Strade dell’Himalaya: in moto sul tetto del mondo
Messi in conto freddo, fatica e fastidiosi mal di testa dovuti alle altitudini estreme, il sogno di “arrampicarsi” sul tetto del mondo lungo le strade che solcano l’Himalaya è nel cuore di molti mototuristi-avventurieri. Mai come in questo caso, il consiglio è di affidarsi a tour operator specializzati. Ecco qualche idea per solleticare la voglia di partire…
Himalaya in moto
Affrontare le strade himalayane non è un gioco: altitudini estreme, condizioni meteo imprevedibili, terreni misti e lunghi trasferimenti richiedono una preparazione accurata (sia logistica che fisica) e, idealmente, un tour organizzato con guide locali, supporto di ogni genere (trovare un meccanico a 5.000 metri di qulta potrebbe essere “complicato”) e, non da ultimo, permessi di accesso. Tuttavia, per chi vuole sognare in sella, ecco quattro tra i percorsi più spettacolari lungo le altissime strade dell’Himalaya.
Spiti–Kinnaur–Ladakh (India)
Sono numerosi i tour operator (potreste dare un’occhiata ai siti di Vintage Rides e India Motorbike Tours) che propongono un percorso a anello che parte da Manali, attraversa prima il cuore del Kinnaur (Sangla, Kalpa, Nako), poi la remota vallata di Spiti (Tabo, Dhankar, Kaza), salendo al passo Kunzum (4.590 m), proseguendo verso Chandra Tal e infine dirigendosi a Jispa, Leh, Nubra e Khardung . Com’è ovvio, si tratta di un viaggio intenso: le agenzie di cui sopra propongono un totale di 24 giorni con tappe a oltre 150 km al giorno. Le strade alternano asfaltato a sterrato montano, con tratti rocciosi e pure qualche guado, specialmente tra Chandra Tal e Gramphu. Per quanto riguarda invece la stagione, i mesi migliori sono quelli tra giugno e ottobre, periodo in cui le strade sono generalmente aperte e ghiaccio e neve quasi assenti.
Leh–Manali Highway (India)
Un percorso epico lungo la NH3 che porta da Manali a Leh (e ritorno), per un totale di circa 430 km attraverso il Rohtang La a 3.980 m. Quello proposto dai tour operator specializzati prevede un itinerario di 4–7 giorni con tappe a Jispa, Keylong e Leh, per l’acclimamento, indispensabile prima di affrontare i passi sopra i 5.000 metri di quota. La strada è asfaltata, con tratti ghiaiosi e numerosi guadi d’acqua gelida. Il periodo migliore è da fine maggio a ottobre (negli altri mesi i passi sono chiusi per neve).
Everest Base Camp via Tibet (Nepal–Tibet)
Tour operator specialistici come Himalayan Motorbike Tours o il Nepal Highland Treks offrono un itinerario da Kathmandu verso il Tibet: ingresso via Kyirong, passaggio a Tingri, salita al campo base di Rongbuk (4.900 m) e ritorno attraverso Gyantse e Lhasa. Durante il percorso si affrontano i passi Gyatso La (5. 220 m), Qomolangma La (5.269 m) e Suge La (5.453 m) . Le strade sono principalmente asfaltate, con brevi tratti sterrati. La durata del viaggio varia tra 10 e 16 giorni, con 8–11 giorni di guida effettiva (qualche giorno di riposo, necessario anche all’acclimamento alle altitudini è d’obbligo). Anche in questo caso, la stagione ideale è da aprile a giugno e tra settembre e ottobre, per evitare piogge e gelo invernale .
Mana Pass (India)
Un'avventura breve ma intensa, ovviamente ad alta quota, da Badrinath a Mana fino a raggiungere i 5.632 m: uno dei valichi stradali più elevati, su strada costruita dal BRO tra il 2005 e il 2010. Il tragitto si copre in 1–2 giorni, ma, come sopra, richiede acclimatamento a Badrinath o Joshimath. Il percorso è su sterrato, con guadi e tratti rocciosi. Ma come in questo caso è consigliato affidarsi ad un tour, considerando che l’accesso è soggetto a permessi speciali dal SDM di Joshimath o forze armate indiane.