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Storie d’altri tempi: Falappa in corsa con la moto di un altro

Giancarlo Falappa prima della Superbike correva nel cross e andava forte pure lì, tanto da essere l’uomo di punta nel team schierato dalla modenese Moto Villa nella Coppa Intermarche 1982

Pochi lo ricordano ma prima di diventare un campione in Superbike Giancarlo Falappa correva nel cross e andava forte pure lì. Era un ragazzo molto promettente, tanto da essersi guadagnato un posto da pilota ufficiale nella squadra della Moto Villa. Anzi, era l’uomo di punta nel team schierato dalla Casa modenese nella Coppa Intermarche 1982 che si disputava sul crossodromo di Lovolo.

Appuntamento importante

L’evento era importante, la formula prevedeva la partecipazione delle squadre ufficiali di tutte le Case costruttrici, che per l’occasione portavano i migliori piloti dell’epoca. Non è difficile capire quanto le aziende tenessero a quella gara per i risvolti commerciali che aveva, ma quel lontano 14 marzo di 41 anni fa per la Moto Villa fu un disastro: al primo giro della classe 125 incredibilmente i suoi piloti si agganciarono tra di loro e finirono a terra tutti e tre: Orlando, Vicarelli e Falappa.

«Io fui il più svelto a rialzarmi e a riprendere la moto – racconta il Leone di Jesi –, solo che erroneamente presi la prima moto che mi era capitata ed era quella di Lorenzo Orlando, non la mia».

Una bella “distrazione”...

«Ero giovane, all’epoca avevo 18 anni» è l’imbarazzata giustificazione.

Ma la grinta non gli mancava e quindi giù a tutto gas per recuperare sugli altri che nel frattempo erano già mezza pista più avanti.

«I miei compagni di squadra si erano fermati – dopo l’incidente e con la moto sbagliata –, io no. Correvo e avevo il numero 18 di Orlando sulla tabella, e sulla schiena il mio 67. Fu una gran rimonta, ero ripartito oltre il quarantesimo posto e arrivai sesto».

In realtà le classifiche riportano Falappa al 28º posto a 1’15” dal vincitore Giuseppe Gaspardone, non al sesto, ma non cambia nulla. Il tempo diluisce il ricordo dei freddi numeri ma non quello di una giornata... indimenticabile

 

Dario Ballardini

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