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Uno dei marchi spagnoli più famosi del secondo dopoguerra, nasce in Catalogna negli anni cinquanta grazie a Paco Bultò, ex fondatore della Montesa, che con alcuni meccanici fonda la nuova azienda e inizia la produzione di moto a 2 tempi. I primi modelli che escono alla fine degli anni cinquanta sono la Tralla, seguita dalla Metralla, mentre in seguito la casa spagnola si dedica a moto da fuoristrada e da trial, come la Sherpa che si aggiudica 4 campionati mondiali consecutivi dl 1975 al 1979, battendo il predominio delle moto 4 tempi inglesi. Bultaco partecipa anche a competizioni in pista conquistando, grazie ai piloti Angel Nieto e Ricardo Tormo, i titoli mondiali della Classe 50 nel 1976, 77, 78 e 81. La produzione in serie continua fino al 1979 con modelli storici come la Lobito, e dopo una breve interruzione riprende fino al 1983, anno in cui la fabbrica chiude definitivamente. L'azienda riapre i battenti nel 2014 grazie a un gruppo di giovani ingegneri dell'Università di Madrid, che acquistano il marchio dalla famiglia Bultò e riprendono con la produzione di veicoli elettrici nella nuova sede di Montmelò, a pochi passi dal'omonimo circuito. L'intento è di sviluppare 6000 veicoli all'anno e dopo la Rapitalan, un prototipo di moto elettrica realizzata interamente nello stabilimento di Barcellona, comincia la produzione di due modelli: Brinco e Albero, entrambi con pedalata assistita e motore elettrico, omologati come ciclomotori.
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Bultaco Brinco 2017, la super e-bike si fa in quattro

La moto-bici del marchio spagnolo è disponibile in Italia in quattro varianti, tre omologabili come ciclomotori e una, la “R”, con velocità di 60 km/h pensata per il massimo divertimento nelle aree private. In comune hanno il motore da 2 kW nel mozzo posteriore e batterie da 1,3 kWh per un'autonomia di circa 100 km. I prezzi partono da 5.372 euro
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Alla Dakar con una Bultaco del 1978

Il pilota spagnolo Ignacio Chivite parteciperà alla Dakar con una “romantica” Bultaco Frontera 370 del 1978. Avrà il numero 169 e per lui si tratta della seconda partecipazione. Unico obiettivo: arrivare in fondo