Salta al contenuto principale

MotoGP 2018 - Orari TV Sky e TV8 Austin

MotoGP news – Domani i piloti della categoria regina scenderanno in pista per affrontare le prime prove libere del GP del Texas, i tecnici Brembo hanno diffuso i dati del tracciato: ecco quali sono le frenate più difficili e per quanto tempo i piloti usano i freni nel corso di un giro
Tre le curve più impegnative
Il circuito delle Americhe sta per ospitare per il sesto anno di fila la MotoGP, la pista si distingue per l’impressionante inclinazione del rettilineo che porta alla prima curva a sinistra, in totale sono 41 metri di dislivello tra il punto più basso e quello più alto della pista. Il tracciato è mediamente impegnativo per l’impianto frenante e ha ben 13 punti di staccata, nei quali i piloti frenano per ben 38 secondi. La presenza di 5 curve in cui i piloti cambiano direzione frenando giusto il tempo di perdere 30 km/h di velocità, riduce la decelerazione media sul giro: in queste curve la decelerazione oscilla tra gli 0,4 g e i 0,6 g e ciò spiega gli 0,92 g medi, il valore più basso del campionato.
Delle 13 frenate solo tre sono quelle considerate impegnative dai tecnici Brembo e due sono di media difficoltà. La più difficile è la curva 12, dove le moto arrivano a 339 km/h e frenano per 6,3 secondi per scendere a 67 km/h. I 322 metri della frenata costituiscono il record dell’intero Mondiale e comportano una decelerazione di 1,5 g. Nella prima curva dopo il traguardo però sono più alti il carico sulla leva della pompa freno Brembo (6,7 kg contro i 6,6 kg della curva 12) e la pressione del fluido freno Brembo HTC 64T che raggiunge gli 11,6 bar. Le moto iniziano a frenare ad una velocità più bassa, 297 km/h e continuano ad agire sulle pinze per 5,2 secondi. Anche alla curva 11 il carico sulla leva è di 6,6 kg ma le frenata è inferiore ai 200 metri e la decelerazione di 1,4 g.

Domani nella serata italiana inizierà l’azione in pista, cliccate qui per vedere  gli orari diretta TV su Sky e in differita su TV8 del Gp delle Americhe.
Leggi altro su:
Aggiungi un commento