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Itinerari in moto: il passo della Cisa

Il passo della Cisa separa l'appennino ligure dall'appennino tosco-emiliano, si tratta di un itinerario bello e divertente, piacevole in entrambi i sensi di marcia

Il passo della Cisa è uno dei percorsi classici da intraprendere in moto, un po' un must nel curriculum di ogni motociclista e a ragione: si tratta di un itinerario bello e divertente, piacevole in entrambi i sensi di marcia. Andiamolo a vedere nel dettaglio.

 

La storia

La storia della Cisa e del suo valico come punto di passaggio tra regioni diverse è antichissima: al tempo dei romani – già nel primo secolo Avanti Cristo- collegava la Liguria con la Lombardia, ma dopo il passo la strada piegava verso Tortona. Dopo la caduta dell'impero, la Cisa divenne una via di pellegrinaggio tra le più note e l'ospizio di Santa Maria, in prossimità del valico, ospitava i viandanti della via Francigena. L'odierna strada statale 62 venne istituita nel 1928 secondo l'attuale percorso: Sarzana-Aulla-Pontremoli-Fornovo-Parma-Guastalla-Mantova-Roverbella-Verona.

Lo sviluppo

Il passo della Cisa separa l'appennino ligure dall'appennino tosco-emiliano: è posto a un'altitudine di circa 1041 sul livello del mare, tra le province di Parma e Massa-Carrara e permette i collegamenti tra l'alta val di Taro e la Lunigiana. Il tratto compreso tra Sarzana e Parma ha uno sviluppo di circa 120 chilometri. Dal passo transita la SS62 della Cisa, che collega Sarzana a Verona, mentre sotto il valico, in galleria, si snoda invece l'autostrada A15 Parma-La Spezia, che mette in diretta comunicazione la pianura padana a nord con la riviera ligure e la Versilia a sud. Da quando è stata costruita l'autostrada, il traffico sulla statale è di molto diminuito rendendolo una buona destinazione per i viaggi in moto.

Data la posizione – a differenza di altri celebri passi- non troppo a settentrione e la modesta elevazione, il passo rimane aperto tutto l'anno ed è quasi sempre percorribile, senza il rischio di andare incontro a precipitazioni di carattere nevoso. Chiaramente le mezze stagioni sono preferibili, ma gli irriducibili della moto possono decidere di percorrerlo anche in inverno. Andiamo a vedere gli itinerari nel dettaglio.

 

Il versante emiliano

Parma può essere considerato un buon punto di partenza. Usciti dal casello autostradale, si imbocca a breve la SS62 che taglia la periferia della città e le prime campagne. Il percorso accompagna per diversi chilometri il fiume Taro, fino a Collecchio.

Dopo Fornovo la strada inizia a salire marcatamente in direzione di Berceto: dal paese della provincia parmense ci sono ancora 15 chilometri per arrivare fino al valico, con un dislivello sui 200 metri. Il paesaggio collinare lascia spazio a fitti boschi che si estendono su entrambi i lati della strada.

 

Il versante ligure

Dal passo mancano ancora 54 chilometri per raggiungere Sarzana. Il nostro itinerario ha come punto di partenza Parma, ma la strada è ugualmente gradevole da percorrere anche in senso inverso. Due sono le serie di tornanti che precedono Pontremoli, borgo che merita una sosta se non si vuole puntare direttamente al mare. Manca poco più di metà della strada, una ventina di chilometri più avanti si raggiunge Aulla. Per chi volesse rientrare su Parma senza fare la strada dell'andata, ci si può innestare sulla SS63 del passo del Cerreto: ci sono un centinaio di chilometri scarsi per arrivare a Reggio Emilia, o a Montecavolo, dove si possono prendere le strade che portano prima ai paesi delle Terre di Canossa, e da lì al punto di partenza via Quattro Castella, Bibbiano, Montecchio Emilia e Monticelli Terme.

Da Aulla a Sarzana invece mancano davvero pochi chilometri, e il percorso si può concludere in località Cinque Terre, vista mare.

 

Cosa vedere

In cima al passo si può visitare il Santuario di Nostra Signora della Guardia: un antico edificio gotico. Dalla parte toscana invece abbiamo suggerito Pontremoli, un caratteristico borgo della Lunigiana. La città sorge a cavallo tra due corsi d’acqua. Il rio principale scorre tra palazzi e chiese medievali.

Per gli amanti dell'enogastronomia, tutto il versante emiliano offre grandi opportunità di assaporare una delle cucine più ricche del nord Italia: torta fritta, tortelli, stracotto, bollito, i salumi; nel parmigiano non mancano le occasioni per unire a un viaggio in moto una bella mangiata.

Il borgo di Pontermoli vale una sosta
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