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Zero SR/S - Arriva il missile silenzioso

La nuova Zero SR/S è una sport touring bella, potente, piacevole da guidare e con un’autonomia finalmente interessante. Ottima la dotazione tecnica, ma qualche finitura è da migliorare. A prima vista costa cara, ma se si considera che non c'è manutenzione il prezzo diventa quasi concorrenziale, specie per chi fa molti km
A un anno di distanza dalla presentazione della SR/F, Zero Motorcycles affianca alla sua maxinaked la nuova SR/S, una sport-tourer che coniuga prestazioni e versatilità elevatissime, superiori a qualsiasi attuale moto elettrica. L'azienda californiana entra con la SR/S in un segmento finora appannaggio solo dei motori termici di grossa cilindrata, e lo fa una moto “vera” in grado di competere con le rivali non solo in termini di dotazioni tecniche ma anche di autonomia e versatilità, pur con alcune limitazioni tutto sommato accettabili.


Un motore che “scoppia di coppia”
Come per la sorella naked, il "cuore" della Zero SR/S è un motore a magneti permanenti ZF 75-10 che eroga 110 CV di potenza e 190 Nm di coppia massima che consentono alla moto californiana di scattare velocissima (la casa parla di raggiungere la velocità di 200 km/h).
A fornire energia all’unità è lo splendido pacco batterie centrale agli ioni di litio da 14,4 kWh, ricaricabili in 4,5 ore con il caricabatterie standard da 3 kW e in 1,5 ore con quello rapido da 6 kW. L’autonomia dichiarata è di 323 km, includendo i 3,6 kWh supplementari offerti dalla Power Tank (offerta come optional). Decisamente buoni i tempi necessari "per il pieno" (per una elettrica, ovviamente), pari a un’ora per una ricarica da 0 al 95% sfruttando i tre moduli di ricarica indipendenti consentiti dalla tecnologia messa a punto dal tecnici californiani. Come nella SR/F, la potenza si può modulare in base alle necessità. Tramite il cruscotto digitale o l’apposita app per smartphone è infatti possibile scegliere tra quattro "riding mode" pre-impostati (Street, Sport, Eco, Rain), a cui si possono aggiungere fino a 10 modalità personalizzate programmabili.

Tutta l'elettronica che serve
Tanta potenza impone una ricca dotazione di sistemi elettronici di assistenza alla guida: di serie troviamo il controllo di stabilità Bosch comprensivo di ABS, controllo trazione e del freno motore con funzione cornering. Il sistema gestionale, denominato Cypher III, sovrintende a tutta la gestione elettronica della SR/S e permette anche di connettere la moto al cellulare. Tramite lo smartphone si può accedere a numerose funzioni, tra cui il monitoraggio della meccanica e della ricarica, la programmazione dei tempi di “rifornimento”, l’aggiornamento da remoto del software e persino la posizione della moto. Inoltre è possibile anche rilevare i dati dei viaggi, comprese informazioni "gestionali" (come i valori di energia consumata e rigenerata) o dettagli da “smanettoni” come l’angolo di piega raggiunto nelle curve.
Se non si monta il power bank opzionale, la SR/S offre anche un comodo "pozzetto" di carico celato nel finto serbatoio. Il cruscotto è un display LCD con cui è possibile settare opgni parametro della moto. Per navigare all'interno delle funzioni si utilizza un mini joystick montato sul blocchetto di sinistra

Carenatura bella e utile
Dal punto di vista ciclistico, la SR/S ha lo stesso telaio a traliccio in acciaio della versione "nuda", con forcellone ottimizzato per sopportare l’elevata coppia trasmessa alla ruota posteriore. Anche le sospensioni Showa, completamente regolabili, sono le stesse della SR/F, come pure l'impianto frenante con potenti pinze ad attacco radiale griffate J.Juan.
La fondamentale differenza è che la SR/S ha una carenatura completa che migliora l'efficienza e la praticità d'uso dell'intera moto: il miglioramento del 13% in termini di prestazioni e la maggiore autonomia rispetto alla “nuda” SR/F dimostrano che l'obiettivo è stato raggiunto.
I progettisti di Zero dicono di avere ragionato come se si trattasse delle linee di un aereo, che vengono studiate solo in funzione della massima efficienza aerodinamica. Ma secondo noi è una piccola bugia, perché la carena della SR/S non è solo utile: è anche bella e ben proporzionata, malgrado la compattezza. Merito del cupolino pronunciato con fanaleria bassa, che mimetizza la voglia di “cordoli” solo per via della presenza di un plexiglas alto e protettivo. Difetti? Solo uno: in una moto così avveniristica ci saremmo aspettati finiture di alto livello in ogni aspetto, invece ci sono alcuni dettagli meno "ricchi": il cupolino non regolabile, per esempio, ma anche i blocchetti al manubrio "poveri" (soprattutto quello di destra, piccolo e distante dalla manopola dell'acceleratore), qualche elemento molto "plasticoso" (gli sportellini di ricarica e power tank), le frecce non a led, fino al display chiaro e ben realizzato, ma "mortificato" da una cornice spessa e ingombrante. È invece da verificare nel tempo la durata della cinghia di trasmissione: a prima vista sembra un po’ sottile, specie considerando le prestazioni del motore.
A sinistra l'attacco per la ricarica, nascosto da uno psortellino di plastica nella parte finale del serbaotoio. A destra, invece, la seduta separata per pilota e passeggero. Lo spazio a bordo, anche per "chi sta dietro" è più che confortevole

Come va
Molto buona la posizione di guida: la maggiore protezione dall’aria, rispetto alla SR/F, ha consentito di abbassare la posizione delle pedane e di alzare il manubrio per conferire al pilota una postura più eretta, che permetta una guida più rilassata e un minore affaticamento. Venendo al comportamento stradale e alle prestazioni, siamo sinceri (e non ce ne vogliano gli irriducibili del motore a scoppio): lo scatto da fermo e la ripresa da 80 km/h con la Zero SR/S sono tra le esperienze più goduriose che si possano provare in sella a una moto. Neanche una supersportive può garantire una spinta così "adrenalinica"! In modalità Sport, usare l’acceleratore è un’esperienza esaltante: si viene proiettati avanti con una spinta davvero impressionante. Ma la cosa più affascinante della Zero SR/S, quella che fa davvero innamorare è la guida nel misto con tante curve: la posizione di guida pressoché perfetta (rilassata ma d’attacco) e le Showa ben tarate consentono rapidi inserimenti in curva e una bella pulizia di percorrenza. L'ottimo bilanciamento generale permette di muoversi anche nello stretto con una facilità insospettabile: stiamo comunque parlando di una moto da 229 kg che salgono a 234 con il power tank addizionale).

Si guida solo con l'acceleratore
Senza le classiche sensazioni del motore termico, bisogna abituarsi un po’ alla moto prima di sentirsi sicuri e aprire il gas sul serio. L’elettronica ottimamente tarata però permette un apprendistato rapido e senza remore. In più, non avendo da gestire cambio e frizione il pilota deve concentrarsi solo su acceleratore e freni, facilitando di molto la confidenza con la Zero. Anzi, deve concentrarsi solo sull'acceleratore: una volta imparato a usare correttamente la frenata rigenerativa, che rappresenta un formidabile "freno motore", l'utilizzo dell'impianto frenante si riduce in pratica alle sole staccate violente e alle situazioni di emergenza.
Capitolo autonomia: dopo avere percorso circa 100 km sulle bellissime strade sopra Cannes, guidando “allegri” tra curve e innumerevoli saliscendi, siamo ritornati alla base con il 25% di autonomia residua, un dato interessante che conferma quanto la casa promette sulla carta.



Più la usi e meno ti costa
Due le versioni disponibili della nuova Zero: la SR/S standard con caricabatterie da 3 kW, offerta a 22.080 euro e la più interessante SR/S Premium con caricabatterie da 6 kW proposta a 24.230 euro. I prezzi comprendono due anni di abbonamento gratuito ai servizi di connettività. Sono cifre "importanti"  a prima vista, ma neanche troppo se si considerano anche i costi di gestione, una voce in genere poco considerata ma importante quando si confrontano motori termici ed elettrici. Oltre ai costi del "carburante", già interessanti (un pieno della SR/S costa poco meno di 3 euro), ciò che fa davvero la differenza sono i costi di manutenzione che nel caso della Zero sono molto bassi e soprattutto restano invariati nel tempo, anche dopo 30.000 km e più km. Ciò non vale per le rivali con motore termico, che vedono nel corso del tempo aumentare esponenzialmente le spese, sostanzialmente per via di tagliandi sempre più cari e complessi. Prendendo in considerazione alcune rivali provenienti da Austria, Giappone e Germania (giusto per non fare nomi...) e sommando il prezzo d'acquisto e i costi per la manutenzione, arrivati a 30.000 km i costi complessivi della Zero saranno inferiori addirittura di circa qualche migliaio di euro rispetto a quelli delle rivali "a scoppio". Un dato che sul lungo periodo rende la Zero molto meno cara di alcune delle concorrenti. Se a ciò aggiungiamo i circa 3.000 euro di incentivo statale attualmente disponibili per chi acquista moto elettriche, la nuova SR/S inizia a essere una valida e concreta alternativa alle sport-tourer tradizionali.
Come avrete capito, la Zero SR/S ci è piaciuta parecchio: è una moto completa, bella da guidare, potente e con una versatilità finora sconosciuta alle moto elettriche. Parliamo dell'autonomia, finalmente a livelli dignitosi, ma anche dei tempi di ricarica, notevolmente più bassi rispetto alla media dei veicoli elettrici. Se si considera che l'ultimo censimento delle colonnine di ricarica dislocate in Europa parla di circa 200.000 unità, si possono finalmente pianificare anche itinerari di un certo impegno.


 

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motoreelettrico a magneti permanenti
Capacità batterie kW/h14,4
Raffreddamentoad aria
Autonomia (ciclo misto)175 km
Cambiomonomarcia
Potenza CV (kW)110 (82)
Freno anteriorea doppio disco
Freno posteriorea disco
Velocità massima (km/h)200
Dimensioni
Altezza sella (cm)79
Interasse (cm)145
Lunghezza (cm)-
Peso (kg)229
  
  
  
  


 

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