Per Acosta in Qatar un venerdì da fenomeno. E siamo solo all'inizio

Un fenomeno anche in MotoGP?
Al suo primo giorno da pilota in MotoGP, Pedro Acosta è stato sorprendente. Lo spagnolo, iridato in Moto3 e Moto2, è stato subito con i migliori su una moto – la KTM RC16 – che conosce appena, facendo anche meglio dei compagni che invece la conoscono piuttosto bene. Sia sull'asciutto, al mattino, sia sul bagnato, nel pomeriggio, il diciannovenne è stato  nelle prime posizioni.

Il suo venerdì molto positivo
Al mattino il pilota ha ottenuto il terzo miglior tempo, a 71 millesimi dal primo (Jorge Martin) mettendosi subito in mostra. È vero che su questa pista, lui e tutti gli altri piloti della MotoGP, hanno avuto due giorni di test in cui si sono potuti preparare al meglio in vista del Gran Premio, ma trovare queste prestazioni su una moto nuova e della massima categoria, è un talento davvero per pochi.
Dopo l’acquazzone Acosta si è fatto trovare pronto anche sulla pista bagnata, con il terzo tempo a suo nome a quattro decimi da Marc Marquez.

Al termine di questa prima giornata Acosta ha dichiarato: “Dobbiamo essere contenti. Abbiamo migliorato in alcuni punti rispetto al test dove stavamo perdendo qualcosa. Per esempio nel passo curva, soprattutto le sensazioni sono migliorate. Con alcune novità la moto è più stabile e gira migliore. Abbiamo avuto una buona pre-stagione, è andato tutto bene, ma non mi aspettavo questo inizio. Neanche i piloti ufficiali di MotoGP penso si possano aspettare di stare davanti. In mezzo secondo stanno i primi".

Il venerdì è stato sorprendente, ma Acosta vuole abbassare le aspettative sul suo conto: "Dobbiamo vivere giorno dopo giorno, perché cose così non capitano sempre. La prima cosa che mi hanno detto quando sono arrivato in MotoGP è stato “quanto più lentamente fai le cose, più riuscirai a farle meglio".Piano piano sto capendo questa filosofia perché le cose vengono più naturali. Non è facile cambiare da un giorno all’altro”. Sul risultato della Sprint di domani ha detto: “Non ho tanta esperienza nel correre a quest’ora, nelle classi minori c’era più luce”.

Acosta ha salvato le cadute alla Marquez
Ha già dato spettacolo evitando due cadute: "E' stato bello. Da gusto quando sei in quel momento quando tutto viene bene, tutto va avanti, la gente lavora bene, speriamo di seguire in questo momento per molto tempo. Sono alla guida di una KTM da quando ho 13 anni e ne sto per compiere 20. Il DNA della moto è sempre lo stesso, non cambia. Sanno come costruire moto che vincono. Mi devo abituare un po’ a molte cose, tra cui anche al team. KTM mi ha fatto lavorare nella direzione giusta”.

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