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Itinerari in moto: il Chianti senese

Un percorso impreziosito da panorami cartolineschi e una cucina incredibile. Vi raccontiamo questo spicchio di Toscana gustato in sella alle Suzuki V-Strom 800 e 1050

Il percorso che vi proponiamo è stato “scoperto” grazie all’iniziativa Suzuki Discovery Tour edizione 2023, alla quale abbiamo preso parte qualche settimana fa. Condotti da navigate guide locali, abbiamo viaggiato attraverso asfalto e off-road moderato nella suggestiva cornice del Chianti senese, mettendo nuovamente alla prova i modelli GSX (8S e GT) e V-Strom (800 DE e 1050 DE) della gamma di Hamamatsu, per un totale di 250 km complessivi. L’evento, che ha preceduto di pochi giorni la medesima tappa dedicata a clienti e appassionati, ha fatto base nel borgo rinascimentale di Scarperia (FI).

Itinerario e consigli gastronomici

Lasciamo Borgo San Lorenzo, scegliendo di bypassare il traffico che gravita su Firenze di buon’ora e imboccando quindi l’autostrada A1 fino all’uscita Firenze/Impruneta, raggiungibile in circa mezz’ora. Da qui si prosegue sulla via Cassia/SR2 in direzione sud, verso San Casciano. La strada incrocia diversi abitati ed è mediamente trafficata, ma scorrevole. Oltrepassata località Bargino la Strada Provinciale dirama verso la Chiantigiana/SP94 (poi SP101 e SP76), verso la quale ci indirizziamo tenendo per Castellina in Chianti.

 

Ci immergiamo nel Chianti

Il bello arriva proprio ora, con una progressiva immersione nel Chianti senese che inanella uno dietro l’altro: borghi, tratti boschivi ombreggiati, tenute agricole e versanti collinari arsi dal sole, in cui maturano ulivi e dove i fichi d’india sembrano cuocere tra i muretti a secco. Nel mezzo l’asfalto e lateralmente un aprirsi di strade secondarie, in terra battuta. La prima sosta è dunque a Castellina, cittadina d’origine etrusca (a quota 578 metri s.l.m.), nella quale è possibile visitare la rocca (sede del Museo Archeologico del Chianti senese) e il castello di Monternano oltre che, a poca distanza, l’antico Tumulo di Montecalvario e la Necropoli del Poggino.

 

Si punta verso Gaiole i Chianti

Proseguiamo ancora verso sud in direzione Siena, tramite la SR222. Arrivati a ridosso della città capoluogo di provincia, prendiamo la SP408 di Montevarchi che ci conduce a nord-est, risalendo verso Gaiole in Chianti, centro storico ed enogastronomico di tutto rilievo, in cui è possibile godere di un buon pranzo (vi consigliamo la trattoria I’ Galletto Briaco). Si riprende allora la strada fino al bivio con la SP429, che imbocchiamo risalendo verso Firenze, per raggiungere prima Panzano in Chianti e in seguito Greve in Chianti (di cui Panzano è frazione); due borghi medievali in cui è facile sostare per “spezzare” il ritmo di viaggio e godersi una pausa caffè di fronte a vigneti e uliveti. Per chi volesse, segnaliamo la presenza della vicina pieve romanica di San Leolino, tra i migliori esempi di architettura del periodo.

 

Si ritorna a Borgo San Lorenzo

Risaliamo a nord attraverso la SP66 e ancora SR222, sfiorando Firenze, in direzione Coverciano/Fiesole. Il percorso si fa via via più rapido e il contesto animato-trafficato, fintanto che da Fiesole non ci immergiamo di nuovo, attraverso la SP54, nell’ultimo tratto collinare che ci riconsegna a Borgo San Lorenzo e all’area mugellana, dove facciamo rientro. Se vi avanza del tempo per una cena a base di ottima carne, è poi imperdibile l’Antica Osteria Nandone. Un buon ristoro prima di ripartire (magari il giorno successivo!) verso uno dei passi a scelta tra Futa, Raticosa e Giogo.

Qui, il percorso completo.

 

V-Strom, la nostra compagna di viaggio

Come anticipato in apertura, è grazie a Suzuki che abbiamo avuto modo di testare su queste splendide strade i modelli GSX e V-Strom. Tra questi, è stata la crossover la nostra compagna di viaggio principale, sia nella versione 800DE che 1050DE. Le abbiamo messe quindi a stretto confronto! Parliamo di due moto dall’estetica simile, evocativa rispetto ai trascorsi offroad della Casa (la “strizzata d’occhio” alla DR 800 Big è evidente), ma differenti per caratteristiche e concetto di guida.

  • V-Strom 1050 DE - È certamente lei, tra le due, quella più orientata al viaggio su lunga percorrenza. I suoi 252 Kg (circa venti in più rispetto alla sorella da 800 ) la rendono sì meno reattiva nel misto-guidato, e un po’ più complicata nelle manovre da fermo per chi non è di buona statura (la sella è a  88 cm da terra); di contro restituisce un’ottima stabilità e un bel feeling quando si viaggia a regimi autostradali. La protezione dall’aria è notevole, i blocchetti comandi ben realizzati e lo schermo TFT risulta sempre leggibile riportando chiaramente le informazioni necessarie. Queste caratteristiche la rendono perfetta per macinare chilometri, da soli o in coppia, merito anche di sospensioni ben tarate che offrono un buon mix tra rigidità e comfort. Noi di Insella l’abbiamo messa a confronto anche con la sua “rivale” d’elezione, l'Africa Twinraccontandovi le nostre impressioni in questo video.

 

  • V-Strom 800 DE – Se la 1050 DE “chiama” verso lunghi viaggi, la più piccola 800
    risulta invece più versatile sotto diversi aspetti: nel guidato è reattiva e agile, in off-road si fa apprezzare per quei 20 Kg di meno (234,5 Kg in marcia) e il motore, generoso in termini di rapporto coppia/potenza ed erogazione (84 CV / 78 Nm), non fa rimpiangere i 23 CV in più della sorella di maggior cilindrata. In autostrada? Senza timori, anche la 800 DE fornisce buona protezione e, più in generale, una sensazione di stabilità garantita da sospensioni appena più morbide rispetto alla 1050. Anche la V-Strom 800 DE è stata messa a confronto con le altre enduro-stradali concorrenti (con cerchio da 21”), ne abbiamo parlato approfonditamente in questo video.
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