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MotoGP 2021: in Qatar vaccino Pfizer per tutti

Le autorità del Qatar hanno messo a disposizione dosi di Pfizer per i partecipanti al motomondiale. La scelta sarà su base volontaria, ma Dorna può già tirare un sospiro di sollievo: le incertezze del calendario ora fanno meno paura
La vaccinazione di massa per il Covid-19 è un miraggio anche nei più avanzati paesi occidentali, ma in compenso potrebbe rivelarsi un piccolo miracolo in MotoGP, grazie all'impegno di Dorna. La campagna partirà a strettissimo giro e avverrà in Qatar, con tutte le complicazioni del caso per piloti e tecnici che non rimarranno a Losail e per quelli che arriveranno solo prossimamente. Ma in termini generali si tratta ovviamente di un grandissimo passo in avanti per il motomondiale, che come la Formula 1 si appresta a vivere una piccola rivoluzione nel modo con cui potrà affrontare la pandemia nei prossimi mesi.

Il programma
Le vaccinazioni sono facoltative e sono state rese possibili dagli ottimi rapporti tra Dorna e le autorità qatariote, che hanno messo a disposizione il vaccino di Pfizer. Chi tornerà in Europa dopo la fine dei test potrà già sottoporsi alla prima dose domani o dopodomani, per ricevere il richiamo nel weekend del primo gp (devono trascorrere almeno 19 giorni tra l'inoculazione delle due dosi). Chi invece rimarrà in Qatar fino al doppio weekend di gare potrà seguire il programma di vaccinazione iniziando un paio di giorni più tardi, mentre le maggiori complicazioni riguardano i partecipanti alla Moto2 e Moto3, con i test che inizieranno il 19. Le tempistiche delle prove e delle successive due gare impongono un arrivo entro breve per effettuare le vaccinazioni in tempo, sempre che le persone interessate non accettino di ritardare la partenza una volta che il secondo gran premio sarà disputato. Tutte le vaccinazioni saranno effettuate direttamente in circuito.

Le prospettive
I vantaggi della vaccinazione sono molteplici: innanzitutto piloti e tecnici potranno evitare di finire in quarantena o addirittura di perdere delle gare: ci ricordiamo tutti dei gp saltati da Rossi e Martin nella passata stagione per positività, ma anche dello stop “precauzionale” che forse è costato un mondiale a Tony Arbolino, confinato in quarantena solo per avere occupato un posto in aereo vicino a un positivo. Ma per la MotoGP in generale, avere la possibilità di venie percepiti come un'organizzazione “pulita”, che non rischia di diffondere il Covid-19 in giro per il mondo, potrebbe risultare un'arma in più per ottenere l'accesso a determinati Stati che attualmente considerano le gare un rischio che non si possono permettere. La vaccinazione infine apre le porte – forse non nell'immediato- al ritorno nel paddock di un maggior numero di addetti ai lavori, dal momento che diminuisce di fatto il rischio di contagio per il “core” delle attività.

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