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Suzuki GSX-R 400 piccola e cattiva, ma rimase in Giappone

Negli anni 80 venne prodotta in quattro generazioni successive e l’ultima serie ha una somiglianza evidente con le sorellone 750 e 1000

Le prestazioni delle maxi moto non sono più compatibili con le normali strade aperte al traffico, motivo per cui le attenzioni del mercato si sono spostate verso le medie cilindrate e c’è un grande interesse anche per le supersportive medio-piccole, intorno ai 400 cm³. Non pensate che sia una novità però. Già negli anni ‘80 i giapponesi avevano dato un forte impulso alle cilindrate “minori”. Ricorderete la Suzuki RG 250 Gamma lanciata nel 1983, che ebbe un buon successo anche in Europa. Venne seguita l’anno successivo dalla GSX-R di 400 cm³ che invece da noi non si è vista, ma era un “giocattolino” interessantissimo fortemente ispirato dalle versioni di maggior cilindrata dello stesso costruttore.

Quarta generazione

Venne prodotta in quattro generazioni successive, questa della foto è l’ultima, lanciata nel marzo 1988, e la somiglianza con le 750 e 1000 è evidente. Era proposta allo stesso prezzo della versione precedente, 699.000 ¥ (oggi corrisponderebbero a 3860 €, ma allora la moneta unica europea non esisteva e i prezzi erano molto differenti da oggi), ed era disponibile nelle livree blu/bianco, rosso/bianco, nero; c’era anche una versione SP più sportiva con una forcella di migliore qualità, ammortizzatore posteriore con serbatoio separato e sella monoposto, e per questa il prezzo saliva a 739.000 ¥.

Si comincia nel 1984

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Tutto però era iniziato nel 1984 (qui sopra) con la GK71B, la GSX-R prima versione, modificata solo leggermente l’anno successivo e un po’ più profondamente nel 1986 (qui sotto). Il suo motore quattro cilindri in linea era dotato di raffreddamento ad aria-olio/acqua ed era inserito in un telaio denominato DC-Albox che collegava in maniera lineare cannotto di sterzo e perno del forcellone; il faro anteriore era rettangolare.

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 Nel 1987 il ritorno dei fari anteriori sdoppiati rotondi ma soprattutto la rivisitazione dei sistemi di aspirazione e scarico, modifiche alle sospensioni anteriore e posteriore e il nuovo nome: GSX-R 400, per esteso.

Nel 1988 modifiche profonde

Il giro di volta fu nel 1988 con il lancio della GK73A, la quarta generazione, nella quale le modifiche furono più profonde: il telaio era sempre a schema DC-Albox ma era stato riprogettato con un aumento di rigidità del 50%, mentre gli steli della forcella erano passati da 38 mm Ø a 41 mm Ø. Nuovi anche la sospensione posteriore full-floater a leveraggi progressivi e le pinze freno anteriori a quattro pistoncini, mentre non cambiarono le misure degli pneumatici: 3.00-17 anteriore e 4.00-18 posteriore. Interventi strutturali anche nel motore che vide una riduzione della corsa, per cui le misure caratteristiche passarono a 56 x 40,4 mm, vennero adottati quattro carburatori in batteria e un sistema denominato SCAI che immetteva aria fresca direttamente nel motore; cambiò pure il sistema di scarico con un miglioramento della coppia ai bassi e medi regimi.

C’era anche la Sport Production

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Come accennato poco sopra venne allestita anche la versione Sport Production (SP) con forcella regolabile nel freno in compressione ed estensione, ammortizzatore a serbatoio separato pure regolabile e sella monoposto.  Era disponibile un kit per la trasformazione che costava 155.000 ¥, nel quale erano compresi anche pignone, corona e catena di trasmissione, getti e spilli del carburatore, cornetti di aspirazione, un tubo di scarico con compensatore, doppi silenziatori in alluminio e un adesivo con il nome, a sottolineare la brillante trasformazione.

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