Guidare la moto in galleria: qualche utile consiglio di guida
Entrando in galleria, la pupilla si dilata per catturare più luce. Un riflesso automatico che si compie in pochi istanti. In moto però, specialmente se a velocità sostenuta, anche un solo secondo può fare la differenza…
Qualche consiglio
Luce, buio e poi ancora luce: l’ingresso in galleria è uno di quei momenti in cui la visibilità (profondità d campo compresa) cambia in un attimo. Si passa dalla luce piena del sole a una zona d’ombra, il più delle volte illuminata da fievoli luci. L’apparato visivo umano è progettato per adattarsi alle nuove condizioni, ma serve tempo e, quando si viaggia, specialmente se a velocità sostenute, un solo secondo può fare la differenza. Quando entriamo in galleria, la pupilla è costretta ad aprirsi di colpo per cercare più luce possibile: una reazione automatica, rapida, ma immediata: per alcuni istanti la visione peggiora, il contrasto cala e la percezione delle distanze diventa meno precisa.
Cosa succede davvero imboccando una galleria
Nel passaggio luce-buio l’occhio perde temporaneamente “qualità”:
- si riduce la profondità di campo, quindi diventa più difficile capire quanto è lontano il veicolo davanti;
- il cervello riceve informazioni incomplete, soprattutto se l’illuminazione interna è debole o disomogenea;
- il senso di velocità cambia, e spesso porta a sottovalutare a quanto stiamo andando.
In moto questo effetto è amplificato poichè si è più esposti, sia hanno meno riferimenti visivi laterali e, se qualcuno frena davanti, il margine di errore diventa minimo.
Gli errori più comuni
Il primo è non prepararsi all’ingresso. Molti entrano in galleria alla stessa velocità con cui stavano guidando all’aperto, confidando nel fatto che “tanto ci si vede”. In realtà è proprio il contrario: i problemi arrivano nei primi metri. Il secondo errore è guidare troppo vicino al veicolo che ci precede. Quando la visione si accorcia, anche lo spazio di reazione si riduce. E in galleria, dove tutti tendono a rallentare, questo può tradursi in frenate brusche e rischiose. Infine, c’è la questione dello stress visivo: continui cambi di luce affaticano l’occhio e, alla lunga, anche la concentrazione. Non è un dettaglio, soprattutto nei trasferimenti lunghi o nei percorsi di montagna dove i tunnel abbondano.
Come comportarsi in moto: consigli pratici
- Rallentare prima, non dentro.
Scalare leggermente il ritmo prima dell’ingresso permette all’occhio di iniziare l’adattamento e al cervello di “settarsi” sulla nuova condizione. È banale ma non scontato: tanto vale ricordarlo - Allungare la distanza di sicurezza.
In galleria serve più spazio, non meno. È molto probabile che qualcuno davanti freni perché “non vede”. Scontato quindi che, in galleria, la distanza di sicurezza vada aumentata. - Attenzione alle luci.
Gli abbaglianti possono aiutare, ma vanno usati con criterio: in tunnel trafficati rischiano di creare più fastidio che beneficio. Molto meglio affidarsi a una velocità corretta e a una traiettoria pulita. - Occhi protetti, ma non accecati.
Occhiali da sole o visiere scure funzionano benissimo alla luce piena, ma diventano un limite quando la luminosità cala di colpo. Se li si indossa, prima di entrare nel tunnel va tenuto in forte considerazione: massima prudenza.