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Valentino Rossi e le auto: il futuro è già scritto?

Nove volte campione del mondo del Motomondiale, Valentino Rossi non ha mai fatto segreto della sua altra grande passione: le quattro ruote. Il Dottore finora ha fatto diversi test sulla monoposto Ferrari, è stato il vincitore per anni al Monza Rally Show e ora ha ottenuto un altro successo alla 12 Ore del Golfo. E non finisce qui
Da 2 a 4 ruote
La moto numero 46 ha fatto la storia del motociclismo, a partire da quel primo anno di debutto in 125 nel 1996 in cui Valentino Rossi ha conquistato la sua prima vittoria iridata, a Brno. Quel ragazzino con gli occhi azzurri e il forte accento romagnolo da lì in poi ha vinto e stravinto in tutte le classi, arrivando fino al 2009 con nove successi iridati: uno in 125, uno in 250, uno in 250 e sei in MotoGP. Dopo quell’anno il pesarese ha affrontato la sfida difficile in Ducati, nel biennio 2011 e 2012, seguito dal ritorno in Yamaha e una stagione, quella del 2015, da protagonista. Qui ha lottato fino alla fine per il titolo, mancato proprio a Valencia con una scia di polemiche legate al comportamento di Marc Marquez, e da lì in poi, risultati alla mano, è iniziato un po’ il declino suo e di Yamaha.

Quella del 2019 è stata la sua stagione peggiore degli ultimi otto anni: il Dottore, che ha anche ormai compiuto i 40 anni, ha faticato a trovare le buone sensazioni alla guida della Yamaha M1 e questa l’ha portata sul podio solo in due occasioni. Il Gran Premio di Argentina e quello di Austin l’hanno visto stare nelle posizioni che contano, tagliando il traguardo in seconda posizione, e successivamente non è più andato oltre il quarto posto, chiudendo la stagione solo in settima posizione. Se si considera che il suo compagno di squadra Maverick Vinales e il debuttante francese del team Petronas SRT Fabio Quartararo hanno chiuso davanti a lui, rispettivamente in terza e quinta posizione, questo fa riflettere sul suo futuro nel mondo delle due ruote.

E pare proprio che ci stia pensando anche lui stesso. Da sempre Rossi è stato un grande tifoso delle quattro ruote. Non a caso tra il 2004 e il 2010 ha svolto diversi test sulla monoposto Ferrari e proprio in quel periodo aveva accarezzato l’idea di fare il pilota a tempo pieno di Formula 1. La passione per le moto l’ha poi fermato, ma l’ambiente delle quattro ruote non l’ha più lasciato. Infatti negli ultimi anni il pesarese è sempre stato un ospite fisso al Monza Rally Show, dove ha vinto ben sette edizioni confrontandosi (e battendo) con veri piloti della categoria. Nel 2006 il primo successo, proprio mentre stava valutando la proposta di passare in Formula 1, e poi a seguire i trionfi nel 2007, 2012 e i quattro consecutivi dal 2015 al 2018. Squadra vincente non si cambia, il suo navigatore è sempre stato Carlo Cassina.

Quest’anno Rossi ha voluto interrompere quella che era una tradizione e al posto di partecipare all’evento lombardo ha puntato sull’endurance: la 12 Ore del Golfo disputata sul circuito di Yas Marina, ad Abu Dhabi. Probabilmente la ricerca di nuovi stimoli e la voglia di costruirsi un futuro con le quattro ruote l’hanno portato a partecipare a questo evento che l’ha decisamente soddisfatto. Nel team VR Monster Kessel, con il fratello Luca Marini e il braccio destro Alessio “Uccio” Salucci, ha vinto nella classe PRO AM e si è classificato terzo assoluto. Questo pare essere solo l’inizio, infatti Rossi ha poi espresso il desiderio di correre altre gare di durata, ai microfoni di Sky Sport: “Finito con le moto, vorrei fare una decina d’anni nel mondo delle macchine. Abbiamo guardato un po' il livello, secondo me queste sarebbero le macchine più adatte a me. Ci sono 5-6 gare durante l'anno che mi piacerebbe fare. La 24 ore di Le Mans, la 24 ore di Spa, che è forse la più bella con queste macchine. Mi piacerebbe molto poi correre anche la 24 di Nurburgring, che si disputa su una pista che amo”. È sempre più vicino al ritiro dalla MotoGP? Il 2020 sarà l’anno cruciale: “A fine 2020 mi scadrà contratto, per cui dovrò decidere purtroppo abbastanza presto cosa fare, se continuare o meno. E questo dipenderà ovviamente molto dai risultati. Abbiamo fatto dei cambiamenti nella squadra, vediamo se riusciremo ad essere più competitivi e più veloci. Per continuare dovremo essere più forti di quest’anno, se no secondo me è meglio di no”.
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