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Bagnaia e Bautista: la Ducati si avvicina alla doppietta mondiale

Pecco e Alvaro potrebbero laurearsi campioni a una settimana di distanza uno dall'altro. In MotoGP il compito dell'italiano sarà più semplice, ma anche in superbike le cose si sono messe nel verso giusto
Uno è a un passo dal paradiso, l'altro è ancora in purgatorio, ma con vista sul piano superiore. Pecco Bagnaia e Alvaro Bautista sono vicini al titolo e la doppietta sarebbe un fatto nuovo per Ducati, che nel 2007 vinse il suo unico campionato MotoGP con Casey Stoner, ma mancò il mondiale superbike, andato a James Toseland su Honda.

Vicino vicino
Bagnaia è a due punti dal titolo della MotoGP: manca appena una gara e a Valencia il pilota Ducati dovrà sostanzialmente solo stare attento a non finire in un guaio, mentre Quartararo sarà obbligato a vincere. C'è chi dà Pecco già campione al 99%, ma le variabili in gioco sono parecchie. Pensiamo solo alla possibilità di un gran premio bagnato, con le incognite che porta, o alla prima curva e a tutte le insidie del caso. E l'errore umano non è detto che arrivi solo quando si è costretti a spingere. Vista la ricorrenza del luogo, ricordate Valencia 2006? Rossi scivolò in curva 3 e mandò tutto all'aria, pur partendo dalla pole position e con 8 punti di vantaggio su Nicky Hayden. Insomma, non è tanto questione di scaramanzia: nel motorsport davvero tutto può succedere fino all'ultimo metro.

Un bel passo avanti
Il weekend di Villicum ha dato nuova spinta alle ambizioni di Bautista. Alla vigilia, sembrava dovesse essere un round complicato per il portacolori del team Aruba, e invece le cose sono andate per il verso giusto un passo alla volta. Ci sono ancora 124 punti in palio, Razgatlioglu è lontano 82 lunghezze, Rea 98. Bautista potrebbe diventare campione già a Mandalika, anche se non sarà semplicissimo chiudere i giochi in Indonesia. Toprak sarà in grado di recuperare 16 punti nel prossimo round? Se Alvaro gli arrivasse sempre dietro di appena una posizione, lo spagnolo sarà comunque campione già entro il 13 novembre, una settimana dopo la chiusura del mondiale MotoGP.

Ducati al top
Bagnaia e Bautista si meritano un grande applauso già per quello che hanno fatto fino ad adesso. Pecco ha vinto 7 gare e ha messo in piedi la più epica rimonta che ci si possa ricordare nel motomondiale, e anche Alvaro ha fatto qualcosa di straordinario: 14 successi, oltre a smentire il detto che le minestre riscaldate non funzionano. Entrambi hanno in comune anche un'altra peculiarità in questa stagione: l'avere dovuto affrontare grandi critiche per via di correre con due moto oggettivamente stratosferiche. Tanto la Desmosedici, quanto la Panigale hanno dato prova di essere moto assolutamente vincenti, avanti alla concorrenza non solo come motore, ma proprio come progetto complessivo. Se tra i prototipi però abbiamo una pluralità di vincitori e piloti andati a podio con la creatura di Dall'Igna, in superbike solo Bautista è riuscito a raggiungere il successo. Merito suo e dei suoi avversari più agguerriti, che corrono con Yamaha e Kawasaki a un livello difficilmente raggiungibile dai compagni di marca dello spagnolo. Tanto Pecco quanto Alvaro se non altro sono riusciti a non lasciarsi innervosire da critiche e invidie decisamente fuori luogo.

 
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