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Moto al cinema: 7 scene indimenticabili che bisogna vedere

Dalle epiche battaglie agli inseguimenti ad alta velocità, passando per rocambolesche fughe, le motociclette hanno scolpito momenti indimenticabili nella storia del cinema. Ecco sette momenti di spettacolo puro

Dal punto di vista emotivo e scenografico la moto batte e di parecchio l’auto, perché le due ruote, in un film d’azione hanno una potenza completamente diversa: la moto espone il pilota, amplifica il senso di velocità e vulnerabilità, elementi che il grande schermo sa trasformare in adrenalina. E ci sono film che ci sono riusciti più di altri. Ne abbiamo selezionati sette, fateci sapere quale preferite!


La Grande Fuga (1963)

Il celebre film del 1963 diretto da John Sturges, pur non incentrandosi primariamente sulle moto, annovera una delle sequenze più iconiche nella storia del cinema. Durante la disperata fuga dal campo di prigionia tedesco Stalag Luft III, il capitano Virgil Hilts, interpretato da un indimenticabile Steve McQueen, tenta di raggiungere la salvezza a bordo di una motocicletta, non una moto qualsiasi, beninteso: parliamo della Triumph TR6 Trophy del 1961 che grazie al film diventa automaticamente un simbolo di libertà e di ribellione. La sequenza in cui Hilts salta le recinzioni nel tentativo di raggiungere il confine svizzero è entrata di diritto nell'immaginario collettivo, probabilmente dando vita all’immagine della moto come simbolo di libertà. Nella realtà McQueen era un abile motociclista, eppure il salto finale fu eseguito dallo stuntman Bud Ekins, amico intimo dell'attore e all’epoca pilota professionista e vincitore di moltissime gare offroad.

Terminator 2: Il Giorno del Giudizio (1991)

La pellicola di James Cameron del 1991 ha ridefinito i canoni del cinema d'azione, e l'inseguimento nei canali di scolo di Los Angeles ne è un esempio lampante. Il T-1000, nuova tipologia di cyborg mutaforma, a bordo di un imponente autocarro Freightliner, insegue il giovane John Connor (interpretato da Edward Furlong, attore bambino che esplose in seguito interpretando American History X) sulla sua agile Honda XR 80 o 100 cm³. L'irruzione del cyborg T-800 (interpretato da Arnold Schwarzenegger) su una muscolosa Harley-Davidson "Fat Boy", cambia le carte in tavola salvando il ragazzo con acrobazie di ogni tipo. La scelta delle motociclette non è casuale: la "Fat Boy" incarna la forza bruta del cyborg, mentre la piccola Honda da cross sottolinea la fragilità e la necessità di fuga del ragazzo. L'uso massiccio di effetti speciali “reali”, in un'epoca di transizione verso la computer grafica ancora in là da venire, conferisce alla scena un realismo mai più percepito in un film hollywoodiano, con il mitico salto dal ponte della Fat Boy rimasto impresso nell'immaginario collettivo come una delle scene più assurde e spettacolari della storia del cinema.

Matrix Reloaded (2003)

Il secondo capitolo della trilogia dei fratelli Wachowski (oggi divenute sorelle) del 2003 regala una sequenza mozzafiato sull'autostrada, dove Trinity (Carrie-Anne Moss) guida una Ducati 996 verde metallizzato con il Fabbricante di Chiavi come passeggero. La necessità di districarsi nel traffico, schivare i proiettili degli Agenti e guidare contromano per proteggere il suo prezioso carico si traduce in un "balletto" ad alta velocità che fonde mirabilmente acrobazie reali e computer grafica. La scelta della Ducati 996, con il suo design elegante e le prestazioni elevate, si sposa perfettamente con l'estetica sofisticata e tecnologica dell'universo di Matrix, ma anche con il personaggio di Trinity che portò alla ribalta una femminilità molto interessante, androgina e allo stesso tempo dura e affilata. L'impegno di Carrie-Anne Moss, che si sottopose a un intenso addestramento per eseguire personalmente gran parte delle scene di guida, aggiunge un ulteriore livello di intensità e veridicità alla sequenza, guardare per credere. 

Skyfall (2012)

Il ventitreesimo capitolo della saga di James Bond diretto da Sam Mendes nel 2012, con protagonista uno dei più azzeccati 007 della storia, e cioè Daniel Craig, si apre con un inseguimento adrenalinico sui tetti del Gran Bazar di Istanbul. Inizialmente su quattro ruote, la caccia si trasforma in una spettacolare sequenza motociclistica lungo stretti passaggi e tegole polverose. Le moto utilizzate sono delle Honda CRF250R da cross, modificate per l'occasione e camuffate da veicoli civili o della polizia locale. La leggerezza e la manovrabilità di questi modelli si riveleranno fondamentali per affrontare queste scene sui tetti. A rendere tutto “cotto a puntino” la presenza di Robbie "Maddo" Maddison, stunt di professione, che ha portato la spettacolarità a livelli massimi. 


Mission: Impossible - Rogue Nation (2015)

Il quinto capitolo della saga, datata 2015 e diretto da Christopher McQuarrie, offre un bell’inseguimento motociclistico sulle strade tortuose e le autostrade del Marocco. Ethan Hunt (Tom Cruise) e l'agente Ilsa Faust (Rebecca Ferguson) si lanciano in una corsa mozzafiato a bordo di due BMW S1000RR. Cruise, ovviamente, in sella senza casco e con camicia hawaiana si dice abbia girato quasi tutte le scene in moto senza controfigura, un classico per l’attore hollywoodiano, che sul curriculum vitae, affianco a "inglese madrelingua e buona padronanza delle armi bianche" ha scritto anche: "sul set le moto le guido solo io"

 

Yes Man (2008)

Nella vita, anche se si guida un simbolo di libertà, bisogna anche saper ridere ed ecco che la commedia del 2008 diretta da Peyton Reed offre una prospettiva decisamente più leggera su quanto una moto possa fare bene il suo lavoro “dietro” la macchina da presa. In una delle scene più esilaranti, il protagonista Carl Allen (Jim Carrey), totalmente inesperto alla guida, si ritrova in sella a una potente Ducati Hypermotard S (la prima, quella col desmo 1100). Vestito solo di un camice da ospedale (quindi con deretano all’aria), si lancia in una corsa per le strade di Los Angeles: trick di ogni tipo, da impennate lunghissime fino a stoppies e burnout eseguiti con quella che si potrebbe definire una perfezione del tutto inconsapevole. La scelta di una moto aggressiva e nata per le “rizze” come la Hyper, oltre a essere perfetta per quel che deve fare il protagonista, accentua l'effetto comico della situazione, creando un contrasto esilarante con l'inettitudine (alla guida) e l’abbigliamento poco ortodosso utilizzato.

Avengers: Age of Ultron (2015)

Il secondo film corale dei Vendicatori del Marvel Cinematic Universe, uscito nel 2015 e diretto da Joss Whedon, mostra una sequenza d'azione in cui Vedova Nera (Scarlett Johansson) si lancia in un inseguimento a bordo della Harley-Davidson Project LiveWire, ossia il primo prototipo di motocicletta elettrica della casa di Milwaukee. La moto dalle linee futuristiche, si adattava perfettamente al personaggio di Natasha Romanoff,che per rendere il tutto ancora più stiloso, utilizza come scudo/cupolino lo scudo di Captain America. La presenza della LiveWire rappresentò un'importante vetrina per la tecnologia elettrica della casa americana che fece debuttare la LiveWire solo cinque anni più tardi (e in verità, con non troppa fortuna commerciale).


 

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