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Benzina vecchia: quali rischi? Come comportarsi?

Si tratta di un tema estremamente importante per la salute delle nostre moto. Dipaniamo la matassa soffermandosi sui rischi connessi e sui consigli da seguire

Anche la benzina, a modo suo, invecchia! Il tempo di decadimento oltre il quale perde le sue caratteristiche chimiche ottimali (anche con stoccaggio corretto) non supera infatti i 6/8 mesi. L’evaporazione è quindi solo uno dei problemi anche se, nel caso di vecchi motori 2T alimentati a miscela, ciò comporta “l’aggravante” di una variazione nel rapporto olio/benzina. Gli aspetti da considerare sono quindi molteplici e non si limitano alla sola volatilità. Vediamoli.

Sedimenti, ossidazione e altre magagne

Certo, l’elevata volatilità della benzina fa sì che a mantenersi siano solo le sue componenti più pesanti, le quali, così scomposte, tenderanno a creare dei sedimenti. E va da sé, ciò non si sposa bene con la pulizia di elementi come rubinetti e pompe della benzina (peggio ancora per getti e iniettori) anche al di là dell’utilizzo di filtri appositi. Inevitabilmente, la struttura del carburante varia, facendo venir meno anche l’azione degli additivi presenti. In breve, si perderà volume, ottani e additivi; mentre si “guadagnerà” una sporcizia potenzialmente dannosa a breve o lungo termine. Il colpo di grazia arriva poi dal fatto che la benzina scomponendosi può sviluppare umidità e, se la nostra moto è dotata di serbatoio in acciaio, la cosa può riservarci ulteriori e sgradite sorprese con la formazione di ruggine.

Occhio alla ruggine!

Nel caso sopracitato, il rischio è intuibile: la presenza di umidità comporta l’insorgenza di fenomeni di ossidazione che vanno ad aggredire il metallo. Il serbatoio, dunque, potrebbe iniziare un progressivo e irreversibile percorso di deterioramento che sarà sanabile solamente con trattamenti specifici. Non sono rari infatti gli interventi di ripristino con decapanti e resine. Anche i serbatoi in resina e materiale plastico, però, hanno il loro tallone d’Achille: si tratta in questo caso dei componenti metallici interni, proprio come le pompe a immersione. Queste sono solitamente delicate, anche se dotate di filtro interno, che una volta riempitosi di ruggine finissima, potrebbe otturare la pompa stessa causandone la mancata lubrificazione (funzione svolta proprio dalla benzina). E gli ottani?

Accensione? Solo se al momento giusto

Il potere antidetonante della benzina è determinato dal numero di ottani. Il punto di innesco corretto è garantito, anche, dalla presenza di un alto numero di ottani; specie nei motori più compressi. Va da sé che la perdita di ottani potrebbe comportare, a seconda delle caratteristiche del propulsore, un’accensione anticipata che darebbe luogo al cosiddetto “battito in testa”, condizione molto pericolosa per ogni motore, in quanto intacca direttamente i materiali di testa e pistone, con ripercussioni notevoli (a seconda dell’entità del fenomeno) anche sul piede di biella e sull’imbiellaggio in generale.   

Cosa fare

Alcuni consigli pratici per mettersi al riparo da eventuali noie:

 

  • nei periodi di fermo, mantieni il più alto possibile il livello del serbatoio;
  • se utilizzi delle taniche, verifica che siano ben sigillate;
  • evita sbalzi di temperatura importanti ed esposizione a luce diretta;
  • avvia comunque il mezzo con cadenza regolare;
  • impiega additivi specifici per il mantenimento della benzina.
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