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Esame di guida pratico per la patente A 2023: come si fa e come si supera

Ecco tutto quello che c’è da sapere per prepararsi a sostenere l’esame pratico per la patente A. Dalla moto da usare all’abbigliamento da indossare, fino ai consigli di guida: con la nostra guida vi togliamo tutti i dubbi!

L’esame per la patente si divide in due parti, prima bisogna superare quello teorico che prevede 30 affermazioni per le quali bisogna decidere se sono vere o false: il test dura 20 minuti e si possono sbagliare al massimo 3 risposte. Questo esame è lo stesso per la patente A e per la B per l’auto, infatti, una volta ottenuta la patente A, non sarà necessario rifare la teoria per ottenere la B o altre patenti A superiori, basterà solo sostenere la pratica.

Solo dopo aver superato l’esame teorico si potrà avere il “foglio rosa” e (finalmente) montare in sella per prepararsi all’altrettanto temuto esame pratico. Vediamo allora nel dettaglio come si svolge quest’ultimo esame, quali sono le prove da superare e quali sono le accortezza da tenere per evitare la bocciatura.

Quando si può fare l’esame pratico

Dopo un mese col foglio rosa in tasca si può prenotare l’esame pratico, tenete presente che le Motorizzazioni hanno accumulato grandi ritardi soprattutto per gli esami pratici, quindi conviene prenotarsi subito perché il rischio concreto è che l’esame si possa fare solo (parecchi) mesi dopo.

I documenti da portare con sé

All’esame pratico bisogna presentarsi con foglio rosa, carta d’identità, altra patente eventualmente posseduta, e documenti della moto.

Come vestirsi: l’abbigliamento da usare per l’esame

Non è certo una questione di eleganza, ma la normativa prevede che gli esaminandi indossino obbligatoriamente abbigliamento tecnico da moto. Quindi bisogna presentarsi con:

  • casco integrale  
  • guanti     
  • giacca con protezione per gomiti e spalle;           
  • scarpe chiuse;           
  • pantaloni lunghi                    
  • protezioni per le ginocchia (le comuni ginocchiere).           
  • paraschiena che può essere di due tipi: quello integrato nel giubbotto oppure  quello separato, da mettere sotto il giubbotto e da indossare sopra la maglia.       

Il primo esame: controlli e comandi

Il candidato deve dimostrare di conoscere i comandi della moto e di saper effettuare i classici “controllini”. L’esaminatore chiederà di effettuare uno dei seguenti controlli

  • condizione di pneumatici,               
  • freni,             
  • sterzo,                      
  • interruttore di emergenza (se presente),               
  • catena,                     
  • livelli dell'olio,           
  • luci,               
  • catadiottri,                
  • indicatori di direzione                       
  • dispositivi di    segnalazione acustica.                    
  • nonché mettere e togliere la moto dal cavalletto.    
     

Come si svolge l’esame pratico tra i birilli

La “pratica” si svolge prima su due “circuiti” delimitati da birilli, il regolamento prevede tempi minimi e massimi per percorrerli.

Prova di equilibrio con passaggio in corridoio stretto

Si inizia con lo slalom, lasciando sulla destra il primo cono posto alla distanza di 2,2 metri dalla partenza. Terminato lo slalom, bisogna effettuare a bassa velocità e senza incertezze una curva che porta nel corridoio stretto. Si viene bocciati se:

  • si tocca o si salta un cono,             
  • si esce dal percorso,                      
  • si mette un piede a terra,                 
  • si guida in modo irregolare              
  • si completa il percorso in un tempo inferiore ai 15 secondi, questo esame infatti va fatto lentamente per dimostrare di saper gestire la moto anche a basse andature.

Prova di superamento ostacolo e frenata 

Si comincia anche qui con uno slalom, poi si effettua la curva invertendo la marcia per passare all’interno di due coni distanziati di un metro, si simula una manovra per evitare un ostacolo per poi fermarsi nello spazio delimitato da quattro coni: la ruota anteriore non deve oltrepassare gli ultimi due coni.

 

Si viene bocciati se:

  • si tocca o si salta un cono,             
  • si esce dal percorso,                      
  • si mette un piede a terra,           
  • si guida in modo irregolare,           
  • si completa l’esercizio in più di 25 secondi.

La prova su strada

Superate le prove tra i birilli si va su strada. Bisogna dimostrare di conoscere e rispettare le norme di circolazione, nonché di saper eseguire correttamente le classiche manovre di guida: partenza da fermo, guida in rettilineo e in curva, superamento incroci, svolta a destra e a sinistra, cambio corsia, ingresso/uscita autostrada (tranne per la patente A1), sorpasso e superamento ostacoli (vettura posteggiata), eventualmente superamento di rotonde, passaggi a livello, fermate bus, attraversamenti pedonali, lunghe salite, discese e gallerie. Ecco nel dettaglio il testo della normativa che descrive l’esame.

  • Partenza da fermo: da un parcheggio, dopo un arresto nel traffico; uscendo da una strada secondaria;
  • guida su strada rettilinea; comportamento nei confronti dei veicoli che provengono dalla direzione opposta, anche in caso di spazio limitato;
  • guida in curva;
  • incroci: affrontare e superare incroci e raccordi;
  • cambiamento di direzione: svolta a destra ed a sinistra; cambiamento di corsia;
  • ingresso/uscita dall'autostrada (o eventuali strade ad essa assimilabili): ingresso mediante corsia di accelerazione; uscita mediante corsia di decelerazione; (tranne i veicoli della categoria A1 che non possono circolare sulle autostrade)
  • sorpasso/superamento: sorpasso di altri veicoli (se possibile); superamento di ostacoli (ad esempio vetture posteggiate); essere oggetto di sorpasso da parte di altri veicoli (se del caso);
  • elementi e caratteristiche stradali speciali (se del caso);
  • rotonde; passaggi a livello; fermate di autobus/tram;
  • attraversamenti pedonali; guida su lunghe salite/discese;
  • gallerie;
  • rispetto delle necessarie precauzioni nello scendere dal veicolo.

 

Da privatista ci vuole l’accompagnatore

Per la prova pratica su strada da privatista è necessario un accompagnatore dotato di auto: dovrà “caricare” l’esaminatore che vi seguirà e vi darà istruzioni tramite auricolari durante la prova in mezzo al traffico.

Quanto dura la prova

I tempi per effettuare le prove sono rilevati con cronometri forniti agli esaminatori dalla Motorizzazione. I tempi vengono rilevati esclusivamente al secondo, senza tenere conto di decimi o centesimi: non è una qualifica della MotoGP! È previsto anche un tempo medio per effettuare la prova pratica che dovrebbe essere di 30 minuti per ciascun candidato.

La moto per fare l’esame: di proprietà, a noleggio o in prestito

Attenzione a chi è il proprietario della moto con cui intendete sostenere l’esame della patente. Se è vostra non c’è problema. Invece se ve la prestano, dovete presentare un’autocertificazione firmata dal proprietario in cui si dice d’accordo che venga usata per l’esame. Se la noleggiate, dovete presentare il contratto di noleggio. Facendo l’esame con un’autoscuola vi risparmiate queste “scartoffie”.

Quale moto utilizzare per l’esame

La legge prevede dei limiti precisi per le moto con cui si può sostenere la prova, li elenchiamo qui sotto. Ricordate che i dati di potenza e peso “validi” sono quelli riportati sul libretto.

  • Esame patente A1. Moto di almeno 120 cm3, con 11 kW di potenza e rapporto potenza/peso 0,1 kW/kg.
  • Esame patente A2. Moto di almeno 250 cm3 (novità introdotta a fine 2020, prima il limite era 400 cm3) con potenza tra 20 e 35 kW e rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg.
  • Esame patente A3. Moto con massa vuoto superiore a 180 kg, cilindrata di almeno 600 cm3 e potenza di almeno 50 kW.

Per la cilindrata la legge prevede una tolleranza di 5 cm3 sotto il limite, per la patente A3 di 5 kg sotto il limite di peso. Il rapporto potenza/peso dal 2007 si trova nella terza pagina del Libretto di circolazione. Per le moto più vecchie va calcolato prendendo il valore di potenza e il peso riportati sul libretto.

 

Le moto deptenziabili

Chi ottiniene la patente A 2 poi può guidare mezzi con al massimo 48 CV, la legge per permette anche di guidare modelli derivati da moto che in origine hanno fino a 95 CV che vanno però depotenziate a 48 CV e in seguito, se si passa alla A3, si possono ripotenziare.

Cliccate qui per vedere l'elenco completo dei modelli depotenziabili disponibili al momento sul nostro mercato.

Aggiungere considerazioni sulle moto depotenziate con eventuale link all’elenco delle moto (da aggiornare):

Dove si può andare e cosa si può fare con il foglio rosa

Una volta le legge prevedeva limiti (poco chiari) su cosa si poteva fare con il foglio rosa in tasca. Ora non è più così. Si può andare dove si vuole e quando si vuole. Non ci sono più limiti all’utilizzo della moto per chi ha in tasca il foglio rosa.Nessun divieto anche per trasportare il passeggero: non è vietato viaggiare in coppia, ma se si ha poco esperienza il buon senso consiglia di evitarlo, perché la guida è più impegnativa. Non è detto poi che l’assicurazione copra i danni.

Consigli di guida per superare l’esame pratico

Il percorso tra i birilli non deve far paura, basta prepararsi un po’ e, anche se si è alle prime armi, si passa abbastanza facilmente. Ecco qualche consiglio di guida per non sbagliare.

Bisogna guardare avanti

Lo sguardo deve puntare sul percorso, non abbassatelo per controllare cruscotto o i comandi al manubrio. Guardate dove mettete la ruota anteriore e tutto si svilupperà naturalmente.

Le dita sulle leve

Tenete sempre due dita sulla leva della frizione e del freno. In questo modo impartirete i comandi senza ritardi ma riuscirete anche a dosarli meglio, evitando strattoni che possono far perdere concentrazione.

Come usare i freni

In moto si frena soprattutto con quello anteriore, ma non bisogna dimenticare il posteriore: esercitatevi ad usarlo perché, soprattutto nel percorso tra i birilli, è di aiuto nel stabilizzare l’assetto: chiudere il gas per rallentare può scomporre l’assetto delle moto, rallentare leggermente usando il freno posteriore e mantenendo il gas constante rende tutto più facile e stabile

Piedi in asse

I piedi devono essere in asse con la moto, non teneteli con le punte rivolte verso l’esterno: devono essere pronti a comandare il cambio e il freno posteriore.

Il giusto equilibrio

Per controllare bene la moto a bassa andatura bisogna evitare di stringere troppo le manopole, si guida meglio stringendo le gambe al serbatoio e spostando il peso e muovendo il busto.

Le traiettorie

Quando si affronta lo slalom non bisogna esagerare nello star lontano dai coni, altrimenti si finisce fuori traiettoria. Invece per affrontare il tornante subito dopo lo slalom bisogna stare larghi, evitando di avvicinarsi subito al birillo centrale, perché in questo modo la traiettoria sarebbe sbagliata e vi porterebbe fuori dal percorso.

 

Le cose da sapere per l’esame da privista

Se non vi appoggiate a una scuola guida che provvede a effettuare tutte le pratiche burocratiche dovete tenere presente che:

  • Ci vuole l’auto per l’esaminatore: per la prova pratica su strada da privatista è necessario un accompagnatore dotato di auto: dovrà “caricare” l’esaminatore che vi seguirà e vi darà istruzioni tramite auricolari durante la prova in mezzo al traffico
  • Fate attenzione a chi è il proprietario della moto con cui intendete sostenere l’esame della patente. Se è vostra non c’è problema. Invece se ve la prestano, dovete presentare un’autocertificazione firmata dal proprietario in cui si dice d’accordo che venga usata per l’esame. Se la noleggiate, dovete presentare il contratto di noleggio.
  • I documenti della moto: per sostenere l’esame dovete avere con voi i documenti (perfettamente in regola….): il libretto di circolazione e il certificato di assicurazione della moto.

 

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