufficiale sono appena 6 e manca una certa costanza al massimo livello. I risultati non sono migliori, a livello di punti, rispetto al 2020, ma il romagnolo ha mostrato di avere la velocità necessaria e rispetto a Chaz Davies – a podio solo una volta in questa stagione- e il passo in avanti c'è stato. Classe 1995, Michael ormai sembra maturo al punto giusto e questa stagione gli servirà per trovare la consapevolezza di potere correre davvero insieme ai top rider. L'arrivo di Bautista nel 2021 – un pilota più simile a lui anche come taglia- potrà essere un ulteriore vantaggio nel trovare anche le giuste soluzioni tecniche. La sorpresa della stagione si chiama invece Axel Bassani: il portacolori del team MotoCorsa sta disputando una eccellente stagione da rookie ed è ormai regolarmente in top10 al traguardo. A Barcellona oltretutto ha impreziosito il suo weekend con un podio sul bagnato e i margini di crescita sono enormi. Il pilota di Feltre è un classe 1999 e sarà bene tenere gli occhi puntati sul suo rendimento futuro.
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