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MotoGP 2020, lo sviluppo dei freni secondo Brembo

MotoGP news – Tutte le moto della top class sono dotate di freni Brembo, l’azienda bergamasca che vince nel Mondiale ormai dal lontano 1995. Ecco come negli anni gli impianti frenanti si sono sviluppati, quali frontiere sono state raggiunte e chi sono i tre piloti che hanno vinto più gare con i freni italiani
Da quando è iniziata l’era della MotoGP, nel 2002, tutte le vittorie sono state firmate da una moto che usava i freni Brembo, e l’azienda bergamasca leader nel settore negli anni ha sviluppato sempre più i propri impianti.  Durante questa pausa forzata siamo andati a scoprire alcune curiosità che riguardano l’impianto frenante.

L’utilizzo dei dischi in carbonio in MotoGP.
Così come per le altre componenti della MotoGP, anche per l’impianto frenante la ricerca della massima leggerezza possibile rappresenta uno dei capisaldi della ricerca. Ciò spiega l’adozione del carbonio per i dischi fin dagli anni ottanta. La densità del carbonio è infatti bassissima: 1,8 grammi al centimetro cubo, un quarto della ghisa e poco meno di un quinto dell’acciaio. Ma oltre a disporre di una minore massa, il carbonio Brembo è ineguagliabile anche per la minore dilatazione alle alte temperatura: il suo coefficiente di espansione termica è un ventesimo dell’acciaio e un quindicesimo della ghisa. Ultimo ma non meno importante  è il suo altissimo punto di fusione (3.000°C a fronte dei 1.200°C della ghisa e dei 1.800°C dell’acciaio) che dimostra un’elevata conducibilità termica.

L’uso dei dischi in carbonio anche in caso di pioggia
Nell’ultimo triennio Brembo è riuscita a sfatare un tabù storico: dall’introduzione del carbonio nella classe 500, in presenza di pioggia questo materiale veniva accantonato e al suo posto usati i dischi in acciaio. Per garantire un buon coefficiente d’attrito infatti il carbonio deve entrare in temperatura raggiungendo almeno i 250°C, cosa piuttosto difficile, sino a poco fa, in condizioni di pioggia e bagnato.
Lo sviluppo portato avanti da Brembo negli ultimi anni sul carbonio ha però consentito di allargare il range di temperatura di esercizio. Questo, unito all’aumento delle performance di motori e pneumatici, si è tradotto in un aumento delle temperature dei dischi anche con la pioggia che ha portato al quasi abbandono dell’acciaio.
Una prima dimostrazione dell'uso dei dischi in carbonio si è avuta al GP San Marino 2015, ma la definitiva consacrazione è datata domenica 15 ottobre 2017, GP di Motegi, vinto da Andrea Dovizioso. Una gara spettacolare con sorpassi continui al comando nonostante la pioggia che non ha dato tregua ai piloti per tutti i 24 giri, dove oltre tutto la temperatura dell’aria non ha mai superato i 14 gradi e quella dell’asfalto i 15 gradi. Ben 13 dei 15 piloti che hanno preso punti avevano i dischi Brembo in carbonio, tra cui, oltre ad Andrea Dovizioso anche Andrea Iannone, Alex Rins, Jorge Lorenzo, Aleix Espargaro, Johann Zarco e Maverick Viñales.

La soluzione non convenzionale per il freno posteriore di Rossi e Dovizioso
A differenza del sistema frenante anteriore, dove la soluzione adottata dai piloti della MotoGP è piuttosto omogenea, per la frenata posteriore i piloti della MotoGP adottano soluzioni diversificate. La pompa pollice è una di queste ed è oggi di uso comune in MotoGP perché garantisce un vantaggio, specie nelle curve a destra in cui altrimenti diversi piloti dovrebbero spostare il piede sulla pedana. Anziché ricorrere al pedale, possono azionare il freno posteriore con un comando a mano posto sulla parte sinistra del manubrio, attraverso il dito pollice. Oltre ad usarla per rallentare la moto in staccata, i piloti se ne servono per bilanciarla in fase di accelerazione, evitando nocivi pattinamenti, quasi fosse una sorta di traction control.
La prima pompa pollice nacque per supplire alle carenze fisiche di Mick Doohan, incapace di modulare la forza con la gamba destra dopo la caduta al GP Olanda del 1992 ed in grado poi di vincere 5 mondiali consecutivi dal 1994 al 1998.
Oggi questa viene utilizzata da oltre un terzo di piloti in MotoGP, tra cui Valentino Rossi e Andrea Dovizioso. A settembre 2017 il Dottore, dopo  appena 23 giorni dalla rottura di tibia e perone destro e dal successivo intervento chirurgico, ha conquistato la prima fila al GP Aragon e in gara si è classificato al 5° posto, dopo aver occupato per 11 giri la seconda posizione: un risultato inimmaginabile solo qualche giorno prima e reso possibile, oltre che dal suo immenso talento, anche dall’utilizzo della pompa pollice messa a disposizione proprio per ovviare alle difficoltà fisiche.
Andrea Dovizioso è stato uno dei primi piloti della MotoGP attuale ad utilizzarla con costanza: la usava già in HRC, successivamente accantonata e poi ripresa da quando è in sella alla sua Ducati Desmosedici, in cui la usa solo nelle curve a destra perché in quelle situazioni, a centro curva, non ha la possibilità di usare il freno posteriore con il piede.

Le varianti della pompa pollice
Le pompe a pollice disponibili oggi sono due. Nella configurazione storica, ideata da Brembo negli anni Novanta, non era possibile azionare contemporaneamente il freno posteriore con la pompa pollice e con il pedale: si poteva farlo solo con uno dei due. Grazie ai due circuiti separati della nuova versione, invece, si possono attivare entrambi in contemporanea, grazie anche alla pinza posteriore Brembo a 4 pistoni che permette di fare tutto ciò.
Ulteriore variante della pompa pollice classica, è la pompa push & pull, introdotta nel 2019: progettata con un nuovo design ottimizzato per garantire la massima efficienza, ha un doppio funzionamento e può essere azionata sia a pollice sia a indice, a seconda della preferenza del pilota. L’utilizzo di questa pompa mediante l’indice prevede che venga montata sulla leva con una rotazione di 180° rispetto all’uso a pollice: questo ne aumenta la modulabilità e la presa sulla leva in fase di decelerazione.

Chi sono i 3 piloti che hanno vinto più GP con freni Brembo?
La serie vincente marchiata Brembo inizia dal 1995 quando tutti i GP sono stati vinti da moto equipaggiate con freni dell’azienda bergamasca. Partendo dal 1978 e arrivando fino al 2001, si aggiungono altri 185 GP vinti da moto dotate di freni Brembo nella classe 500, per un totale di 500 vittorie in oltre 40 anni di presenza nella classe regina.
Brembo può vantare in MotoGP il successo in 31 Campionati del Mondo Piloti e 32 Campionati del Mondo Costruttori vinti con i principali team protagonisti. In questo lunghissimo arco temporale, chi ha vinto più GP con freni Brembo è “The Doctor” Valentino Rossi, ben 89. Al secondo posto c’è l’otto volte campione del mondo Marc Marquez, che ha trionfato 56 volte, mentre al terzo posto Michael Doohan, con 54 GP vinti, tutti con freni Brembo. Parlando invece di costruttori, sul gradino più alto del podio troviamo Honda con 252 GP vinti, sul secondo gradino si issa Yamaha con 179 GP, infine al terzo ed ultimo gradino Ducati, con 49 GP vinti.
Il re dei titoli mondiali con freni Brembo rimane ancora Valentino Rossi, a quota 7, a cui seguono Marquez con 6 e Doohan con 5.
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