Honda CN 250: (quasi) mitico come la Vespa
Ha inventato la definizione di "scooterone" a metà anni '80, oggi è ricercato dai collezionisti e raggiunge quotazioni pari al nuovo. Spazioso e ottimo per muoversi in due, non digerisce il bagnato
È giustamente considerato il “nonno” di tutti gli scooteroni. L'Honda CN 250 è apparso sulla scena internazionale a metà anni '80 e da allora ha cambiato le regole del gioco: grandi dimensioni, linee spigolose, ottima praticità d'uso e assoluta comodità. In quasi quarant'anni di onorata carriera ha fatto storcere il naso ai puristi e ha fatto innamorare chi lo ha avuto.
Semplice e geniale
Il CN 250 sposa un concetto nuovo: unire la praticità di uno scooter alla comodità e al range di utilizzo di una granturismo. Appare sulla scena nel 1986 – anche se in Italia viene introdotto solo due anni più tardi- e il suo impatto sul mercato è decisamente importante.
Già a prima vista è uno scooter diverso da quello che c'è sul mercato. Le dimensioni sono notevoli: 2265 millimetri di lunghezza, 1625 di passo, contro i 1810 millimetri e 1260 della Vespa PX, per fare un esempio. L'interasse è grosso modo quello della Gold Wing, tanto per rimanere in casa Honda. Dell'ammiraglia di famiglia, il CN 250 ha anche l'impostazione di guida: un'ampia sella a due posti, una vera e propria poltrona, con una seduta quasi da custom, così come il manubrio, che richiama quello di una motoslitta. A proteggere il guidatore c'è un parabrezza di grandi dimensioni, gli specchietti sembrano quelli di una automobile. Il cruscotto è decisamente particolare: digitale, come in alcune auto dell'epoca – ricordate la Fiat Tipo DGT?- e offre una gran quantità di informazioni, compreso il livello del carburante e dell'olio, l'inserimento del cavalletto (con doppia opzione, centrale o laterale). Lo spazio disponibile per i bagagli è decisamente importante, con un bel vano nel codone, dove possono essere alloggiati due caschi jet, una capacità di carico sorprendente per l'epoca.

Rivoluzione meccanica
Visto con gli occhi di oggi, dal punto di vista tecnico il CN 250 non presenta caratteristiche particolari, ma al tempo ha rappresentato una rivoluzione. Sulla parte sinistra del manubrio infatti manca la leva della frizione, dal momento che al motore 250 è associata una trasmissione a variatore. Il freno posteriore invece è ancora a pedale, ricalcando lo schema della Vespa. Il propulsore oscillante, alimentato da un carburatore da 30mm di diametro, è un monocilindrico (72x60mm) a due valvole, distribuzione monoalbero. La potenza non è elevata per quegli anni: 17 cavalli a 7000 giri/min.
La ciclistica è particolare, abbinata a un telaio in tubi d'acciaio troviamo una forcella a biscottini con sistema TLAD che evita gli eccesivi affondamenti ed escursione di 82mm sui due ammortizzatori, al posteriore altri due ammortizzatori con escursione di 98 millimetri, imperniati sul telaio. Le ruote sono da 12 pollici all'anteriore e da 10 al posteriore, i freni a disco anteriore e a tamburo posteriore.
Una lunga storia
Il CN 250 viene commercializzato in Italia fino al 2001, con pochissime modifiche, che si limitano ad aggiornamenti per le norme antinquinamento e l'introduzione dei cerchi in alluminio, a partire dal 1991. In Giappone – dove viene chiamato Fusion- e negli Stati Uniti, dove è noto come Helix, la produzione invece prosegue per qualche anno in più, termina solo nel 2007.

Il CN 250 oggi
Il CN 250 è un mezzo ancora piuttosto diffuso e apprezzato per la sua affidabilità. La meccanica è semplice e robusta, tipica dei prodotti Honda degli anni ’80: con la giusta manutenzione il chilometraggio del mezzo non è mai un problema. Gli interventi da non derogare sono il cambio di cinghia e rulli, oltre a quelli canonici di manutenzione.
Per chi lo volesse acquistare ci sono però alcune accortezze che è meglio non trascurare in fase di ispezione: verificare lo stato dei silent block del motore e il gioco della ruota posteriore, oltre allo stato della membrana del collettore e del silenziatore. Un marcato sfiato al rilascio del gas è indice di un'usura ormai eccessiva. A ogni modo non si tratta di problemi insormontabili, le parti di ricambio si reperiscono tanto sul mercato dell'usato che del nuovo. Le plastiche, soprattutto quelle interne, sono soggette a decadimento.
L'acquisto di un CN 250, soprattutto se ultra trentennale, è un investimento. Esemplari in perfetto stato o ben ripristinati possono valere anche oltre 4000 euro, altrimenti il prezzo può scendere, anche di parecchio. Un mezzo con certificazione storica può essere ancora oggi una ottima soluzione per girare in città, dove le moto storiche sono esentate dai blocchi del traffico. Attenzione solo in caso di bagnato, perché la stabilità dello scooter in frenata è davvero scarsa.