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Ducati, la prossima Panigale avrà il cambio seamless?

Il già utilissimo cambio Quickshift che permette di cambiare marcia senza utilizzare la frizione potrebbe sulla Panigale del prossimo anno essere sostituito da un ancor più evoluto e prezioso cambio seamless di derivazione MotoGP. I brevetti circolano ormai da un anno e, forse, è arrivato il momento di concretizzarli…
Cambio seamless
L’obbiettivo di Ducati di portare il cambio seamless anche sulle moto di serie (vedi la nuova generazione di Panigale V4) si direbbe oggi più vicino che mai. L’idea circola già da diversi mesi: solo lo scorso anno erano a tal proposito apparsi alcuni brevetti riferiti ad un nuovo progetto destinato - ne eravamo sicuri - ad arrivare alla produzione in grande serie e l’ormai prossimo arrivo di una nuova Panigale potrebbe dimostrarsi occasione perfetta per mantenere fede alle promesse. Senza nulla togliere agli innegabili vantaggi che una simile tecnologia potrebbe portare alle Ducati di nuova generazione, gli svantaggi riguardano essenzialmente gli elevati costi di produzione e manutenzione (problema irrisorio per i team della MotoGP ma tutt’altro che trascurabile per noi comuni mortali). Da qui l’intuizione degli ingeneri che lavorano Borgo Panigale, in parte “contaminata” da quella di Honda ma portata ad un altro livello. Ma andiamo con ordine e facciamo un passo indietro.

Come funziona il cambio seamless su cui sta lavorando Ducati 
Approdata nel 2011, la possibilità di cambiare senza utilizzare la leva della frizione su di una moto stradale si deve sostanzialmente a Honda ed al suo DCT (Dual Clutch Transmission), cioè con albero di ingresso diviso in due parti, una piena con montati gli ingranaggi delle marce dispari e l’altra cava con gli ingranaggi pari.  Intuizione ripresa da Ducati ed ulteriormente evoluta nei brevetti di cui sopra. Semplificando, la differenza sostanziale introdotta dalla bolognese starebbe nel meccanismo di azionamento, gestito dalla sofisticata centralina elettronica nel caso di Honda e totalmente meccanico in quello Ducati, che per funzionare utilizza un’unica frizione su un mozzo di ingresso che agisce su due cuscinetti a rulli bloccabili, uno su ciascun albero.  Come su tutti i cambi seamless, compreso il DTC di Honda, anche quello Ducati innesta 2 marce contemporaneamente, ma solo per un breve periodo, lasciando alla pressione sul cuscinetto “innestato” il compito di “scegliere” quale marcia inserire. In pratica, quando il pilota va ad innestare la marcia successiva, il rapporto che trasmette la coppia rimane in presa fino a quando il sistema non diminuisce la pressione sul cuscinetto innestato, cioè finché la marcia selezionata non trasmette la coppia liberando l’albero del rapporto precedente.
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