È una scrambler che si ispira alle linee delle moto da Regolarità (le enduro di una volta) degli anni 70: gli anni in cui la casa italiana era protagonista nei campionati “offroad” nazionali e internazionali. Tanti infatti i richiami alla “epoca d’oro” del fuoristrada, come le tabelle portanumero, i soffietti in gomma sugli steli della forcella e il traversino di rinforzo sul manubrio.
Essenziale, non “povera”
La Six Days è ben dotata tecnicamente: le sospensioni sono regolabili (la forcella da 43 mm in estensione, gli ammortizzatori in estensione e precarico), l’impianto frenante vede al lavoro un disco da 260 mm all’anteriore e da 220 mm al posteriore, mentre il monocilindrico di 445,3 cm3 raffreddato ad aria e olio ha 29,2 CV e sfoggia un impianto di scarico con doppio terminale “alto” a tromboncino.
Per sterrati leggeri
I cerchi (da 19” all’anteriore e 17” al posteriore) permettono di affrontare senza pensieri sterrati leggeri e strade bianche.
Posizione stradale
La sella è spaziosa e ben imbottita, il manubrio largo e non troppo alto, mentre le pedane avanzate sono comode per l’uso su strada, meno quando si guida in piedi in fuoristrada. Il monocilindrico si gestisce con facilità: ha un’erogazione corposa ai bassi e medi regimi mentre agli alti, nonostante l’allungo sia discreto, è meglio non insistere perché le vibrazioni su manubrio e pedane si fanno sentire.
Ben bilanciata
La ruota davanti da 19” e le gomme leggermente tassellate non sono un problema nella guida su asfalto: la Six Days, leggera e ben bilanciata, ha una ciclistica ben a punto che la rende piacevole anche nel misto, purché si guidi in maniera fluida evitando comandi bruschi. Le sospensioni, tarate per “sopportare” le strade bianche, sono perfette anche sui pavé: la Six Days si muove agile anche in mezzo al traffico delle ore di punta. Bene la frenata.
Perché sì
La sella è spaziosa e ben imbottita, su strada si viaggia comodi, anche in coppia lo spazio non è poi male.
La ciclistica è ben a punto, nel misto è piacevole da usare purchè si usi uno stile di guida “rotondo”, evitando comandi bruschi.
Il motore monocilindrico ha una bella spinta ai bassi e medi regimi.
Perché no
Il motore trasmette vibrazioni piuttosto fastidiose agli alti regimi, meglio evitare di tirargli il collo anche perché la spinta diminuisce subito.
Le pedane avanzate disturbano un po’ nella guida in piedi in off road.
Il cruscotto è molto semplice, si legge bene però manca l’indicatore della benzina