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Dalle spiagge alle vette: 4 giorni in moto tra Savona e la Valle Maira

Dalle spiagge di Savona fino alla Valle Maira e le sue valli occitane, un percorso tra borghi medievali, chiese romaniche e panorami incontaminati. Poca strada tantissimo da vedere. Pronti?

L’itinerario

Punto di partenze per il nostro itinerario è Savona, città dai “due volti”: da un lato la Darsena, cuore dell’happy hour e dei pub affollati, incorniciata dalla maestosa Fortezza del Priamàr; dall’altro, il centro storico con musei, torri medievali e una “Cappella Sistina” locale dai decori rococò. Trascorsa una giornata in città (consigliatissima una passeggiata verso la Darsena riqualificata da Ricardo Bofill, dove si incontrano la Torre di Leon Pancaldo e la moderna Torre Orsero, sovrastate dal Monumento al Marinaio di Renata Cuneo), si parte in direzione Mondovì. 

Fermo restando che la strada si decide “in corsa”, con deviazioni più o meno frequenti in base a desideri ed esigenze, possiamo grossomodo immaginare un percorso così strutturato:

  • Savona - Mondovì tramite E717 (circa 100 km);
  • Mondovì - Villar SanCostanzo tramite SP3 via Stura di Demonte (circa 50 km);
  • Villar SanCostanzo - Dronero lungo la SP422 risalendo la valle (circa  20 km);
  • Dronero - SanDamianoMacra / Marmora seguendo la SP422 con alcune deviazioni locali più o meno 30km);
  • SanDamianoMacra / Marmora -  Rocca Provenzale seguendo prima la SP422 e poi la SP113 (ancora 50 km).

Prima tappa – Mondovì

Da Savona si segue la E717 fino a Mondovì, gemma del Monregalese divisa tra Breo e la parte alta collegata dalla funicolare. In Piazza San Pietro si ammira il Moro e la barocca Parrocchiale dei Santi PietroePaolo. Un consiglio è quello di salire sul colle di Breo percorrendo la SP6, con 12 tornanti in 3km, asfalto stretto e panorami sulla pianura mentre ci si avvicina al centro storico. Nel rione Piazza, si possono osservare l’Antico Palazzo Comunale, il Palazzo del Governatore con i suoi stemmi e l’ex Collegio dei Gesuiti di Francesco Gallo contraddistinto da dodici meridiane di rilevo europeo. Per gli amanti dell’arte, tra le numerose chiese, quella di San Francesco Saverio detta della Missione, caratterizzata dalla decorazione pittorica di Andrea Pozzo che ha trasformato l’intera superficie della copertura, pressoché piatta, in un fastoso e colorato repertorio di elementi decorativi e finte architetture come quella della cupola centrale con la Gloria di San Francesco Saverio, uno degli esiti più alti della pittura prospettica barocca europea.

Seconda tappa – Villar San Costanzo

Attraversata la pianura lungo la SP3 e superato il fiume Stura di Demonte, si raggiunge Villar San Costanzo. Bellissimo il “serpentone” di 20km - sempre lungo la SP3 -  tra Busca e Villar, con continui saliscendi e curve da disegnare morbide. A 2 km sopra il paese, il Santuario di San Costanzo al Monte presenta un tiburio ottagonale e capitelli con figure medievali. La strada è impegnativa: per le chiavi è necessario rivolgersi alla pro loco. Per lasciare riposare un po’ braccia e moto, appena fuori, la Riserva Naturale Ciciu del Villar propone due sentieri tra le formazioni rocciose che ricordano “pupazzi di pietra”.

Terza tappa – Dronero

Risalendo la valle sulla SP422 - bella strada ricca di curve -  si arriva a Dronero, principale centro della Valle Maira. Il Ponte del Diavolo (1428) è il simbolo cittadino, affiancato dal Museo Civico Luigi Mallé e dal Mulino ad acqua della Riviera che risale al 1400 ed è stato ristrutturato nel 2010 ed è pienamente operativo. Infatti, prenotando alla Biscotteria Artigiana Cavanna (0171 902186), è possibile visitare il mulino e acquistare farine e biscotti prodotti tradizionalmente. Poco oltre si trova il Museo dell’Espaci Occitan, percorso multimediale sulla cultura occitana.

Quarta tappa – San Damiano Macra e Marmora

Tra San Damiano Macra e Celle di Macra, si incontra la Cappella di San Salvatore, con affreschi romanici. A Stroppo, la Chiesa di San Peyre richiede il ritiro delle chiavi presso l’IAT di Dronero.
A Celle di Macra, il polittico di Hans Clemer  si ammira semplicemente chiedendo le chiavi al negozio di alimentari di fronte, dove - se è rimasto un buco nello stomaco - è possibile anche assaggiare un panino con formaggio e acciughe. Deviazione per Marmora: belli i 4km di SP113 con ben 18 tornanti stretti. A Marmora è consigliato visitare la Cappella di San Sebastiano e Fabiano (raggiungibile seguendo per circa 4 km la SP113) custodisce affreschi di Giovanni Baleison; le chiavi sono all’OsteriaCroceBianca, dove si può anche mangiare o dormire (prenotazione consigliata). L’ultimo tratto della SP422 si inoltra sempre di più in un paesaggio in cui la natura si prende tutta la scena.

Quinta tappa – Rocca Provenzale

Per l’ultima tappa del tour, la più lunga considerata la strada tortuosa, si prosegue lungo la SP422, affiancando laghetti verde anice, borghi e spiaggette che paiono incontaminate. Superato un breve sterrato finale di circa 500m si giunge infine alla Rocca Provenzale, sperone di roccia levigata divenuto simbolo della valle. Il territorio, tutelato dalla comunità, è privo di impianti di risalita ed il connubio tra patrimonio artistico e natura “aspra” rende quest’ultima tappa un’esperienza decisamente variegata. 

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