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Kymco G-Dink 300 - Vano e pedana, si carica tutto

Cambia il frontale del Kymco “intermedio” ma resta l’ampia pedana piatta. È agile e costa poco, ma il parabrezza è stretto
Pregi

Pregi

Il motore che consuma poco, il comfort buono per pilota e passeggero, la pedana piatta e il prezzo tra i più bassi della categoria.
Difetti

Difetti

Il sottosella potrebbe essere più grande. Il parabrezza “sportivo” è basso e non protegge a dovere

In sintesi

Da più di 10 anni il G-Dink è uno dei “cavalli di battaglia” di Kymco: solo nel nostro Paese ne ha venduti più di 120.000 esemplari. Quest’anno è arrivata la quinta generazione che mantiene tutte le caratteristiche che hanno convinto tanti acquirenti: carrozzeria compatta, maneggevolezza nel traffico, buon comfort e ampia pedana piatta (è larga ben 50 cm) capace di caricare anche gli oggetti più ingombranti senza fatica. Cambiano invece le linee della carrozzeria, specialmente all’anteriore, dove ora c’è un doppio faro sportivo con luci di posizione a led che ricorda quello del maxi AK 550. Tutte nuove anche la plancia e la sella, ora più confortevole per il passeggero.
Bello e ben fatto il cruscotto con contagiri a lancetta e tutto il resto nel display LCD (tachimetro, indicatore benzina, orologio e contakm). Le spie sono piccole ma si leggono bene. Il sottosella è regolare e ben rifinito (ha di serie la luce di cortesia e il tappetino) ma accoglie comodamente solo un casco “full jet” (oppure con un po’ di pazienza due “demi-jet”)

Radiatore abbassato
Anche se rinnovato, il G-Dink 300 mantiene il monocilindrico raffreddato a liquido da 271 cm3 con distribuzione 2 valvole mentre il radiatore è stato spostato nella parte bassa dello scudo. Il motore non fa parte dunque della famiglia dei nuovi G5, ma il sistema di iniezione e la centralina sono di ultima generazione e garantiscono buoni consumi. La ciclistica è collaudata: un classico telaio in tubi d’acciaio, forcella con steli da 35 mm e al posteriore una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico su 5 posizioni. Anche le leve dei freni sono regolabili e agiscono su un impianto dotato di due dischi freno a margherita (da 220 mm all’anteriore, da 200  mm al posteriore) con pinze freno a doppio pistoncino. Apprezzabile il blocchetto di accensione protetto dal sistema “Smartlock”, una blindatura meccanica della serratura che offre un pizzico di sicurezza in più contro i malintenzionati. 

Come va

Su strada
Lo spostamento del radiatore nella parte bassa dello scudo anteriore passa forse inosservato, ma si sente nella guida appena si affrontano le prime curve: la sensazione è quella di un avantreno più “caricato” e più preciso nel rispondere ai comandi del pilota. Come in precedenza invece il monocilindrico è poco assetato, specialmente sui percorsi fuori città dove si possono sfiorare i 100 km con tre litri di benzina. Nonostante questo, le prestazioni sono più che discrete: meno brillanti di quelle dei concorrenti più sportivi, ma più che sufficienti per le gite fuoriporta e magari una puntatina al mare. La ciclistica del resto, rivista nelle tarature delle sospensioni per migliorare il comfort, assorbe a dovere le piccole imperfezioni della strada, ma non ama assolutamente la guida sportiva: la forcella alle prime frenate decise va in crisi, meglio evitare di insistere. Il G-Dink va guidato con dolcezza, evitando i comandi bruschi e impostando traiettorie rotonde per farlo correre rapido in curva. Bene l’impianto frenante, potente il giusto e facilmente modulabile, anche se bisogna strizzare le leve per ottenere il massimo della potenza.



In autostrada
Stabile sul dritto e sicuro nei curvoni, il G-Dink se la cava in modo dignitoso in autostrada. Gli unici problemi sono la velocità di punta bassa (che limita le capacità di sorpasso)e il parabrezza stretto che lascia esposte all’aria le spalle di chi guida, mentre lo scudo protegge a dovere. Soddisfacente invece il comfort offerto dalla nuova sella e dalla pedana ampia, che consente al pilota di appoggiare i piedi in posizione avanzata e addirittura stendere le gambe.  Quando la velocità cresce, anche i consumi si alzano, ma i valori sono sempre ridotti: grazie al serbatoio da 9,5 litri, si può contare sempre su un’autonomia di oltre 200 km con un pieno. 

In città
Il G-Dink è perfetto per spostarsi in città. Le dimensioni compatte e il raggio di sterzo ridotto permettono di manovrare rapidi in mezzo al traffico, mentre le ruote di piccolo diametro (13 pollici davanti e 12 dietro) permettono cambi di direzione fulminei. Il manubrio è largo e permette di tenere tutto sotto controllo, la sella consente ai piloti di tutte le taglie di appoggiare con sicurezza i piedi a terra e la pedana piatta di trasportare senza fatica anche la “spesa grossa” per la famiglia. Anche le prestazioni sono buone: nonostante pesi quasi 20 kg più della versione precedente, il G-Dink al semaforo scatta veloce e la ripresa è abbastanza vivace. Le sospensioni soffrono un po’ l’asfalto più rovinato e il pavé. Ben tarato il sistema ABS, un po’ invasivo al posteriore ma perfetto per l’utilizzo urbano al quale il G-Dink è destinato. 

Dati tecnici

Dati tecnici dichiarati dalla casa

Motore 4 tempi monocilindrico
Cilindrata (cm3) 271
Cambio automatico
Potenza CV(kW)/giri 22,3(16,4)/7750
Freno anteriore a disco da 240 mm
Freno posteriore a disco da 200 mm
Pneumatico anteriore 120/70 - 13"
Pneumatico posteriore 140/70 - 12"
Altezza sella (cm) 78
Peso (kg) 183
Capacità serbatoio (litri) 9,5
Autonomia (km) nd
Velocità massima (km/h) nd
Tempo di consegna immediato

Dimensioni rilevate da inSella

Image
Passo
145.50
Lunghezza
212.00
Altezza sella
78.00
Leggi altro su:
Kymco G-Dink 300i 2018
Prezzo Prezzo
4.490
Cilindrata Cilindrata
cm3
Peso Peso
174,00
kg
Potenza Potenza
17,70
CV
Velocita Velocità
126,90
km/h
Voto medio
4
Comfort
4
Tenuta di strada
4
Consumo
4
Cambio
4
Vano sottosella
3
Posizione di guida
4
Finiture
4
Prestazioni
3
Freni
4
Sospensioni
4

Kymco G-Dink 300i 2018

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