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Moto pagata, mai arrivata?

Ecco come comportarsi al momento dell’acquisto per evitare che il concessionario possa ritardare troppo la consegna. Se non rispetta il termine, si possono riavere indietro i soldi
Comprare una moto, pagarla e poi non riuscire a farsela consegnare è l’incubo peggiore per qualsiasi acquirente. Ma a giudicare dalle lettere che arrivano in redazione succede spesso, purtroppo: più di quanto si pensi. Vediamo come prevenire il problema e come difendersi.


Caparra poco usata

La cosa migliore sarebbe versare al momento dell’ordine solo una “caparra” pari al 10% del prezzo della moto, e poi dare il saldo della cifra al momento della consegna. In questo modo in caso di intoppi non ci rimetteremmo troppo. Purtroppo viene fatto di rado: in genere i concessionari chiedono il saldo della cifra prima di immatricolare la moto. Lo fanno perché se procedono con l’immatricolazione al PRA e noi all’ultimo  rinunciamo all’acquisto, loro si terranno sì la caparra, ma si troverannno comunque sul groppone un mezzo già targato da vendere e che “invecchia” col passare dei giorni.




Difendetevi così

Ecco come far valere i propri diritti se la moto non arriva.
Scrivete la data -  Sul contratto di acquisto bisogna far segnare una data di consegna, anche se sul modulo non c’è uno spazio apposito: basta una scritta a penna. Questo è già un passo importante, perché, secondo il Codice civile, il mancato rispetto della data di consegna ci dà il diritto di sciogliere il contratto e richiedere indietro il doppio della caparra o tutto l’importo versato. Si può anche accettare di inserire un periodo di “tolleranza” nel caso la moto arrivi in ritardo rispetto al previsto (comunque non superiore a 45 giorni) dopodiché il contratto è annullato. La restituzione va richiesta con una raccomandata scritta.

Inviate la lettera di diffida -  Se sul contratto non è stata scritta una data di consegna, per legge non esiste un termine preciso. Lo può però fissare il cliente, aspettando almeno un mese o fino al periodo che il concessionario ha indicato verbalmente. Per fissarlo si invia una lettera di diffida con raccomandata dove si impone al venditore di consegnare la moto entro 15 giorni dal ricevimento della raccomandata: in caso contrario si considera risolto il contratto (come nel punto sopra). La diffida si usa anche se non ci interessano i soldi, ma vogliamo in ogni caso la moto. È consigliabile passare subito a questa forma di contestazione scritta, invece che perdere i giorni con telefonate continue che non sono verificabili e non hanno valore giuridico.

Se non arriva nulla -  Se allo scadere dei 15 giorni non arrivano né la moto né il denaro, non resta che passare alla denuncia vera e propria. Se la somma che il venditore vi deve è inferiore a 5.000 euro si va dal Giudice di Pace, se è superiore bisogna rivolgersi al Tribunale ordinario. A questo punto, la palla passa ad avvocati e giudice.
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OrsoMarsicano
Mar, 04/17/2012 - 15:34
Fortunatamente il mio concessionario di fiducia non mi ha mai tirato pacchi simili. Roba da gambizzazione, altro che diffida...