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Ducati risponde alla domanda di moto in Asia

La casa di Borgo Panigale si sta organizzando per far fronte alla crescente domanda di moto proveniente dall'Asia e dai mercati emergenti. I modelli saranno realizzati direttamente nella fabbrica Ducati di Rayong, in Tailandia, e pronti per essere esportati in tutto il continente asiatico e, in parte, anche in Europa
Il cuore è la Tailandia
Un tempo, per Ducati, il mercato italiano era quello predominante. La maggior parte della produzione, infatti, era destinata agli appassionati tricolori, mentre le quote destinate all'estero erano pressoché irrisorie. Ora la situazione è decisamente cambiata tanto che il mercato italiano è sceso in settima posizione. A farla da padrone sono i mercati Usa e brasiliano e, adesso, si sta aprendo con decisione anche la "finestra" (potenzialmente immensa) del mercato asiatico. Pierfrancesco Scalzo, ASIA General Manager di Ducati, recentemente ha dichiarato che “i prodotti Ducati sono esportati con successo nella zona dell'Asean, l'associazione delle Nazioni dell'Asia Sud-Orientale, grazie a degli specifici accordi e deroghe tariffarie agevolate e, visto come stanno procedendo le cose, è lecito attendersi una buona espansione anche nei mercati indiani e cinesi.” Una dichiarazione d'intenti ben definita che mostra come Ducati voglia espandere il marchio nel sud-est asiatico. Il progetto di ampliamento dei mercati ha come cuore delle operazioni lo stabilimento di Rayong, in Tailandia, unico centro produttivo Ducati al di fuori di Borgo Panigale. Lo stabilimento è in grado di produrre attualmente 5.000 moto l'anno ma Ducati da un paio d'anni sta ampliando il sito in modo di arrivare a toccare quota 20.000. I modelli prodotti dallo stabilimento, al momento, sono quattro: Hypermotard, Multistrada, Panigale 899 e la nuova Scrambler. Il progetto è quello di utilizzare il 40% della produzione per soddisfare il mercato interno tailandese mentre il restante destinarlo all'esportazione in Asia e anche in Europa. La scelta di delocalizzare parzialmente la produzione proprio in Tailandia è stata giustificata grazie al buon sviluppo in prospettiva del paese, già ora, Ducati vende in terra Thai circa 2.500 moto ma il processo di crescita è costante e potrebbe arrivare a quadruplicare le cifre già nei prossimi anni. Insomma, che la produzione Ducati fosse destinata, come quella di altri suoi competitors a delocalizzarsi nei paesi emergenti era un dato atteso, ora sta diventando una realtà concreta. 
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