Mai vista in Italia ed è un gran peccato: Honda VFR400Z

Nuda, compatta e con il motore V4 da corsa della RVF: la VFR400Z è la sportiva che non ti aspetti. Mai vista in Europa, è difficile da trovare anche in Giappone

Storie di moto

La naked con l’anima da racing

Nel panorama delle 400 sportive giapponesi degli anni Ottanta, la Honda VFR400Z è una delle versioni meno conosciute ma più affascinanti. Nata nel 1986 come derivazione della più celebre VFR400R, la Z rinuncia alla carenatura per mostrare senza filtri il cuore tecnico del progetto: il motore V4 da 399 cm³, direttamente derivato dalle RVF da gara del campionato giapponese F3. Pur senza le protezioni aerodinamiche della R, la VFR400Z mantiene intatto lo spirito da supersportiva pura, con un’erogazione nervosa e una ciclistica che non ha nulla da invidiare alle carenate.

Tecnica sofisticata e prestazioni da riferimento

Il motore è un V4 a 16 valvole, noto per l’affidabilità e la capacità di girare a regimi estremi. Grazie al nuovo albero motore a 180° e alla rivisitazione del sistema di aspirazione, il propulsore eroga 59 CV a 12.500 giri/min e 4 kgm di coppia a 10.000 giri/min, al limite della normativa giapponese dell’epoca. Il telaio in alluminio a doppia trave deriva direttamente dalle RVF da competizione e garantisce il doppio Rispetto alla R, la versione Z guadagna coppia ai medi, diventando un riferimento tra le naked della sua categoria.

Una meteora con sangue da corsa

La VFR400Z rimase sul mercato solo due stagioni, oscurata dalla popolarità crescente delle versioni carenate NC24 prima e NC30 poi, fino all’apice raggiunto con la RC45. Ma per chi l’ha guidata o solo osservata da vicino, la Z rappresenta un unicum: una naked con la raffinatezza meccanica di una moto da gara e un design essenziale che ne esalta il carattere. Mai esportata ufficialmente in Europa, è oggi una vera rarità anche in Giappone, desiderata da collezionisti e appassionati delle Honda V4.

Scheda tecnica