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Pastiglie freni: problemi, soluzioni e scelta del materiale

Come componente cardine dell’impianto frenante, le pastiglie freno sono ben più complesse di quando si è portati a pensare. Approfondiamo insieme le differenze costruttive, i possibili problemi e le soluzioni

Non soltanto l’usura: questa è la premessa principale da cui partiamo. L’usura non è, infatti, il solo campanello di allarme che dovrebbe indurci alla sostituzione; né tantomeno il solo criterio con il quale scegliere la mescola adatta per le nuove pastiglie che si andranno a installare. Ci sono numerose ragioni che dovrebbero indurre un motociclista attento alla sostituzione delle pastiglie sul proprio impianto frenante, a prescindere dalla presenza residua della superficie di attrito. Per sommi capi, potremmo riassumere in

  1. stile di guida e impiego della moto
  2. consumo anomalo e rumorosità

Articoliamo entrambi gli aspetti. Il primo, in capo al conducente; il secondo, in capo all’impianto frenante della propria moto.

Quale mescola?

La superficie di attrito delle pastiglie freno può essere ricavata con diversi tipi di mescola, ciascuna con caratteristiche peculiari e differenti tra costruttore e costruttore. La suddivisione principale vede però due diverse famiglie: organiche e sinterizzate.

ORGANICHE: la loro composizione prevede l’uso di metalli (tra i quali kevlar e carbonio) secondo percentuali variabili, che concorrono a determinare l’attrito, e all’aggiunta di resine leganti, mescolate a loro volta con elementi lubrificanti e abrasivi, utili in questo caso per uniformare la frenata e per mantenere pulita la superficie di contatto.

SINTERIZZATE: dette anche sintetiche, rispetto alle “sorelle” organiche differiscono nella proporzione tra i vari componenti e soprattutto dall’assenza totale di resine, che è possibile solo ricorrendo a un processo produttivo differente, chiamato proprio “sinterizzazione”.

Le singole formulazioni vengono dunque studiate secondo il tipo di impiego: stradale, off road, pista e via discorrendo, a seconda delle criticità che la pastiglia sarà chiamata ad affrontare. Mediamente le sinterizzate garantiscono standard di resistenza al calore molto più alti (specie sopra la soglia critica dei 350°) nonché un miglior mordente, ragion per cui vengono adottate nella maggior parte dei casi per gli impianti freno anteriori, anche di serie.

Diverso per gli impianti posteriori, che sono per loro natura meno potenti e utilizzati meno intensamente, per questo troviamo sul mercato una gamma comunque ampia di pastiglie organiche, le quali garantiscono un’ottima modulabilità e un trattamento più “gentile” sul materiale del disco, a patto di mantenerle sotto la soglia di surriscaldamento, pena una diminuzione drastica delle loro prestazioni. Ma veniamo ora ai problemi legati al loro consumo.

Rumorosità e consumo anomalo: quali soluzioni?

Nel migliore dei casi, quello ideale, la sostituzione delle pastiglie freno avviene una volta consumata uniformemente la loro superficie di attrito, fino a raggiungere (all’incirca) i 3 mm di spessore. Ci sono però casi di consumo anomalo e di contaminazione che ne impongono la sostituzione, talvolta “segnalati” da rumori e stridii, talvolta individuabili solo dopo attenta ispezione. Ecco i casi più comuni:

  1. CONTAMINAZIONE: il materiale di attrito è contaminato da olio/grasso/liquido freni ecc. Accade più frequentemente a causa di una manutenzione svolta in modo grossolano, ma potrebbe succedere anche per via di una lieve perdita dell’impianto. Se l’impiego di un pulitore per freni unito a un (breve) periodo di utilizzo non dovesse ripristinare la corretta frenata, potrebbe essere necessaria la sostituzione.
  2. USURA IRREGOLARE: il consumo della superficie di attrito avviene in maniera non uniforme. Da verificare dunque se i perni scorrevoli delle pinze siano puliti e non costituiscano un ostacolo al movimento e/o se gli stessi pistoncini premono in ugual misura le nostre pastiglie. Se l’irregolarità è leggera, l’opzione più pratica è quella di livellare le pastiglie con tela abrasiva (riparando a dovere naso e occhi).
  3. VETRIFICAZIONE: si può notare solo a pastiglie smontate e si evidenzia con la vetrificazione della superficie, che appare senza porosità superficiale e tendenzialmente “lucida”. Il fenomeno può essere dovuto al surriscaldamento repentino a seguito di un uso intenso (oppure per un problema di scorrevolezza dell’impianto, che “costringe” la pastiglia a toccare il disco anche quando non dovrebbero). Se la vetrificazione del materiale è profonda, il breve utilizzo non basterà da solo a restituire efficacia al materiale e le pastiglie andranno quindi cambiate.
  4. CARBONIZZAZIONE: come la vetrificazione, avviene a causa di una temperatura d’esercizio molto intensa, ma prolungata. Questo effetto è verificabile controllando il bordo della superficie di attrito, che in questo caso si presenta biancastro; mentre la parte centrale appare per l’appunto carbonizzata. Questa condizione compromette la mescola rendendola sensibile all’usura e facile allo sgretolamento. Verificata che la causa non sia un difetto di mobilità dell’impianto, le pastiglie andranno sostituite.
  5. USURA DEL LABBRO: si verifica quando, a sua volta, il disco del freno è usurato al punto da formare un labbro esterno, capace di consumare anzitempo la porzione perimetrale delle pastiglie. L’effetto potrebbe evidenziarsi con uno stridio (costante o intermittente) in fase di frenata. Per non incorrere nella stessa situazione con un nuovo set di pastiglie, è necessario provvedere anche alla sostituzione del disco.
  6. RIGATURA E RUMOROSITÀ: le superfici di contatto, tanto del disco quanto delle pastiglie, risultano rigate longitudinalmente. La frenata produce un fischio/stridio. I casi sono molteplici: il disco potrebbe essersi rigato prematuramente per via di una mescola della pastiglia troppo aggressiva; oppure, al contrario, una progressiva ma irregolare usura del disco potrebbe aver compromesso il normale assestamento delle attuali pastiglie. La frenata risulta comunque buona, seppur rumorosa. In questo caso, con disco ormai compromesso, è consigliabile la sua sostituzione in tandem con le pastiglie freno.

Questi sono alcuni tra i principali casi riguardanti lo stato delle pastiglie freno. Trattandosi però di una componente fondamentale per la sicurezza, per una corretta manutenzione, invitiamo chi non ha confidenza con questa tipologia di interventi ad affidarsi a meccanici professionisti. 

Rodaggio della pastiglie, è utile?

La procedura di rodaggio dei freni è utile da fare soprattutto dopo il montaggio di dischi e pastiglie nuovi, per agevolare il processo di assestamento tra pastiglie e dischi.

Se invece si cambiano solo le pastiglie non ci sono grossi problemi, già da subito la frenata sarà ottimale e non sarà necessario

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