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Tornanti e panorami mozzafiato, il fantastico Passo delle Erbe

Tra tornanti a non finire e panorami che tolgono il fiato, il Passo delle Erbe è un itinerario in moto assolutamente da fare. Dalla Valle Isarco alla Val Badia, ogni curva regala scorci unici sulle Dolomiti. Ecco qualche consiglio sulla strada e su dove fermarsi per un piatto di canederli

Tra Val d’Isarco e Val Badia si apre uno dei percorsi più suggestivi delle Dolomiti, ideale per chi ama la montagna su due ruote. Il Passo delle Erbe - conosciuto anche come Würzjoch in tedesco e Ju de Borz in ladino - si staglia a 1.987 metri di altitudine, offrendo una marea di curve e tornanti (talvolta impegnativi), scorci mozzafiato e, perché no, tanti rifugi dove fermarsi per recuperare le energie.  

Accessibilità

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Fermo restando che molto dipende dal punto di partenza, il Passo delle Erbe è accessibile sia dalla Val di Funes sia dalla Val d’Eores, passando nei pressi di Bressanone. La strada si sviluppa tra pascoli e boschi, circondata da cime che superano i 2.500 metri: Plose, Sass de Putia, Odle, Gabler e il Sass Rigais a quota 3.025 metri. Il Passo è accessibile tutto l’anno dal lato della Val Badia / San Martino in Badia (Antermoia). Buedavun Il lato occidentale (Val di Funes / Bressanone) è invece raggiungibile solo dalla primavera inoltrata alla fine dell’autunno, perché in inverno la strada viene chiusa o trasformata in pista da sci di fondo. De provaste a tracciare un itinerario adesso affidandovi a Google Maps, la maggior parte delle strade risulterebbe infatti inaccessibile...

Itinerario principale: da Collepietra al Passo delle Erbe

Il percorso parte dalla località di Collepietra, nella Val d’Ega, a 820 metri. La strada scende verso Prato all’Isarco, in Valle Isarco, a 315 metri, con una serie di tornanti che fungono da antipasto ai tanti che s’incontrano nel giro. Da qui si segue la SS12 in direzione di Bressanone, per poi deviare sulla stradina “Novale di Fiè”, facilmente riconoscibile grazie al ponte di legno coperto sull’Isarco. La salita riprende tra tornanti ampi fino alla piccola località di San Costantino, con panorami già suggestivi sulla Valle Isarco. Si prosegue sulla SP24 fino a Siusi allo Sciliar e al massiccio dello Sciliar, simbolo dell’Alto Adige, perfetto per una prima sosta fotografica. L’itinerario attraversa poi Telfen e Castelrotto, fino alla pittoresca chiesetta di San Michele. Dal Passo Pinei la strada conduce verso Ortisei, dove occorre svoltare verso Roncadizza e imboccare la SS242, per arrivare a Pontives e poi a Laion. Da Laion una piccola stradina con tornanti conduce a Gudon, prima di entrare nella Val di Funes e raggiungere finalmente il Passo delle Erbe. Da qui si gode un panorama spettacolare che abbraccia la Valle Isarco e la Val Badia.

Variante da Antermoia verso la Val Badia

Dall’area di Antermoia si può proseguire lungo la SP174 attraversando i borghi di Ru, Costalungia e Rina, fino alla SS224 e alle località di Piccolino e La Villa, con deviazione verso San Cassiano, quindi verso il Passo di Valparola e il Passo di Falzarego. Da questi punti panoramici si possono ammirare il Piccolo Lagazuoi, la Marmolada e il Monte Averau, con viste mozzafiato sulle Dolomiti. 
Proseguendo oltre Cernadoi si raggiunge Pian di Salesei, da cui si imbocca la SS563. Poco prima di Caprile la strada devia a sinistra sulla SP20, passando per Selva di Cadore e arrivando al Passo Giau, con tornanti e un panorama quasi a 360°. La discesa prosegue verso Pocol, per risalire nuovamente sul Passo di Falzarego dal versante orientale, fino a scendere a Cernadoi, Caprile e Rocca Pietore, quindi al Passo Fedaia. Il percorso tocca infine la Val di Fassa, passando per Vigo di Fassa e il Passo di Costalunga, da dove si devia verso il Passo Nigra, meta apprezzata dai motociclisti. Gli ultimi chilometri rientrano a San Cipriano e Tires, scendendo nuovamente nella Valle Isarco fino a Prato all’Isarco e risalendo a Collepietra.

In un caso o nell’altro, per calcolare al meglio il vostro itinierario vi consigliamo di dare un’occhiata alle funzionalità offerte da GPX2MAPS, l’app che semplifica i giri in moto

Dove mangiare: rifugio Ütia de Börz

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Nelle vicinanze del valico si trova il Rifugio Ütia de Börz, a 2.006 metri, un classico esempio di ospitalità di montagna. Interamente in legno, il rifugio dispone di albergo e ristorante, con specialità tipiche altoatesine come canederli, krapfen, zuppe di cereali e Apfelstrudel. Aperto da giugno a ottobre, rappresenta la tappa ideale per una pausa rilassante tra un tornante e l’altro.

Dove mangiare: malga Fornella Alm

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Fornella Alm, conosciuta localmente come Ütia Munt de Fornella, è una tradizionale malga e ristorante di montagna situata ad Antermoia, nel comune di San Martino in Badia, ai piedi del Passo delle Erbe. Immersa nel paesaggio dolomitico del Sasso Putia, rappresenta una meta apprezzata per escursionisti e famiglie in cerca di cucina ladina autentica: zuppe d’orzo, canederli, polenta con formaggi locali e dolci come i “tutres” fritti.

Dove mangiare:baita alpina Ütia de Pecol

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Ütia de Pecol è una caratteristica baita alpina situata ad Antermoia, nel comune di San Martino in Badia, presso il Passo delle Erbe. Sorge a circa 1.930 metri di altitudine in un’area tranquilla, circondata da boschi di cirmolo, con un’ampia terrazza panoramica affacciata sul Monte Putia. Anche in questo caso, la cucina è quella tipica del territorio: canederli, speck, formaggi di malga e dolci casalinghi…

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