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Passo della Futa in moto: l’itinerario completo

Insieme a Raticosa e Paretaio, completa il trittico dei passi tosco-emiliani, offrendo un percorso ideale per le buone manette… ma anche per le buone forchette

Il Passo della Futa si trova sull’Appennino Tosco-Emiliano e ricade sotto l’amministrazione di Firenzuola (FI), ad un’altitudine di 903 metri s.l.m., a separare la valle del Mugello dalla valle del fiume Santerno. Conosciuto e sfruttato da secoli come via di collegamento commerciale e di pellegrinaggio tra Bologna e Firenze, venne in parte edificato nel corso della Seconda Guerra Mondiale ad opera dell’esercito tedesco, con la costituzione della cosiddetta Linea Gotica, di cui restano ad oggi solamente le postazioni abbandonate, unitamente al Cimitero Militare Germanico della Futa che ospita circa tremila caduti (proprio nelle vicinanze del valico). Da lì, è possibile ammirare il vicino Monte Gazzaro, facilmente raggiungibile a piedi dagli appassionati di trekking ed escursionismo. Ma veniamo ora a ciò che si può fare in moto…

Il Cimitero Militare Germanico della Futa

Partendo da Firenze

Imboccando la Strada Statale 65 in direzione Fiesole, è possibile optare per una prima sosta nella cittadina toscana (suggestivo il centro storico, mozzafiato il panorama). Si prosegue poi sulla SS65 in direzione nord, fino a raggiungere Cafaggiolo, dove gli amanti del mototurismo possono puntare per una visita al castello. Da qui in poi, anche le “distrazioni” delle offerte enogastronomiche aumentano, per cui “uomo avvisato”... giunti infine al bivio di Santa Lucia (Barberino del Mugello), imboccando la destra sempre in direzione nord, ci si imbatte nell’ultimo tratto di strada che separa dalla cima. Il tutto, per un totale di circa 67 Km percorribili comodamente in meno di un’ora.

Partendo da Bologna

Per chi arriva da Bologna una delle opzioni possibili è quella di imboccare la via Emilia in direzione est/Imola, prendendo poi la Strada Provinciale 7 dopo aver attraversato il ponte sul torrente Idice (dopo San Lazzaro) e subito dopo il Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, tenendo la direzione per Monterenzio. La medesima del Passo della Raticosa, che è necessario lasciarsi alle spalle dopo 60 Km per infilare i successivi 12 Km della SS65 in direzione Passo della Futa, dove il versante appenninico dispensa paesaggi (e curve) incredibili. Questo tour si attesta sui 70 Km, percorribili  in circa un’ora e mezza circa.

Le pendenze che si è chiamati ad affrontare sono modeste, intorno al 4%, ma su entrambi i versanti troviamo picchi più importanti. Nulla di complicato, tuttavia, anche per il “motociclista medio”. Anche le condizioni dell’asfalto sono generalmente buone, salvo alcuni punti in cui è necessario prestare più attenzione. Per questo motivo il Passo della Futa (e il collegamento con il valico di Raticosa) sono mete ambite e ben frequentate. Al solito, prevalentemente nei fine settimana. Le raccomandazioni sono le stesse, di buon senso: non esagerare con la manetta e rispettare abitanti del luogo e altri utenti della strada.

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