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Perché il motard si guida(va) col piede di fuori?

La tecnica di guida dei motard si è evoluta come quella delle sportive: ora non si guida più con il piedino di fuori, infatti le moto sono cambiate e i piloti si sono inventati un nuovo stile per fare il tempo sul giro

In MotoGP si ricerca il gomito a terra a centro curva per spigolare la traiettoria, con i due tempi si predilige la velocità di percorrenza per tenere il motore "su di giri", in fuoristrada si sta in piedi e in curva si caricando il peso sulla pedana esterna. Ogni disciplina richiede uno stile di guida specifico per sfruttare al massimo le caratteristiche della moto e per adattarsi al tipo di terreno su cui si sta correndo. Il motard, nato nella seconda metà anni '90 ma ancora oggi amatissimo dai sedicenni, è una categoria ibrida dove i circuiti alternano tratti asfaltati e sterrati: per andare forte i piloti si sono dovuti inventare una nuova tecnica di guida... con il piedino di fuori!

Qui sopra la classica impostazione di guida del motard: busto contrapposto e piedino di fuori

Fusione di tecniche di guida

Non è solo il particolare layout misto dei circuiti a giustificare questo particolare stile: bisogna anche considerare che il motard è un tipo di moto strettamente derivato dal cross, quindi con un assetto rialzato e con un motore (nel 99% dei casi) monocilindrico, ricco di coppia ai bassi e nervoso su tutto l'arco di erogazione. La sella lunga e stretta permette quindi di mantenere una posizione un po' più avanzata rispetto ad una moto stradale, scelta che aiuta anche a limitare la tendenza all'impennamento di questi mezzi. Non è tutto però: nelle gare di motard l'aerodinamica ha poca rilevanza ed è più importante tenere i gomiti alti e larghi per controllare al meglio i movimenti dell'assetto, tanto che nel gergo si usa dire "dominare la moto".

Molti circuiti del moniale Supermoto fondo settori su asfalto con tratti di sterrato

In molti casi i piloti dei motard sono ex crossisti, o addirittura praticano entrambe le discipline: tirare fuori il piede quindi è quasi più un'abitudine che una reale necessità, ma bisogna anche considerare un dettaglio molto importante. Il motard è una moto alta che, geometricamente e dinamicamente parlando, significa poter raggiungere angoli di piega molto elevati. Ecco allora che il "piedino di fuori" e il busto verso l'esterno della curva giocano un ruolo fondamentale per controllare al meglio il mezzo quando l'aderenza è al limite, come ad esempio tornanti strettissimi o tratti di pista in cui le gomme sono ancora sporche di terra.

I piloti moderni di motard non tirano più fuori la gamba in curva

La nuova era delle supermoto

Nel corso degli anni però lo stile di guida del motard si è evoluto, così come si sono evoluti anche i piloti che prima venivano dal mondo del fuoristrada, oggi invece sono motardisti puri, di nome e di fatto. Cosa significa? Che il "piedino di fuori" e la ricerca del massimo angolo di piega non sono più necessari per andare all'attacco del tempo sul giro. Causa anche un assetto un po' più basso delle moto (studiato ad hoc per la categoria), l'impostazione di guida dei motardisti moderni è decisamente più composta come si vede dalle immagini qui sopra: il busto rimane in linea con la schiena ed entrambi i piedi sono saldamente appoggiati alle pedane. Insomma un vero e proprio mix tra la guida di ginocchio e quella del fuoristradista.

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