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MotoGP 2021, Morbidelli: “Valentino Rossi è come se fosse uno zio per me”

MotoGP news - A lottare per il titolo della top class, quando mancano tre gare alla fine, c'è anche Franco Morbidelli, a soli 25 punti da Mir. L'italo-brasiliano ha raccontato come vive questa situazione, ha parlato dell'amicizia e della rivalità che lo lega a Valentino Rossi, suo futuro compagno di squadra e di quello che pensa di Marc Marquez
"Siamo due personalità che stanno bene insieme"
Franco Morbidelli ha vinto il Gran Premio di Teruel, raccogliendo la seconda vittoria stagionale ed entrando di diritto tra i pretendenti per titolo. In un’intervista al Corriere dello Sport l'italo-brasiliano ha raccontato come sta vivendo questa stagione così complicata: “Adesso sì, al titolo ci penso e ci credo. Sono sotto di 25 punti, mancano tre gare. Dovrei trattenermi se penso alle difficoltà che ho di fronte. Ma ora la mia determinazione è forte, mi spinge a non rinunciare”. Dopo l’ultima vittoria ha parlato di una concentrazione profonda, particolare, ed è tornato sull’argomento dicendo: “Non sono religioso come Senna. Si tratta piuttosto di razionalità. Di un livello assoluto di concentrazione che perseguo con tutto me stesso. Il benessere interiore serve per raggiungere una condizione mentale accurata. Tutto si allinea. Ma ho bisogno di tempo. E di calma. Si tratta di rispettare una natura. Se forzo va peggio. Devo lavorare secondo il mio sentire. Mi aiuta. Divento più veloce se mi prendo il tempo che serve”.
Il 2020 è caratterizzato dall’assenza del padrone di casa: “Marquez è un padrone assoluto. La sua assenza ha dato fiducia a tutti. Ha sparso coraggio. Questo comporta lottare tra piloti mossi da volontà e ambizione in un contesto più aperto dove ogni errore pesa. Passi dal primo all’ottavo posto in un istante”.  E cosa prova nei suoi confronti? “Ammirazione no. Ci sono aspetti del suo fare che non mi piacciono. Rispetto di sicuro. È bravissimo. È irraggiungibile? Niente affatto”.
Franco è nato da papà italiano e mamma brasiliana e ha preso qualcosa da entrambe le culture: “Amo il Brasile ma non sono fatalista. La mia sorte dipende da ciò che determino giorno per giorno. Poi sono un mix. Razionalità italiana, gioiosità sudamericana. E mi arrabbio da romano”. Suo papà si è tolto la vita nel 2013 e per lui è stata un’esperienza traumatica: “È stato il fatto più forte e scioccante della mia vita. Ho reagito guardando avanti, mi sono rimboccato le maniche e mi sono detto, forza, lavora, cammina”. Alla base del suo successo c’è anche Valentino Rossi, di cui dice: “È uno zio. La persona che più ammiro e alla quale devo tantissimo. Dopo la morte di mio padre mi chiuse in una stanza e disse: se hai bisogno, sono qui. Mi ha insegnato, aiutato, ispirato. Lui e Carlo Casabianca, preparatore atletico. Forse Carlo ha svolto una funzione paterna. Poi c’è Francesca, la mia morosa. Eravamo a scuola insieme, mi accompagna con amore, senza paura. Le donne sono più forti di noi”. E infine ha commentato il fatto che Rossi sarà il suo prossimo compagno di squadra: “Vale ed io conosciamo già questo argomento. Lottiamo, mi fa andare in bestia quando mi supera e lui prova sentimenti identici. Il bello e che siamo talmente amici da non nascondere nulla. La rivalità avvicina. Siamo due personalità che stanno bene insieme. La nostra è una unione molto più forte di ogni antagonismo”.

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