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Top&Flop SBK: i sogni di Bulega e Iannone, l'incubo di Rea

Gli italiani hanno dato spettacolo: il rookie ha stupito e The Maniac ha fatto un rientro da campione. Bene anche Locatelli e Petrucci, mentre i tre "big" della scorsa stagione hanno avuto un inizio difficile

A Phillip Island la superbike ha dato vita a uno dei weekend più emozionanti degli ultimi anni, con tre gare combattutissime e colpi di scena a ripetizione (qui Gara1, qui la Super Pole Race, qui Gara2) Andiamo allora a rivedere i Top&Flop del primo round di un campionato che si annuncia spettacolare.

 

Alex Lowes

Il pilota inglese è un amante di Phillip Island e Phillip Island ama la ZX-10 RR. Il risultato è stato un weekend di vertice, come da tempo non si vedeva in Kawasaki. Velocità, sorpassi, consistenza: al binomio KRT non è mancato nulla, bisognerà vedere se altre piste del campionato confermeranno l'antipasto australiano. Rinato, voto 8,5

Nicolò Bulega

Gara 1 ha preso le sembianze di un sogno che è diventato realtà: vittoria all'esordio in superbike, come Alvaro Bautista (per lui un 6, in attesa che "digerisca" la zavorra) nel 2019, come Max Biaggi nel 2007 per parlare di italiani. Un successo autorevole, condito da sorpassi decisi e dalla capacità di andare in fuga. Peccato per le altre due corse del weekend, penalizzate da partenze infelici. Altro che rookie, voto 9

Andrea Locatelli

Non era impensabile pronosticare una Yamaha a podio, ma nove persone su dieci avrebbero detto che sarebbe stata quella di Jonathan Rea. Invece Locatelli ha sparigliato le carte, ha corso con la velocità di un campione e la consistenza di un veterano. La caduta nel finale vanifica una gara che gli avrebbe potuto dare la testa del mondiale, ma per vincere bisogna anche testare il limite, facendo degli errori. Scatenato, voto 7

Jonathan Rea

Ha litigato con la sua R1, che in realtà non sente ancora sua, e ha rimediato una brutta caduta che si aggiunge a piazzamenti disastrosi. Per fortuna niente di rotto, ma vederlo così nel weekend della rinascita Kawasaki fa male. Ammaccato, voto 4

Toprak Razgatlioglu

Fa progressi con la sua BMW, che ha portato subito nelle posizioni che contano. Ha corso per salvare la gomma e il risultato, è andato a podio e rimediato una rottura del motore proprio quando pensava di potere azzardare di più. Il voto è la media di una prestazione buona e una moto al momento insufficiente. Work in progress, voto 6

Andrea Iannone

Un podio miracoloso, una Superpole Race sfortunata e una gara 2 consistente. Anche lui sarebbe potuto arrivare alla testa del mondiale se non avesse avuto il problema alla manopola del gas, che lo ha danneggiato proprio sul più bello. L'importante è che i quattro anni passati lontano dalle corse non lo hanno “imbolsito”. Splendido, voto 8

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