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La mobilità che cambia nel White Paper di Repower

La sesta edizione dello studio promosso dall’operatore energetico offre un’ampia visione dei cambiamenti in atto nella mobilità dovuti all’evoluzione tecnologica e alla mutazione nelle abitudini dei cittadini. Un’evoluzione che vede il calo dell’uso dell’auto a favore delle due ruote, la forte crescita dei veicoli elettrici, della micromobilità, dello sharing e dell’intermodalità
La fotografia dello spostarsi
Mai come in questo periodo storico la mobilità sta cambiando sotto la spinta dell’evoluzione tecnologica, delle scelte di spostamento delle persone e delle esigenze ambientali. Una rivoluzione eterogenea che coinvolge pure altri settori, come quello energetico e urbanistico, e difficile da interpretare nella sua complessità. Un aiuto a comprendere i cambiamenti in atto arriva da “La mobilità sostenibile e i veicoli elettrici”, il White Paper sulla mobilità sostenibile e le sue prospettive future redatto dall’operatore energetico Repower. Uno studio giunto alla sesta edizione importante per conoscere la realtà del settore e per individuare i trend e le innovazioni in corso in Italia, ma pure con alcuni focus sul mondo.

Meno auto, più bici elettriche
I cambiamenti più evidenti riguardano i veicoli, con l’auto sempre meno attrattiva (-24% in Italia tra 2019 e 2021) e sempre più a batterie come confermano le variazioni di vendita per alimentazione nel biennio considerato: elettriche +538,6%, ibride plug-in +963,9%, benzina -48,7% e diesel -56,8%. La tendenza all’elettrificazione riguarda pure le biciclette, settore in forte crescita e dove l’Italia è il primo paese per unità esportate in Europa. Qui i modelli a pedalata assistita hanno visto le vendite quintuplicate negli ultimi cinque anni raggiungendo il record 2020 con oltre 280.000 consegne, pari a un +44% sul 2019. Pur in assenza di dati precisi per il Bel Paese (in Europa sono aumentate del 66%), un contributo arriva anche dalle cargo bike elettriche, comparto con ancora un forte potenziale di crescita sia per le consegne delle merci nell’ultimo miglio, sia come mezzo pratico per gli spostamenti quotidiani. Numeri, quelli delle e-bike, destinati ad aumentare anche per la spinta apportata dall’ascesa del cicloturismo come rilevato nel recente report curato dalla stessa Repower in collaborazione con l’UILM: “Italia in bici: scenari, protagonisti e indotto” (qui l’articolo). 

Salgono scooter e moto a batterie
Diversa è la situazione nel mondo degli scooter e delle moto, settore dove il motore a scoppio continua a reggere come confermano i dati Ancma: +14,5% rispetto al 2019 e 280.000 veicoli posti sul mercato nel 2021. Numeri che riportano il settore a dimensioni di mercato che non si vedevano dal 2012, quando vennero venduti 255.000 veicoli. Un contesto nel quale l’elettrico segna decisi aumenti. Dopo i numeri molto positivi registrati nel 2020, anche per effetto delle commesse di flotte per sharing e servizi, il 2021 fa segnare ancora un complessivo +32,6%. Se a trainare il settore sono in particolare per i modelli destinati agli spostamenti urbani, è degno di nota l’andamento delle moto, che passa da 388 pezzi venduti nel 2020 a 606 (+56,2%). In generale, sottolinea il rapporto, la vitalità del mercato è contraddistinta anche dall’aumento dell’offerta di prodotto e dalla crescente presenza di nuovi marchi sul mercato.

Cresce l’infrastruttura di ricarica
Con l’incremento dei mezzi elettrici crescono pure i punti di ricarica: al 31 dicembre 2021 in Italia si contavano 13.233 infrastrutture tra stazioni e colonnine, con un aumento rispetto al 2020 del +36% (+3.514). Oltre alla quantità, il report prova a definire pure la qualità delle “prese” italiane. Secondo il White Paper il 94% delle colonnine sono a corrente alternata e il 6% a corrente continua, mentre per potenze il 17% eroga fino a 7 kW, il 77% fino a 43 kW, il 4% fino a 50 kW e il 2% oltre i 150 kW. Sono soprattutto al Nord (57%), con il Centro e il Sud fermi al 23 e al 20%.

La mobilità è sempre più alternativa
Il White Paper fornisce molte altre valutazioni sulle trasformazioni in atto, come la costante ascesa della micromobilità e della mobilità condivisa, in parte dovuta alla necessità di distanziamento sociale richiesto dall’emergenza sanitaria, ma pure per le qualità offerte in termini di indipendenza di movimento, flessibilità e ridotto impatto sull’ambiente. Ad aumentare sono pure l’intermodalità, ossia l’uso di più mezzi per effettuare uno tragitto, e servizi evoluti per facilitare gli spostamenti alternativi, come le app per muoversi con il trasporto pubblico locale, i treni, i taxi o per utilizzare i servizi di sharing e quelli di noleggio a lungo termine. A questo si aggiunge il maggiore impegno delle amministrazioni e delle aziende per redarre Piani Casa Lavoro più efficienti e flessibili per permettere ai lavoratori di raggiungere l’ufficio in minore tempo. Un’esigenza ancora necessaria considerando che in media un cittadino europeo trascorre nel traffico 70 minuti al giorno per recarsi al lavoro, mentre nelle città più virtuose, come Stoccolma, bastano 35 minuti.

Un futuro sempre più a basse emissioni
Le tendenze verso l’elettromobilità e ad un uso più diffuso delle mobilità a due ruote dovrebbero proseguire nel tempo. A farlo presupporre sono molte delle analisi citate nel White Paper, come lo studio Mobility Ownership Consumer Survey di McKinsey secondo il quale la maggior parte dei pendolari sarebbe disposta ad adottare soluzioni diverse per gli spostamenti. A livello mondiale, il 40% punterebbe sulla bici, il 16% su moto o scooter, il 12% sul monopattino e il restante 31% su soluzioni diverse dalla micromobilità. In Italia le percentuali sono ancora più favorevoli alla due ruote, con la quota bici a salire al 49% e quella moto al 19%. A dare una spinta verso la mobilità a emissioni zero sono pure le politiche europee e nazionali. Tra i diversi documenti analizzati citiamo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), lo strumento politico con obiettivi e riforme previste dall’Italia per sfruttare i fondi europei del Pacchetto Next Generation EU. Un piano da 222 miliardi di euro, dei quali 25,40 destinati alle infrastrutture per una mobilità sostenibile, 59,47 alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica e 40,32 miliardi a digitalizzazione, innovazione e competitività. Tra gli obiettivi ci sono lo sviluppo di un’adeguata rete di ricarica elettrica pubblica, con l’installazione di 7.500 punti fast charge (cioè con potenza di oltre 50 kW) in autostrada e di circa 13.750 in città, l’ampliamento della rete ciclabile nazionale con circa 570 km di percorsi urbani e oltre 1200 km di percorsi turistici, nonché il supporto all’industria delle batterie. Un comparto, quest’ultimo, dove assume importanza di rilievo pure la creazione di una filiera virtuosa, dalla produzione sostenibile, fino al recupero delle materie prime preziose degli accumulatori a fine vita.
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