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Intervista Luca Marini: “La nuova Moto2 si avvicina di più alla MotoGP”

Moto2 news – Dopo l'operazione di quest'inverno alla spalla destra, Luca Marini non è ancora al 100% ma spera di essere protagonista di una buona stagione. Abbiamo potuto fare quattro chiacchiere con lui durante la presentazione del team e ci ha raccontato quali sono i suoi obiettivi per il 2019 e cosa ne pensa dei cambiamenti della classe di mezzo
Pronto a dare battaglia
Il 2019 sarà la seconda stagione di Luca Marini in Moto 2 con il team VR46, il 2018 è stato molto buono ed è culminato con la sua prima vittoria mondiale. Il "Maro" punta in alto, pur avendo passato un inverno difficile a seguito dell'operazione alla spalla destra. La nostra Serena Zunino ha potuto fare due chiacchiere con lui ecco cosa ci ha raccontato. 

Fisicamente sei al 100%?
No, assolutamente. Per essere al 100% davvero ci vorranno ancora mesi. Sono stato per molto tempo fermo e ho iniziato tardi la preparazione fisica, sono un po’ indietro a livello di muscoli, fiato, e quant'altro. Questo però non significa che non potrò andare bene. Sicuramente darò il 100%. Partiamo dai primi test, non sono ancora risalito in moto dopo l’operazione, ma sono abbastanza fiducioso perché abbiamo lavorato bene con il dottore, il fisioterapista e il preparatore fisico. Secondo me per poter guidare la moto mi manca ancora un 20%.

Sei nel team campione del mondo e sei il pilota di punta, questo ti mette pressione?
No. L’anno scorso Bagnaia secondo me non era la "punta". Eravamo trattati allo stesso modo, il team ci faceva sentire come due prime guide, questo è molto importante. Lo stesso succederà quest’anno. Io e Nicolò avremo le stesse cose e saremo trattati allo stesso modo. Dovremo essere bravi a lavorare insieme, come abbiamo fatto con Bagnaia lo scorso anno. Sono sicuro che potremo divertirci anche quest’anno, ma partiamo con i piedi per terra.

Che rapporto hai con Nicolò Bulega?
Molto buono, siamo amici fuori dalla pista. È un pilota velocissimo, ha dimostrato più volte il suo talento. Sono sicuro che quest’anno andrà molto bene. Più va forte e meglio è per me, è uno stimolo ulteriore.

Ti hanno definito “lavoratore”, come commenti questa definizione?
Sì agli altri è stato detto “talentuosi”, sembrano dei fighi pazzeschi, io invece uno sfigato! Sicuramente è una delle mie caratteristiche. Mi piace tanto impegnarmi, quando inizio una cosa mi piace portarla a fondo e farla al meglio. Attraverso il lavoro che faccio al di fuori della pista, riesco poi a esprimere al meglio la mia velocità e il mio talento. Il talento comunque è sempre da coltivare. Quest’anno dobbiamo dare tutti il 100% e qualcosa in più, soprattutto con i cambiamenti che ci saranno alle moto.

Infatti quest’anno ci saranno diversi cambiamenti tecnici, arriva il motore Triumph. Cosa ne pensi?
Secondo me ci voleva, prima era una categoria troppo diversa rispetto alla Moto3 e alla MotoGP. Così si avvicina di più alla top class dove ogni anno le cose migliorano. Con questo cambiamento la classe si prepara meglio al salto di categoria. E poi secondo me sarà più divertente anche per noi, è una moto con più cavalli, più agile, sembra più una moto da corsa. Non so come diventeranno le gare, ma sicuramente in questo primo anno faranno la differenza i team e i piloti che si sapranno adattare e studiare tutti i particolari della moto.

Che consiglio dai al debuttante Nicolò?
Di ascoltare il team, seguire le indicazioni di ogni componente. È nella squadra campione del mondo, quindi chi meglio di loro può dirgli cosa fare e come fare per andare meglio.

Sembrate un team affiatato...
Cerchiamo di essere veri, di dirci le cose in faccia e di parlare sempre quando ci sono dei problemi. È un grande gruppo, tutti i ragazzi lavorano insieme, anche alla base in VR46, passare molto in tempo insieme ti permette di fare gruppo. Si tratta poi di persone di grande esperienza che hanno lavorato insieme anche in passato. Anche tra noi piloti c’è un grande apporto, grande rispetto. Ci aiutano anche le parole delle persone più esperte che fanno parte del progetto. Ci tengono sempre al rispetto e al rispetto delle regole. Abbiamo una buona educazione. Ci tengono molto a noi piloti e ci trattano bene.

Raccontavi che tua mamma è ormai molto esperta, cosa ti dice prima di ogni stagione?
Mi dice sempre di stare concentrato. Poi si spinge anche in discorsi tecnici, tipo gomme, messa a punto, traiettorie, analizza molto, però questi sono nostri segreti. Mia mamma fa paura. Le piace molto, ha una grande passione, una grande esperienza e cerca sempre di dare il suo contributo.

Che obiettivo hai?
Non ne ho uno in particolare sulla lunga distanza. Preferisco avere obiettivi più nel breve tempo, cercando di raggiungerli con calma uno alla volta. Prima ci sono i test di Jerez, l’11 febbraio, bisogna valutare la mia condizione fisica, di continuare a migliorarmi e poi quando mi sentirò bene cerchiamo di fare il massimo e di ottenere i migliori risultati.
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