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Ducati, un 2021 a due facce: super in MotoGP, di rincorsa in SBK

La stagione della casa di Borgo Panigale è partita benissimo tra i prototipi, a stento tra le derivate di serie. Il nuovo corso dei piloti si sposa bene con i miglioramenti della Desmosedici, mentre la Panigale V4R soffre non solo Johnny Rea, ma tutte le Kawasaki
Senza andare troppo indietro negli anni, nel 2019 e 2020 in casa Ducati le maggiori soddisfazioni sono arrivate dalla superbike, piuttosto che dalla MotoGP. Prima Alvaro Bautista e poi Scott Redding hanno dato del filo da torcere a Jonathan Rea, vincendo gare e lottando per il campionato delle derivate di serie. In classe regina invece, nell'ultimo biennio Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci hanno portato a casa un totale di "sole" 5 vittorie in classe regina, senza mai riuscire davvero a impensierire Marc Marquez e Joan Mir nella lotta per il titolo.

Un 2021 diverso?
Ovviamente il mondiale superbike è appena iniziato, mentre la MotoGP ha già corso 5 gran premi. L'inizio di stagione sembra però avere portato una vera ventata di novità tra i prototipi, quando invece tra le derivate di serie l'anno è cominciato ancora nel segno di Johnny Rea.
In MotoGP, la Desmosedici ha ritrovato il miglior feeling con la posteriore Michelin, e il nuovo corso tra i piloti sta dando enormi soddisfazioni: 2 vittorie con Jack Miller e altri 7 podi, 3 a testa per Johann Zarco e Pecco Bagnaia, oltre a quello di Jorge Martin. La situazione del campionato è altrettanto buona: secondo, terzo e quarto posto in classifica per Bagnaia, Zarco e Miller, con Fabio Quartararo che ha un solo punto di vantaggio su Pecco. Nella settimana che ci porta al Mugello, le prospettive della “armata rossa” per il weekend del gran premio d'Italia sono ottime e l'umore alto: la pista è congeniale alla terza vittoria consecutiva, che non arriva a Borgo Panigale dal 2018 (Dovizioso-Lorenzo-Dovizioso).

Conta più la moto o il pilota?
Nel parco partenti della superbike non sembra esserci invece un rivale all'altezza di Rea, e per quello che si è visto tra i test pre stagionali e la prima gara, la situazione non pare migliore nemmeno dal punto di vista tecnico. La Kawasaki in versione 2021 ha fatto decisi passi in avanti, soprattutto nel consumo della gomma, e anche con 500 giri motore in meno la ZX-10 RR non ha affatto patito. La cartina di tornasole delle prestazioni della “verdona” è nel weekend di Alex Lowes, sempre un passo indietro al capitano, tre volte a podio.
La Panigale V4R ad Aragon ha raccolto una vittoria con Redding, ma senza l'azzardo gomme di Scott, non ci sarebbe stato nemmeno un podio a illuminare il fine settimana. In questo momento Ducati sembra doversi guardare più le spalle da Yamaha e persino da BMW, piuttosto che puntare a chi è davanti. Sul fronte piloti il debutto di Michael Ruben Rinaldi nei colori ufficiali non è stato fortunato, mentre Chaz Davies ha fatto vedere il solito rendimento ondivago. E Tito Rabat? Meglio sorvolare: tra guasti ed errori, la prova dello spagnolo è stata ampiamente insufficiente. Occorre insomma correre ai ripari, tanto in pista quanto dentro il box.
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