La media carenata di Kawasaki è una sportiva stradale tecnicamente ben dotata, soprattutto nella versione più sportiva RR con sospensioni di qualità superiore.
Il motore ama girare alto
La Ninja ZX-4R (come la RR) è spinta da un motore a 4 cilindri in linea da 399 cm3 e 16 valvole, con 77 CV a oltre 15.000 giri (80 CV con l’airbox in pressione) e 39 Nm di coppia massima a 13.000 giri. La ciclistica è altrettanto raffinata: il telaio è a traliccio in tubi di acciaio e le sospensioni sono Showa di qualità: forcella SFF-BP con steli da 37 mm fissa (regolabile invece nel precarico per la ZX-4RR) e monoammortizzatore regplabile nel precarico (BFRC Lite completamente regolabile invece per la ZX-4RR). La frenata è assicurata da pinze radiali monoblocco e dischi da 290 mm di diametro. Ricca lo dotazione elettronica: ci sono quattro riding mode (Road, Rain, Sport e User personalizzabile) collegati al controllo di trazione e ai Power Mode che regolano l’erogazione della potenza. Di serie sulla ZX-4RR il cambio quick shifter bidirezionale, optional sulla ZX-4R.
Efficace su strada e in pista
La posizione in sella è da sportiva stradaIe, cioè non “estrema” grazie a manubri aperti e alle pedane poco arretrate. Il motore ama girare alto: ai bassi e medi regimi non delude, ma l’allungo è entusiasmante, accompagnato dall’urlo del 4 cilindri che dopo i 10.000 giri esprime tutta la sua grinta, con una spinta decisa fino alla zona rossa del contagiri. Il peso contenuto (189 kg con tutti i liquidi), l’interasse corto e la ciclistica di qualità rendono la Ninja efficace e divertente sia su strada che tra i cordoli: è rapida nello scendere in piega, precisa in ingresso curva e velocissima in percorrenza grazie a un avantreno sempre stabile. In uscita il forcellone lungo garantisce un’ottima trazione, mentre il monoammortizzatore ben tarato rende rigoroso il posteriore facendo mantenere alla ZX-4 R la linea ideale per affrontare la curva successiva. Bene il cambio quickshift (otional sulla ZX-4R), preciso e instancabile, e anche i freni: l’ABS fa sentire la sua presenza solo nelle staccate più cattive.
Perché sì
La posizione in sella da sportiva ma poco estrema, su strada non ci si stanca
Le prestazioni del quattro cilindri, tra le più elevate della sua categoria
La ciclistica di qualità la rende efficace e divertente tra le curve, anche tra i cordoli
Perché no
Il quattro cilindri va tenuto sempre agli alti regimi per rendere: facile in pista, più complicato siu strada
L'ABS si fa sentire ma solo nelle staccate più "cattive"
Il cupolino devia correttamente l'aria dal busto del pilota ma ripara poco