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MotoGP 2018, Zarco vuole una moto ufficiale

MotoGP news – Il telefono del manager di Johann Zarco, Laurent Fellon, squilla parecchio in questo periodo: il mercato è iniziato prima ancora della stagione e questo piace poco al francese che preferisce aspettare: “Johann deve restare concentrato sul lavoro, poi si parlerà delle trattative”
"Ci sono pochi piloti buoni"
Grazie alle ottime prestazioni nella scorsa stagione (tre podi e una pole position), Johann Zarco è stato il miglior debuttante 2017 nella categoria regina e ora sta cercando una buona sistemazione per il 2019. Il francese è sotto contratto con il team Tech3, che è da poco passato da Yamaha a KTM e il suo manager Laurent Fellon sta valutando il da farsi: “Finora sono stato contattato da Aprilia. Mi chiamano in molti, ma prima voglio che Johann vinca un Gran Premio. Deve restare concentrato sul suo lavoro, facendo del suo meglio, e poi si parlerà delle trattative. Andremo sicuramente a eliminazione, man mano. Quello che ci vuole è una buona moto, una moto ufficiale, e poi il resto verrà di conseguenza”. Da anni il mercato della MotoGP si apre prima che la stagione inizi e secondo Fellon il motivo è questo: “Ci sono pochi piloti buoni e questo fa sì che le case si muovano in fretta per accaparrarsi i migliori, prima che finiscano. Al riguardo sono un po’ preoccupato, va tutto troppo veloce e non va bene”. Zarco ha fatto vedere grandi cose nei test, soprattutto in Qatar, e il suo manager ha detto: “Credo che Johann sia forte ovunque. Sulla pista di Losail magari può evidenziare meglio i suoi punti di forza”. Infine Fellon ha parlato degli stipendi in MotoGP: “Penso che quanto accaduto l’anno scorso con Lorenzo (Ducati l’ha pagato 25 milioni per le stagioni 2017 e 2018, ma l’anno scorso il maiorchino non ha vinto neanche una gara, ndr) abbia bloccato tutto. Secondo me si sono fidati troppo di lui e si sono resi conto che Dovizioso, il compagno di squadra, era più veloce. Bisogna farsi qualche domanda, secondo me i soldi bisogna guadagnarseli. Lo stipendio dovrebbe essere in base ai risultati, bisogna tornare alle giuste basi”.
 

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