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Quando Valentino Rossi provò la Ducati e capì che non avrebbe più vinto

Valentino Rossi alcuni anni fa svelò il retroscena del suo biennio in Ducati. Già alla prima uscita aveva capito che con la Desmosedici sarebbe stata dura... Parole “dolci-amare” anche per l'ex rivale Stoner

Il dispiacere per i guai con Ducati

Valentino Rossi e Ducati è una storia che non è andata come si prevedeva. Alcuni anni fa, quando era ancora un pilota MotoGP il Dottore in una lunga intervista aveva svelato molti dettagli nascosti del suo biennio in Ducati. 
Innanzi tutto, il suo rapporto con la Desmosedici, praticamente mai iniziato: “La prima volta che ho guidato la Ducati è stato uno shock. Dopo tre giri ho pensato: `Siamo nella merda´. Mi sono bastati per capire che avevo fatto un errore. Non avevo potuto mai provare la moto prima di firmare, ma ho firmato lo stesso. I problemi erano chiarissimi fin dall'inizio e mi sono detto: `Ok, proviamo a migliorare questa moto´. Abbiamo lavorato per tutta la prima parte della stagione, ma dopo 10 gare ho cominciato a capire che non avrei mai vinto. 
Le voci secondo cui volevo risolvere il contratto erano vere, ma non potevo farlo, non c'era modo. Ed è stato un bene. Sarebbe stata una scelta sbagliata, troppo facile dire: `Me ne sto a casa´ quando le cose vanno male. Non bisogna arrendersi". 
Rossi continua poi smentendo il detto secondo cui dalle situazioni difficili si esce rafforzati: “Non è il mio caso. Io da quei due anni non sono uscito più forte, solo più vecchio.” 

Stoner vinceva perché...

Rossi prosegue cercando di spiegare il suo rapporto con Stoner e perché, l'australiano è l'unico pilota ad essere riuscito a vincere in Ducati: “Stoner ha fatto un lavoro incredibile con la Ducati e se riguardo la sua telemetria non capisco come abbia fatto. La gente pensa che fosse molto veloce, ma non molto intelligente, e per questo alla fine ha fatto il botto. Ma la realtà è che con la Ducati ha dovuto guidare sempre oltre il limite, andare più forte possibile. E se guidi così, alla fine ti schianti. Abbiamo due storie diverse, lui aveva guidato una sola moto, la Honda di Luca Cecchinello e per un solo anno, quando è passato in Ducati. Credo abbia pensato: `Fanculo, questa moto è buona, devo vincere´. Io invece venivo da anni con la Honda e la Yamaha e ho capito subito che la moto non andava. Sono sicuro che se Stoner domani salisse sulla Ducati di Dovizioso arriverebbe sesto. Comunque guidava in un modo incredibile. È unico.Riguardo invece il suo rapporto con l'australiano, Rossi è lapidario: “Se mi manca? In pista sì. Era un grande talento, difficile da battere. Fuori dalla pista no. Senza di lui, tra noi piloti va molto meglio".
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giggio
Lun, 02/12/2013 - 10:35
perché adesso Stoner arriverebbe sesto?
Se sei bravo (bravissimo) a spostare sacchi di cemento (ducati 2010) difficilmente sarai capace di smontare orologi (ducati 2020).