Suzuki DR200SE, la trail "da lavoro" che ha conquistato l’Africa
Diretta discendente della stirpe Djebel, la Suzuki DR200SE continua a macinare chilometri lungo le polverose e dissestate piste africane. Da noi, purtroppo, è impossibile vederne una in azione…
Mai arrivata in Italia, ma che fortuna averla ancora in Africa…
La DR200SE è una piccola leggenda delle trail leggere, capace di unire robustezza e maneggevolezza, proprio come la mitica Djebel 650 degli anni ’90. Ancora oggi, in diversi paesi africani e in Medio Oriente, la DR continua a girare - e a lavorare senza sosta - dimostrando quanto fosse avanti per i tempi. Ma, prima, è bene fare un passo indietro…
In principio fu la 600

Tutto nacque dalla mitica ed indimenticabile DR 650 R Djebel, modello presentato da Suzuki nel 1990. Evoluzione della DR 600, la DR 650 R Djebel si distingueva per un motore monocilindrico 4 tempi da 641 cm³, raffreddato ad aria e olio, capace di erogare circa 45 CV a 6.800 giri/min. Il telaio in acciaio, le sospensioni a lunga escursione e le ruote da 21" all'anteriore e 17" al posteriore le conferivano un'eccezionale manovrabilità su terreni difficili e, con un peso di soli 168 kg a serbatoio pieno - ben 21 litri - si dimostrò subito perfetta per le lunghe percorrenze off-road. La moto fu tanto apprezzata che, in breve, ne venne presentata una piccola sorellina da 200 cm3: la Djebel 200 del 1993.
Djebel 200
Sorellina minore, la Djebel 200 aveva tutto ciò che serviva per una moto da turismo leggero e off-road: un telaio compatto e leggero, un motore monocilindrico raffreddato ad aria dalle prestazioni lineari e affidabili. Era meno della 600, ma andava comunque benissimo: leggera, pratica e versatile, fu amata da chi voleva un modello “semplice” ma comunque capace di affrontare lunghe escursioni e terreni impegnativi. A sua volta, la Djebel 200 diede vita ad un altro (invidiatissimo) modello.
DR200SE
Con il passare degli anni, la Djebel 200 cambiò in una versione “più “heavy-duty”, cioè “da lavoro”, con portapacchi anteriore e posteriore maggiorati. Ribattezzata così DR200, trovò in un momento in cui il boom delle off-road si stava lentamente affievolendo, una nuova vita all’estero. In Australia, ad esempio, fu venduta come DR200SE Trojan, mentre in Africa - dove è ancora in produzione come DR200SE - divenne fin da subito una compagna affidabile ed irrinunciabile non solo per gli avventurieri, ma anche e soprattutto per agricoltori e lavoratori.
Il monocilindrico da circa 19 CV aveva tutta la potenza necessaria per muoversi agilmente su terreni difficili o fangosi. I para-fanghi generosi e il piccolo tubo proteggi-motore completavano un pacchetto perfetto per terreni accidentati e, come da tradizione per le moto “agricole”, impegnate cioè come muli in pesanti lavori di trasporto su e giù per le sconnesse piste fangose, anche la DR200SE montava un portapacchi anteriore intorno al faro ed un grande portapacchi posteriore utile per caricare materiali o attrezzi. A differenza di molte “sorelle”, aveva però il cavalletto laterale, sul lato sinistro, come una moto normale.
Una inaffaticabile compagna
Caricata di frutti, attrezzi o semplicemente come mezzo quotidiano, la DR200SE continua oggi a lavorare senza lamentarsi, mostrando maneggevolezza e resistenza. In un’epoca in cui le trail leggere come questa sono sempre più rare, non c’è dubbio rimanga ad oggi um modello prezioso e affascinante.