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Buche maledette, l'appello su Facebook della mamma di Elena Arubry

La mamma di Elena Aubry, vittima lo scorso maggio di un incidente causato da una delle buche che costellano via Ostiense a Roma, scrive una lettera-appello su Facebook chiedendo l’aiuto di tutti i cittadini. Evidenziare con una bomboletta spray le possibili insidie “nascoste” lungo le strade della Capitale
Lettera-appello
Alla morte di Elena Aubry, avvenuta in sella alla moto a causa di una buca di via Ostiense a Roma lo scorso maggio, è seguita poco dopo quella della sincronetta azzurra Noemi Carrozza, anche lei vittima, sempre a Roma, di una radice che spuntava dall’asfalto. Due tragedie che, sommate alle 88 dall’inizio dell’anno, testimoniano con forza le pericolosissime condizioni in cui versa il manto stradale della Capitale (e non solo). Con la macchina politica che fatica a muoversi tra ritardi e polemiche, la mamma di Elena si rivolge così ai cittadini, chiedendo loro su Facebook di evidenziare con una bomboletta spray possibili insidie della strada: un gesto simbolico, ma che potrebbe anche aiutare a salvare vite innocenti.
Una lettera - appello che riportiamo qui di seguito con la quale Graziella Viviano tenta di dare un senso alla prematura scomparsa della figli Elena ma che, allo stesso tempo, vuole dare un chiaro segnale agli “amministratori” responsabili della manutenzione e quindi della sicurezza delle nostre strade.
 
Ciao Elena, sono mamma, sempre io. Sai, qui comincia a far davvero caldo, si va al mare. Niente più selfie quest’anno assieme, niente più risate, niente più NIENTE !!! Ma non ti sto scrivendo per questo, non voglio pensare a questo, impazzirei... Ho bisogno di te, amore mio. Ho bisogno del tuo aiuto perché qui non sembrano capire. C’è pure chi dice che le buche non ci sono... Sai, si va al mare. Tanti passano sulle strade e... tu sai cosa può succedere se un dosso, una buca «si mette per traverso». Ma, amore mio, noi non dobbiamo permettere che muoiano altre persone. Elena aiutami. Il sistema c’è e funziona. Basta evidenziarle con una semplice bomboletta di vernice gialla. Se solo i nostri amministratori volessero ascoltare... chiedi lassù, che si faccia il miracolo, che qualcuno gli apra le menti e il cuore. Se solo un cuore generoso avesse evidenziato le «tue» buche in quella maledetta strada, adesso tu saresti qui con me e Sofia, andremmo al mare a ridere, a scherzare, a farci ancora tanti «stupidi e inutili» selfie... (ora per me così preziosi)”.
Firmato: Graziella Viviano
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