Pioggia in moto? Niente panico: ecco come restare asciutti (e in piedi)
L’autunno regala colori unici ma anche acquazzoni improvvisi. Dalla scelta della visiera corretta allo stile di guida “rotondo”: i trucchi per viaggiare sicuri
Questione di visibilità e comfort
Le mezze stagioni sono il periodo più bello per fare mototurismo: non fa troppo caldo, i paesaggi si accendono e c'è meno traffico. C’è però l'incognita meteo. Partiamo da un concetto semplice: guidare bagnati e infreddoliti non è solo fastidioso, è pericoloso perché irrigidisce i muscoli e rallenta i riflessi.
Occhio alla condensa
Il primo nemico è la condensa: montare una visiera con lente Pinlock è ormai un obbligo morale. Quel sottile strato di materiale plastico crea una camera d'aria che impedisce l'appannamento anche quando fuori si gela. Altrettanto importante è usare una visiera chiara (lasciate a casa quelle fumé da "top gun" se il cielo è grigio) per leggere meglio le insidie dell'asfalto.
Vestitevi adeguati
Passando all'abbigliamento, il mercato offre due strade. La più raffinata è quella dei completi "laminati": qui la membrana impermeabile è incollata al tessuto esterno. Il vantaggio? L'acqua scivola via e la giacca non si inzuppa, restando leggera. L'alternativa più economica sono le giacche a tre strati con membrana interna removibile: funzionano bene, ma ricordate che il tessuto esterno si bagnerà, diventando pesante e freddo.
Fluo è meglio
Se non volete investire un capitale, la classica tuta antipioggia da tenere nel sottosella resta la soluzione "salvavita" per eccellenza. Un consiglio da vecchi volponi: i guanti vanno infilati sotto le maniche della giacca antipioggia, non sopra, altrimenti l’acqua che scivola dalle braccia vi entrerà dritta nelle mani. E per quanto l'abbigliamento giallo fluo possa non piacere agli esteti, con scarsa visibilità vi salva la pelle: meglio sembrare un evidenziatore che non essere visti.
Adeguate anche lo stile di guida
Essere asciutti è metà dell'opera, l'altra metà è restare in piedi. Guidare sul bagnato richiede un "reset" mentale.
- La parola d'ordine è dolcezza: bisogna guidare "rotondi", accarezzando il gas e i freni come se aveste delle uova sotto i comandi.
- L'occhio deve lavorare il doppio, scansionando l'asfalto alla ricerca delle trappole: tombini in metallo, strisce bianche verniciate, rotaie del tram e giunti di dilatazione dei ponti diventano lastre di ghiaccio appena si bagnano. Se proprio dovete passarci sopra, fatelo a moto dritta, a gas costante e senza toccare i freni.
- Attenzione anche alle pozzanghere: non sapete mai quanto sono profonde (potrebbero nascondere una buca spacca-cerchi) e possono innescare l'aquaplaning.
- Infine, rivalutate il freno posteriore: sull'acqua è il vostro migliore amico perché aiuta a stabilizzare la moto e a correggere le traiettorie senza caricare troppo l'avantreno, che in condizioni di scarsa aderenza è la prima cosa che rischia di "chiudersi".