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Consigli per la manutenzione dell’e-bike

Prendersi cura dell’e-bike è importante per la sicurezza e per evitare improvvise rotture, ma aiuta anche ad allungare la vita del proprio ciclo. Il suggerimento è di affidarsi almeno una volta all’anno a un ciclista di fiducia, in particolare per un check up approfondito del sistema elettrico. Per chi preferisce il “fai da te” ecco alcuni accorgimenti da seguire
Arriva la bella stagione e torna la voglia di pedalare. Prima di farlo è consigliabile fare una manutenzione di base per avere la propria bici a pedalata assistita in perfette condizioni per le prime escursioni. La soluzione più semplice è affidarsi al ciclista di fiducia autorizzato anche come centro di assistenza per kit della propria e-bike. Pur non richiedendo particolari interventi, è comunque buona pratica fare check up completo del sistema elettrico almeno una volta all’anno, più spesso se l’uso del ciclo è intensivo. Per le mountain bike, maggiormente sottoposte a un impegno gravoso, le “soste” sono fissate di solito ogni 1.500-2.000 km, per le altre e-bike si può arrivare a 5.000 km e oltre. Le percorrenze suggerite, però, sono molto variabili a seconda dello stile di guida e delle condizioni d’uso ed è sempre consigliabile fare almeno un tagliando annuale, a volte obbligatorio per mantenere la garanzia. Molto variabile è pure il costo, che può andare da poche decine di euro per un’e-bike urbana che richiede pochi interventi a qualche centinaia di euro per le MTB, soprattutto se utilizzata molto e in maniera “aggressiva”.

Se si ha un minimo di esperienza, alcuni interventi si possono fare in modo autonomo. Un elenco dei principali.

Batterie

Il sistema elettrico non richiede manutenzione, ma soltanto precauzioni e verifiche. Le prime riguardano soprattutto le batterie: durante il periodo invernale o di inutilizzo prolungato devono essere rimosse dalla bici e conservarle con una carica intorno al 70% in un luogo protetto da Sole e pioggia e con temperatura stabile compresa tra 10 e 20 gradi circa. Se non si utilizzano per più di 6 mesi si consiglia di ripristinare la carica a 70%, mentre se si decide che è tempo di pedalare si deve effettuare una ricarica completa prima di rimettere le batterie sulla bici. Per allungarne la vita, la ricarica va effettuata con il caricabatterie originale, meglio se in un ambiente a temperatura mite. Ricordiamo che la durata dipende, oltre che dalla modalità della custodia quando rimosse, dalla qualità degli accumulatori e dall’intensità d’uso, con un maggiore degrado con l’impiego più frequente dei livelli di assistenza alti che generano un maggiore surriscaldamento.

 

Sistema elettrico

Fissate le batterie la prima operazione da fare è monitorare l’efficienza del sistema elettrico. Molti produttori di kit offrono apposite app per smartphone per un controllo più o meno approfondito. Per Shimano l’app di riferimento è E-Tube Project studiata per la personalizzazione delle funzioni dell’e-bike e per fornire diverse informazioni utili per la manutenzione ordinaria. Dal “cellulare” si possono controllare lo stato del motore e delle batterie, con possibilità di verificare le ricariche effettuate e stimarne la loro durata sapendo che sono pensate di affrontare 1000 cicli di ricarica completi e per garantire almeno l’80% della ricarica fino ai 500 cicli. Dall’app si possono reperire anche le informazioni relative all'unità di trasmissione, regolare cambio e deragliatore e controllare la cronologia delle impostazioni della regolazione. Di rilievo sono le opzioni per eseguire una diagnosi per verificare se l’unità non ha funzionato correttamente o se ci sono anomalie che generano consumi di energia extra, come difetti nell’impianto luci o del ciclo computer. Una serie di informazioni che consente di avere per ogni componente del sistema elettrico un responso sul suo stato: verde se funziona correttamente, giallo se sussiste qualche anomalia e rosso se necessita di intervento. Opzioni, le ultime due, per il quale è indispensabile recarsi in un centro autorizzato Shimano per un controllo più approfondito ed eventuali riparazioni.
Consigliato è effettuare sempre l’aggiornamento software che i diversi produttori di kit rilasciano circa una volta all’anno per migliorare l’efficienza del kit. In molti casi, come per Shimano, si può fare tramite l’app, anche se recandosi in un centro di assistenza autorizzato risulta più comodo e consente un monitoraggio più approfondito dell’intero sistema, centralina di gestione inclusa.



 

Impianto frenate

Inutile rimarcare l’importanza di un impianto frenante efficiente. L’analisi più semplice è l’ispezione dell’usura dei pattini o delle pastiglie dei freni, soggetti a un maggiore consumo per velocità e pesi più elevati rispetto alle bici tradizionali. Se il consumo è poco omogeneo, oltre alla sostituzione si consiglia un controllo dell’intero sistema frenante per individuare eventuali malfunzionamenti. Per gli impianti con dischi è importante verificare lo stato del rotore (non si deve essere assottigliato) e pulirlo da grassi e impurità usando prodotti specifici. Accertarsi pure che i cavi siano ben tirati e le leve dei freni non siano “molli”. Doverosa la prova della frenata: se rumorosa, poco efficiente o poco fluida è meglio portarla da un meccanico esperto che, nel caso, provvederà anche a fare uno spurgo dei freni e inserire oli appositi. Operazione che, per chi fa offroad, dovrebbe essere fatta almeno una volta all’anno. 

 

Trasmissione

Sebbene nei modelli di gamma medio-alta adottino catena, cassetta e corone specifiche per le elettriche, la trasmissione rimane tra le componenti maggiormente soggette ad usura delle e-bike a causa dell’elevata coppia erogata dal motore che aggiunge sollecitazioni a quella impressa sui pedali dai muscoli. Da controllare sono la precisione della cambiata, la tensione della catena e lo stato di usura dei “denti” dei rapporti. Importante è assicurarsi che la distanza delle maglie della catena rientrino nelle tolleranze previste (esistono tool specifici come il TL-CN42 di Shimano) che, se superate, provocano l’usura precoce delle corone. Cavi e guaine non devono presentare segni di deterioramento, mentre la catena deve essere ingrassata con lubrificante specifico evitando che finisca sui freni.



 

Pneumatici

È forse l’operazione più semplice per il “fai da te”, ma pure fondamentale per garantire l’adeguata sicurezza. Da controllare sono l’usura dei battistrada, la presenza di eventuali screpolature sui fianchi o di insoliti rigonfiamenti, indicatori di urgenza di sostituzione. Indispensabile è verificare la pressione corretta, in genere indicata sul lato dello pneumatico con un valore minimo e massimo di PSI. Se non si ha una pompa con indicatore di pressione, si può andare da un ciclista, sempre ben disposto a un controllo, spesso gratuito. Ricordarsi anche di monitorare la corretta centratura e tensione dei raggi e di riporre l’e-bike appesa o rovesciata quando inutilizzata per lungo tempo per evitare l’ovalizzazione degli pneumatici.

 

Luci, campanello e accessori

Prima di pedalare non dimenticarsi di monitorare tutti i componenti dell’e-bike, a cominciare da quelli obbligatori per il Codice della Strada, ossia luci e campanello. Accertarsi pure se il portapacchi sia ben saldo e il cavalletto efficiente.

 

Lavaggio

Tenere pulita l’e-bike è il miglior modo per prolungarne la vita, soprattutto se si percorrono spesso tratti su sterrati o in offroad dove polvere e fango possono fare danni se non eliminati periodicamente. Di rigore è la pulizia prima di una lunga sosta e del riutilizzo. Prima di procedere si devono rimuovere display e batterie e coprire contatti, comandi e altri parti sensibili con una pellicola o un panno. Per il lavaggio sono vietati spruzzi ad alta pressione e vaporizzatori, potenzialmente dannosi per le parti elettriche, mentre si può versare acqua corrente irrorata a “pioggia”. Con il telaio bagnato si può spargere un apposito detergente neutro non “aggressivo” per guarnizioni e plastiche e lasciarlo agire per qualche minuto. Per le parti più sporche possono essere utili una spugna e una spazzola morbida, nonché prodotti appositi per rimuovere sporco e polvere dalle componenti della trasmissione. Durante l’asciugatura, da fare con una pezza in microfibra, si deve fare attenzione a non lasciare gocce residue per evitare corrosione e ossidazioni. Alla fine è preferibile ingrassare la catena con appositi prodotti evitando che il lubrificante raggiunga i freni a disco e il motore. Per farlo, applicare il lubrificando nella parte centrale della catena, quella lontana da guarnitura e corone, e poi fare girare i pedali per spargerlo in modo omogeneo. Le batterie vanno pulite con un panno umido, così come i connettori.

 

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