Senza fronzoli è più bella

Com'è fatta

Le Softail sono le Harley in stile retrò, quelle che sfruttando il telaio “finto rigido” (gli ammortizzatori ci sono, ma ben nascosti sotto al telaio) vengono vestite con cromature e accessori anni 50 e 60. Con la Blackline invece si è seguita la strada opposta, eliminando tutto ciò che non serve (persino i supporti del manubrio) e riducendo al minimo le parti cromate. Il risultato è una moto essenziale, ma proprio per questo attraente anche perché offerta a un prezzo più basso delle altre Softail, delle quali conserva il motore di 1.584 cm³ con contralberi (ma verniciato in nero). A livello ciclistico invece si nota la ruota dietro “stretta” (da 145, invece che da 200) e di quella davanti da 21, a tutto vantaggio della maneggevolezza. Apprezzabile l’ABS di serie.

Come va

La posizione di guida è da “chopper” (le moto con forcella lunghissima rese famose dal film “Easy Rider”) con gambe distese e braccia protese ad afferrare il manubrio. Non è scomoda, sia in città sia nei trasferimenti, bisogna solo farci l’abitudine. Il grosso bicilindrico vibra poco, nonostante sia fissato al telaio senza supporti in gomma, grazie ai contralberi di bilanciamento. Ma la dote più importante è la coppia “esagerata” sin dai regimi più bassi e sempre disponibile a ogni minima apertura del gas. Nonostante l’interasse da autocarro, la maneggevolezza tutto sommato è buona (anche grazie alle ruote “strette”), ma la sella poco imbottita e la scarsa escursione della sospensione dietro consigliano di stare alla larga da buche e pavé. Migliorabile l’impianto frenante, il disco davanti è scarso per una moto da quasi 300 kg; bene invece l’ABS, poco invasivo.