Le linee sono classiche, ma invece di ispirarsi ai soliti anni 60-70, i designer di Brixton hanno recuperato le linee tese e spigolose degli anni 80, utilizzandole anche per creare una vistosa X sui lati del serbatoio. Il motore è un moderno bicilindrico frontemarcia da 486 cm3 raffreddato a liquido con distribuzione a doppio albero a camme in testa, capace di 48 CV a 8.500 giri, un valore che coincide esattamente con la potenza massima ammessa per chi ha la patente A2.
Ciclistica di qualità
La ciclistica è semplice ma efficace: telaio in tubi d’acciaio e sospensioni KYB con forcella a steli rovesciati da 41 mm e mono regolabile nel precarico. I freni sono gli spagnoli J.Juan, abbinati a un ABS Bosch. La dotazione di serie comprende anche fari diurni e frecce a led, impianto di scarico in acciaio inox e cerchi a raggi in alluminio. La versione XC con ruota da 19” va bene anche per il fuoristrada “leggero”.
Manubrio rialzato
Si sta bene sulla Crossfire 500: la sella è comoda, il manubrio è largo e rialzato e lo spazio è sufficiente per accogliere bene piloti di tutte le taglie. Il motore ha carattere: in città garantisce ottime doti di scatto ai semafori e un allungo lineare e corposo, perfetto non solo per gli spostamenti casa-ufficio, ma anche se ci si vuole divertire fuori città. Tra le curve si apprezza l’avantreno rapido e preciso nel tenere le traiettorie, mentre le sospensioni ben tarate sono in grado di digerire la guida allegra, ma anche di filtrare senza problemi le buche e l’asfalto sconnesso tipico delle città. Convincono anche i freni: la risposta dell’anteriore è pronta ma non aggressiva, mentre il posteriore “di aiuto” è sempre ben dosabile.
Perché sì
Il motore ha una bella erogazione, permette di scattare con brio ai semafori e ha anche un buon allungo.
La ciclistica è ben a punto, l’avantreno è rapido e preciso mentre le sospensioni digeriscono anche la guida sportiva.
Efficace la frenata, l’anteriore è pronto e ben gestibile, mentre il posteriore “di aiuto” è sempre ben dosabile.
Perché no
Il passeggero sta scomodo, ha poco spazio a disposizione e non può contare nemmeno sulle maniglie, ma solo su uno striminzito cinghietto.
La sella è imbottita al minimo ne risente un po’ il confort.
Si sentono delle vibrazioni, che alla lunga possono diventare fastidiose, agli alti regimi.